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L'influenza A. Cosa fare, cosa sapere. VIDEO
I consigli del prof. Zuccotti (Direttore della Clinica Pediatrica Ospedale L. Sacco di Milano) per sapere tutto sull'influenza A.
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Muore a Messina la seconda vittima dell'influenza
Messina, 20-09-2009
Dopo 20 giorni in ospedale e undici in coma farmacologico e' morta ieri a Messina una donna di 46 anni, affetta dal virus dell'influenza A-H1N1. La paziente soffriva di una polmonite virale con problemi respiratori. La Procura disporra' l'autopsia.
Intanto, potrebbero essere a Messina gia' lunedi' gli ispetto inviati dall'assessore regionale alla Sanita', Massimo Russo. Dovranno valutare come il caso sia stato trattato dai medici che per quasi 20 giorni hanno avuto la donna in cura.
E' la seconda vittima dell'influenza A in Italia: il 4 settembre era deceduto a Napoli
un uomo di 51 anni.
Secondo le previsioni degli esperti, in Italia si potrebbero avere fino a 12 milioni di casi e circa 12 mila decessi.
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Influenza A, ricoverato un uomo, è grave
Un commercialista di 41 anni è ricoverato in gravi condizioni per complicazioni legate una polmonite da virus dell'influenza A. Le sue condizioni vengono definite gravi ma «stazionarie» dalla Direzione sanitaria dell'ospedale San Camillo di Roma. In un comunicato l'ospedale afferma che «la prognosi è riservata». Attualmente, si legge nel comunicato, c'è una «sostanziale tenuta dei parametri funzionali relativi all'attività respiratoria, cardiocircolatoria, renale, metabolica».
VIRUS POTENZIATO - L'uomo, che lavora come commercialista, è ricoverato dal 5 settembre in alto isolamento nel reparto di Rianimazione dopo che aveva perso i sensi al Pronto soccorso. I primi test effettuati dai medici per accertare la presenza del virus H1N1 avevano dato esito negativo ma dopo ulteriori accertamenti è stato individuato il virus ed è stata riscontrata anche una grave patologia ematica. Il paziente «è malato di leucemia», ha confermato Luigi Macchitella, direttore generale del San Camillo, e la immunodepressione dovuta alla malattia del sangue di cui è affetto, «ha potenziato, naturalmente, le conseguenze del virus sul suo organismo». Il caso, che sarebbe il primo grave a Roma, è seguito anche dai medici dell'istituto per le malattie infettive Spallanzani.
LA SCOPERTA DELL'ALTRA MALATTIA - La situazione dell'uomo è particolarmente grave a causa della leucemia da cui è affetto. Secondo quanto si è appreso, «quando lo scorso 5 settembre il paziente è stato ricoverato in ospedale non sapeva di avere la leucemia» e «l'influenza si è impiantata in una situazione di immunodepressione precaria preesistente».
TEST NEGATIVO - In un primo tempo l’uomo era stato sottoposto al test ’rapido’ della nuova influenza, che aveva dato esito negativo. Il problema, spiega il presidente della commissione sulla nuova influenza del Comune di Roma, Fernando Aiuti, è che i test «rapidi» sulla nuova influenza sono affidabili soltanto se effettuati nelle prime ore di malattia. Dopo è sostanzialmente inutile eseguirli. «Dipende tutto - spiega Aiuti - dal momento in cui i test vengono fatti: nelle prime 24-48 ore l’affidabilità del risultato è tra l’80% e il 90%. Dopo il virus scompare dalle mucose», e quindi i test non lo rilevano. Insomma, «non è colpa del test», ma di come il loro risultato viene interpretato. Spesso, sottolinea Aiuti, il paziente non si presenta dal medico ai primi sintomi, ma aspetta che si aggravino. E quindi il controllo diventa inaffidabile. A quel punto l’altro modo di rilevare la malattia è quello di fare un’analisi degli anticorpi, ma si può fare solo dopo il settimo giorno di malattia.
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INFLUENZA A: LE CATEGORIE A RISCHIO
Influenza A, 455 nuovi casi registrati in Europa nelle ultime 24 ore, 128 dei quali in Italia. Il vaccino, annuncia il Vice Ministro della Salute, sarà disponibile dal 15 ottobre e coprirà il 40% della popolazione. Categorie a rischio: Lavoratori dei servizi pubblici, donne incinte, bambini. Dal 15 ottobre 24 milioni di italiani potranno vaccinarsi contro l'influenza A, come prevede l'ordinanza firmata ieri dal vice ministro alla Salute, Ferruccio Fazio. Le prime categorie interessate sono costituite dal personale sanitario e socio-sanitario, le forze di pubblica sicurezza e della protezione civile, il personale delle amministrazioni, enti e società che assicurino i servizi pubblici essenziali. Poi sarà la volta dei donatori di sangue periodici, delle donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza, e delle persone a rischio, di età compresa tra 6 mesi e 65 anni; persone di età compresa tra 6 mesi e 17 anni, non incluse nei precedenti punti, sulla base degli aggiornamenti della scheda tecnica autorizzata dall'EMEA o delle indicazioni che verranno fornite dal Consiglio Superiore di Sanità; persone tra i 18 e 27 anni, non incluse nei precedenti punti. Sono considerate a rischio le persone affette da malattie croniche di diverso tipo, a carico dell'apparato respiratorio, cardiocircolatorio, chi soffre di diabete mellito, malattie renali; neoplasie; gravi epatopatie . l’elenco delle patologie interessate possono trovarsi sul sito del Ministero per la Salute http://www.ministerosalute.it/ In base alla disponibilità di vaccino continua la nota del ministero della Salute - nel corso della campagna vaccinale potranno essere inserite nel programma anche altre categorie di soggetti. Il vaccino sarà distribuito alle Regioni e alle Province Autonome sulla base della popolazione residente e ad altre Amministrazioni dello Stato sulla base di specifici accordi.
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Nuova influenza: informazioni e numeri, una guida per il web
Il virus in rete - Monitorare la nuova influenza da casa. Seduti davanti ad un pc e con una connessione internet. Sono due i principali siti internazionali che si possono usare per non perdere di vista il virus e seguirne la diffusione:
L`Organizzazione mondiale della Sanità - L`Oms conta 193 Stati membri e rappresenta la più autorevole fonte per avere informazioni sulla velocità di diffusione del virus e sui rimedi da prendere per evitare il contagio. Dal mese scorso, però, non emette più bollettini quotidiani e si pronuncia solo in determinate occasioni, con annunci mirati. I focus realizzati dall`Oms e dedicati al virus H1N1 si trovano al sito http://www.who.int/.
L`Istituto europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie - L`Ecdc è l`unico che, ad oggi, continua ad emettere quotidianamente bollettini di aggiornamento sui malati e sulle vittime causate dalla Nuova influenza. Alle 9 di mattina e alle 5 del pomeriggio, l`Istituto europeo fa il punto sui contagi registrati nelle ultime 24 ore e sul numero dei malati in Europa e nel mondo. Il sito dell`Ecdc, rinnovato da poco, si può consultare all`indirizzo http://ecdc.europa.eu/, dove una sezione dedicata raccoglie tutto il materiale disponibile sul virus H1N1.
VIAGGIARE E LAVORARE IN EUROPA
Gran Bretagna - Grafica essenziale e molte informazioni per le aziende e i lavoratori.
Germania - Video e approfondimenti sul sito del Governo federale tedesco.
Francia - "Stop al virus dell`influenza": è la campagna delle autorità sanitarie francesi.
Spagna - Contenuti multimediali e materiale da stampare per le scuole sui siti spagnoli.
IN ITALIA
Il numero verde 1500 - Il ritorno dalle vacanze è un momento delicato per l`espansione del virus. Il ministero della Salute ha attivato il numero gratuito 1500 per fornire informazioni sulle misure di prevenzione e profilassi. Rispondo professionisti sanitari formati per aiutare a riconoscere i sintomi e identificare i possibili rischi. Da quando è attivo ha già ricevuto oltre 35 mila chiamate.
Le guide anti-influenza - Il ministero della Salute (www.ministerosalute.it) raccoglie i vademecum con i consigli per chi torna da Paesi in cui si sono registrati i focolai. Non sono previste restrizioni ai viaggi internazionali, ma è attiva la vigilanza negli aeroporti. L`ordinanza del 4 maggio, valida fino al 31 luglio, prevedeva che gli studenti rientrati da un viaggio in Messico non fossero ammessi alla frequenza scolastica per almeno 7 giorni dall`arrivo. Una settimana è anche il periodo di osservazione consigliato a tutti i turisti per monitorare il proprio stato di salute.
Come lavarsi le mani - "Applicare sapone a sufficienza sino a ricoprire la superficie delle mani". È la prima regola del dossier sulla misura anti-influenza più efficace che si può reperire sul sito del ministero. La guida consiglia di dedicare tra i 40 e i 60 secondi all`operazione. Alla fine, si spiega, bisogna "asciugare le mani con una salvietta monouso" da usare anche per chiudere il rubinetto, per poi essere buttata via.
Istituto Superiore di Sanità - Dal sito dell`Istituto superiore di Sanità (Iss) è possibile prendere informazioni sui vaccini e sulle metodologie di produzione dei farmaci antipandemici. Una sezione dedicata fa una panoramica sui diversi tipi di vaccini contro il ceppo influenzale H5N1, da cui si sta ricavando il vaccino contro la Nuova influenza. Il sito è consultabile all`indirizzo http://www.iss.it
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Napoli, per paura dell'influenza A bloccati centinaia di bus: caos e proteste
Gli autisti dell' Anm (Azienda napoletana trasporti) del deposito di via Nazionale delle Puglie hanno bloccato stamattina l'uscita degli autobus per chiedere la pulizia dei mezzi contro i rischi di contagio da virus N1H1. La protesta è stata indetta dal sindacato Faisa-Cisal. La direzione dell' Anm ha convocato il sindacato ad horas per affrontare il problema.
Il deposito di via Nazionale delle Puglie è il più grande della città e ospita 250 autobus, che coprono 40 linee.
Pesanti le ripercussioni della protesta. Piazza Garibaldi, uno dei capolinea principale dell'Anm, è deserta. Un cartello scritto a mano, appeso ad uno dei gabbiotti del personale Anm, avverte che a causa di una agitazione interna ci saranno disservizi.
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Influenza o febbre suina A (virus H1N1): 500mila dosi di vaccino pronte
Una prima fornitura di cinquecentomila dosi di vaccino per l’influenza o febbre suina A (virus H1N1) e’ gia’ pronta per essere utilizzata: si tratta di vaccini quarantenati, che non possono cioe’ essere utilizzati prima dell’autorizzazione dell’Emea, l’Agenzia europea del farmaco. Secondo il viceministro della Salute, Ferruccio Fazio, non appena l’Emea dara’ le autorizzazioni necessarie, inizierà la campagna di vaccinazioni per 8,6 milioni di italiani. Fazio ha spiegato che i vaccini saranno consegnati entro il 15 novembre, anche se probabilmente si potranno avere gia’ dal 15 ottobre.
Il viceministro ha avvertito che le mamme italiane potranno mandare tranquillamente i loro figli a scuola dal momento che e’ stato organizzato un sistema di monitoraggio per limitare al massimo i rischi. Sulla vaccinazione dei piu’ piccoli Fazio ha spiegato che non esiste una valutazione completa per i ragazzi sotto i 18 anni e per le donne in stato di gravidanza. Per questo sono stati chiesti chiarimenti al Consiglio Superiore di Sanita’ mentre a febbraio (2010), quando saranno completati i test, si procederà alla vaccinazione dei piu’ giovani.
Per informazioni aggiornate è possibile visitare subito e gratuitamente il sito dei Centers for Disease Control in inglese dedicato alla nuova influenza H1N1, il sito del Ministero della Salute ed il sito dell’OMS / WHO in inglese con gli aggiornamenti settimanali sull’evoluzione della pandemia.
Consulta la mappa di un ricercatore (auto-dichiaratosi tale – consulta solo le fonti ufficiali per notizie sicure!) americano che riporta la distribuzione dei casi di influenza suina su google
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INFLUENZA A H1N1. VACCINO PRONTO ANCHE IN ITALIA. IL VIROLOGO PREGLIASCO : GIUSTO VACCINARE I GIOVANI
Una prima fornitura di 500mila dosi di vaccino per l’influenza A e’ gia’ arrivata’. Lo dice il viceministro della Salute, Fazio, a Gente. Si tratta – spiega – di vaccini che non possono essere utilizzati prima dell’autorizzazione dell’Agenzia europea del farmaco. Non appena arrivera’ l’ok, inizieremo la campagna di vaccinazioni per 8,6 milioni di italiani’. Sull’inizio della vaccinazione Fazio ha spiegato che ‘c’e’ stato garantito che i vaccini ci saranno consegnati entro il 15 novembre’.
IL VIROLOGO : “GIUSTO VACCINARE I GIOVANI, SONO UNTORI”
E’ giusto e opportuno vaccinare i giovani contro l’influenza, contro quella normale e in particolare contro quella da AH1N1. Il virologo Fabrizio Pregliasco dell’Università statale di Milano condivide la posizione di Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina, secondo il quale sono proprio i giovani, a non avere il sistema immunitario pronto a difendersi dall’attacco di un nuovo virus. Ma per l’esperto italiano la ragione è anche quella di evitare che proprio loro, che frequentano le scuole e che hanno una vita sociale intensa, diventino gli “untori, una vera e propria bomba biologica”. Il 40% dei casi di influenza, ricorda Pregliasco, avviene proprio nella fascia 0-14. “Non hanno ancora sviluppato una carriera immunitaria rispetto alle precedenti influenza, in particolare quella del 1977 che aveva una variante simile è questa. Sulla questione sicurezza Pregliasco conferma che il vaccino che sarà prodotto per la nuova variante utilizzaré la tecnologia usuali e per questo non ci si attende particolari problemi di tollerabilità e sicurezza. Più difficile rispondere per i bambini più piccoli: “la casistica – ha spiegato – è inferiore, come sempre”.
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INFLUENZA A: primo decesso in Italia: è morto il 51enne ricoverato a Napoli
Si è fermato a mezzanotte il cuore di D.G., l'uomo di 51 anni, colpito dal virus dell'influenza A, da alcuni giorni ricoverato in gravissime condizioni nell'ospedale Cotugno di Napoli. Si tratta della prima vittima in Italia, anche se, rassicurano i medici, il virus è responsabile solo in parte del decesso che è stato determinato, principalmente, dalle malattie che da diverso tempo affliggevano il paziente.
L'uomo, che abitava con l'anziana madre nel quartiere Secondigliano, era un soggetto oligofrenico, soffriva infatti da tempo di miocardiopatia dilatativa e di una forma molto grave di diabete. Patologie gravi alle quali si era aggiunta una insufficienza renale e di una sepsi da stafilococco aureo, oltre al virus delll'influenza A.
Le condizioni sono precipitate verso le ore 23 della scorsa serata. In breve tempo i medici hanno preso atto di un rallentamento del battito del cuore, finchè non è subentrata la fibrillazione e, infine, l'arresto del battito. Resta da chiarire ora come l'uomo abbia contratto la malattia dato che, a causa delle tante patologie da cui è affetto, non è mai stato all'estero ma solo trasferito da un ospedale all'altro.
Nel frattempo migliorano le condizioni del 24 enne di Parma ricoverato al San Gerardo di Monza che ha sconfitto il virus dell'influenza A. Il giovane rimane però sotto stretta osservazione e le sua condizioni gravi, a causa di un'infezione polmonare causata da un batterio.
In Italia la diffusione del virus, che avrà il picco fra il 18 dicembre e il 18 gennaio, resta non preoccupante. Per i ricercatori delle multinazionali intanto, è una lotta contro il tempo per mettere a punto il vaccino prima del picco di contagio. A battere tutti sul tempo è la cinese Sinovac, che ha dato il via libera al primo vaccino monodose.
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I pediatri lanciano l'allarme: ''Rinviate l'apertura delle scuole''
Mentre l'Italia registra il suo primo grave caso di influenza A ,i pediatri lanciano l'allarme: ''Rinviate l'apertura delle scuole''. Il ministro Gelmini tranquillizza: ''Non c'è ne alcun motivo''.
Migliorano le condizioni del giovane 24enne ricoverato all'ospedale San Gerardo dei Tintori di Monza dopo aver contratto il virus dell'influenza A. Lo ha reso noto la Direzione Sanitaria del nosocomio. Il paziente, si legge in una nota "sta mostrando lievi segni di evoluzione positiva". "Infatti - prosegue la nota - gli scambi gassosi e la funzione renale pur rimanendo gravemente alterate, hanno evidenziato un lieve miglioramento. Il paziente rimane sedato e assistito con i supporti extracorporei necessari per sostenere le funzioni vitali. La prognosi rimane riservata".
Il paziente, ricoverato il 22 agosto presso la Divisione di Malattie Infettive dell'ospedale di Parma con diagnosi di polmonite, in considerazione dell'aggravarsi delle condizioni cliniche, è stato trasferito in data 25 agosto presso l'Unità di Terapia Intensiva dell'Ospedale San Gerardo dei Tintori, specializzata nel trattamento della sindrome da Distress Respiratorio. Le indagini sierologiche hanno poi confermato un'infezione da virus AH1N1. L'infezione da virus AH1N1 è stata riscontrata anche in un familiare del paziente.
L'evoluzione in Sindrome da Distress respiratorio dell'adulto è una delle rare complicazioni di numerose infezioni virali, ivi compresa l'infezione da virus AH1N1.
I casi confermati di influenza AH1N1 in Italia sono attualmente circa 1900, di cui circa il 10% secondari. La letalità della nuova influenza AH1N1, sulla base dei dati del Centro Europeo Controllo Malattie (ECDC) di Stoccolma, nei paesi dell'Unione Europea e dell'area EFTA è attualmente dello 0,21%. A livello globale, secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, la letalità è attualmente dello 0,98%.
Intanto i medici pediatri italiani non nascondono la loro preoccupazione e hanno lanciato l'allarme sulla pericolosità che l'imminente apertura delle scuole potrebbe determinare. Infatti, dicono i pediatri, la riapertura a giorni delle scuole potrebbe provocare un pericoloso mix con l'arrivo dell'influenza suina, a maggior ragione perchè il vaccino non sarà disponibile prima di novembre. Dunque, i medici pediatri stanno considerando seriamente l'ipotesi di chiedere al governo di non riaprire le scuole per cercare di contenere il virus.
"Cercheremo, in linea con quanto detta oggi l'Oms, di procastrinare l'apertura delle scuole. Tutte quelle misure che vanno nella direzione di ridurre la contagiosità e la riduzione del virus vanno prese in considerazione" ha spiegato il presidente della Federazione italiana dei Medici Pediatri Giuseppe Mele.
Secondo il presidente della Federazione, il virus dell'influenza A "è altamente incisivo e ha un tasso di penetrazione che sta superando il 30%. Tutte le misure precauzionali che il governo intenderà mettere in atto saranno da noi prese in considerazione".
Da parte sua il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha però rassicurato precisando che "al momento non è previsto nessun rinvio dell'apertura dell'anno scolastico, in quanto in Italia attualmente non ci sono le condizioni perché si renda necessario un provvedimento di questo tipo''."E' importante, comunque - ha detto ancora il ministro - non sottovalutare la situazione e proseguire nel continuo confronto anche con gli altri Paesi Europei. In ogni caso il Governo, grazie alla stretta sinergia tra Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca e Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, ha elaborato un piano di intervento per fronteggiare possibili evoluzioni della situazione che al momento resta sotto controllo".
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Influenza A, primo caso grave in Italia
Sono definite «gravi» le condizioni del giovane di 24 anni ricoverato presso l'ospedale San Gerardo dei Tintori di Monza perchè affetto da influenza A. A renderlo noto è il ministero della Salute spiegando che le indagini sierologiche hanno confermato un'infezione da virus A/H1N1. Il giovane è affetto da sindrome da Distress respiratorio dell'adulto che è una delle rare complicazioni di numerose infezioni virali, compresa, spiega il ministero della Salute, quella da virus AH1N1 che è stata riscontrata anche in un suo familiare.
Il paziente era stato ricoverato il 22 agosto nella divisione di malattie infettive dell'ospedale di Parma con una diagnosi di polmonite. Lo scorso 25 agosto, dopo che le condizioni cliniche si erano aggravate, è stato trasferito presso l'Unità di Terapia Intensiva dell'ospedale di Monza, specializzata nel trattamento della sindrome da Distress respiratorio. I casi confermati di influenza AH1N1 in Italia sono attualmente circa 1.900, di cui circa il 10% secondari. «La letalità della nuova influenza in Europa - spiega la nota del ministero - sulla base dei dati del Centro Europeo Controllo Malattie ( Ecdc), è attualmente dello 0,21%. A livello globale, secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, la letalità è attualmente dello 0,98%».
La MAMMA afferma:
"Ci stiamo chiedendo se ci siano state delle negligenze da parte dell'ospedale. Vorrei riuscire a capire come veramente si sono svolte le cose, arrivare a una verità, quando si potrà". Lo dice, in una intervista fatta "con un filo di voce" alla Gazzetta di Parma, la mamma del 24enne di Parma ricoverato, in gravi condizioni, all'ospedale San Gerardo di Monza per complicanze dovute alla nuova influenza. "Se qualcuno ha tardato nell'assistenza e nel modo di assisterlo, ci arriverò in fondo. Forse solo in Rianimazione sono stati tempestivi contattando l'equipe di Monza, ma comunque credo che ci siano state delle lacune. Abbiamo già contattato un avvocato per verificare ogni dettaglio", dice la donna, riferendosi alle due visite, una il 18 agosto e una il 22 agosto, fatte in ospedale a Parma al figlio. "Di influenza A non ha mai parlato nessuno - prosegue la donna - neanche dopo il trasferimento a Monza (martedì scorso, ndr.) finchè quella parola non è stata usata con mio marito. Ma quando eravamo in Rianimazione perfino all'addetta alle pulizie è venuto da chiedere: 'non sarà la nuova influenza?'". Nè la madre nè il padre, che ha contratto anche lui il virus, trasmesso dal figlio, senza avere fortunatamente conseguenza, possono andare a Monza a trovare il 24enne: "Sarebbe troppo pericoloso andare da lui - dice la madre - Ma tutte le sere, alle 19, ci informano delle sue condizioni. Ci vorranno però almeno due settimane per sapere se la terapia funziona".
DOMANDE e RISPOSTE :
È possibile che questo nuovo virus dell’influenza A/H1N1 si trasmetta all’uomo attraverso il consumo di carne di maiale o di prodotti a base di carne di maiale?
Il virus responsabile dell’attuale focolaio d’influenza è un nuovo ceppo del virus H1N1 dell’influenza. La trasmissione dei virus influenzali avviene abitualmente mediante contatto diretto o stretta vicinanza con gli individui o animali infetti. L’EFSA non è a conoscenza di prove scientifiche che attestino che i virus dell’influenza siano trasmissibili all’uomo attraverso il consumo di carne, come quella di maiale o prodotti a base di carne di maiale.
Anche se i maiali fossero esposti a questo nuovo virus e lo si trovasse nella loro carne, un’adeguata cottura (a una temperatura interna di 70°C) basterebbe a uccidere il virus, come avviene per altri virus e batteri. Quanto alle pratiche di lavorazione della carne e dei prodotti a base di carne, non vi sono specifiche precauzioni da prendere se non seguire il solito consiglio di attenersi a una buona igiene degli alimenti.
E le persone che mangiano carne di maiale cruda?
L’EFSA non è a conoscenza di prove scientifiche che attestino il rischio di contrarre i virus dell’influenza dal consumo di carne di maiale, indipendentemente dal tipo consumato. Tuttavia, anche se ad alcuni piace la carne cruda, è sempre valida la raccomandazione di evitarla, per prevenire eventuali rischi di malattie di origine alimentare. Se si cuoce la carne in modo adeguato, si uccidono i batteri o i virus eventualmente presenti nei cibi. È sempre raccomandabile seguire scrupolose pratiche d’igiene in cucina, lavarsi le mani e pulire tutte le superfici e gli attrezzi con detersivo dopo aver maneggiato la carne cruda.
Che cos’è l’influenza suina?
L’influenza suina è un’infezione virale comune nei maiali, causata dal virus dell’influenza di tipo A. Il tasso di mortalità è basso e la guarigione avviene normalmente nell’arco di 7-10 giorni. Sporadicamente l’influenza suina può trasmettersi all’uomo attraverso la stretta vicinanza o il contatto diretto con maiali, ma in genere non dà esiti gravi. Diversamente dall’influenza da nuovo virus A/H1N1, la trasmissione da uomo a uomo di solito non si osserva.
ULTIME NEWS:
Partirà il 15 novembre in Italia la vaccinazione di massa contro la nuova 'influenza: riguarderà il 40% della popolazione, tra categorie a rischio e giovani tra i 2 e i 27 anni, i maggiormente colpiti dal virus H1N1. Una seconda fase a partire dal 31 gennaio 2010. Intanto la Casa Bianca lancia l'allarme: fino a 120 milioni di contagiati negli Usa, possibili fino a 90mila morti.
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Influenza A, gli Usa avvertono: "Virus, grave minaccia per noi"
Il virus della nuova influenza pone una "grave minaccia per la salute" negli Stati Uniti: lo afferma in un rapporto il Consiglio Scientifico e Tecnologico della Casa Bianca
Il rapporto afferma che "l'attuale ceppo pone una grave minaccia alla nazione. Il problema non è che il virus e più letale di altri ceppi influenzali ma che probabilmente infetterà più persone del solito perché è un ceppo nuovo contro cui la gente non ha costruito resistenze immunitarie", ha detto la Casa Bianca.
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Il virus dell’influenza suina: cerchiamo di capirci qualcosa
I virus non sono neanche considerati esseri viventi, e non avrebbero ragione di comparire su questo blog. Vista pero’ la confusione che regna in questi giorni sull’argomento, provo a fornire un mio modesto contributo per chiarire alcuni punti.
Le prime tracce dell’insorgenza dell’influenza datano al XV secolo d.C., e nell’ultimo secolo l’intervallo tra una pandemia e l’altra e’ diminuito, forse come conseguenza dei viaggi intercontinentali che accelerano tanto lo spostamento dei virus quanto la formazione di immunita’ contro i vari ceppi. Oggi si ipotizzano cicli pandemici di 11 o 15 anni con episodi minori tra una pandemia e l’altra, dovuti a modifiche minori del virus. La pandemia influenzale che ci tocca quest’anno, 2009, e’ la cosiddetta influenza suina (N.B. una pandemia e’ un’epidemia su scala mondiale).
Tutti i virus dell’influenza hanno una struttura comune costituita da un involucro sferico esterno fatto di lipoproteine. All’interno di questo “guscio” ci sono otto proteine che fanno da struttura di supporto per il materiale genetico, costituito da solo RNA. Questo RNA contiene 8 geni, ovvero l’informazione per costruire in tutto otto proteine. All’esterno del guscio ci sono delle protuberanze formate da due diverse proteine: emoagglutinine (80% delle protuberanze) e neuraminidasi (20% delle protuberanze) e queste hanno un’importanza cruciale.Le emoagglutinine infatti servono al virus per agganciarsi a speciali strutture sulla superficie della cellula ospite (recettori glicoproteici) e quindi ad entrare. E’ come se sulla cellula ci fossero delle serrature di cui il virus possiede la chiave, che apre una porticina per entrare. Una volta all’interno il virus utilizza le strutture e i meccanismi enzimatici della cellula per formare altro RNA virale, altre proteine virali e altri gusci. Il tutto viene assemblato a formare nuove particelle, chiamate virioni (cioe’ singole unita’ di virus). Ora il problema e’ uscire dalla cellula e andare ad infettare altre cellule all’interno dell’organismo ospite o, attraverso l’ambiente esterno, altri organismi. Ci vuole una chiave per aprire la porticina dall’interno e quasta chiave e’ la neuraminidasi. Il famoso Tamiflu, il farmaco antivirale contro l’influenza, fa proprio questo: blocca il sito attivo della neuraminidasi di tipo 1 e quindi impedisce ai virioni di uscire dalla cellula, bloccando cosi’ l’infezione. Si intuisce che l’azione del Tamiflu e’ specifica solo per quei virus che hanno la neuraminidasi di tipo 1, quindi sarebbe inefficace, per dire, non solo contro il virus del morbillo, ma anche contro altri ceppi influenzali.
Esistono tre ceppi principali di virus influenzali chiamati A, B e C e il ceppo che da i problemi maggiori agli uomini e’ A. All’interno del ceppo A esistono 13 diversi tipi di emoagglutinine, indicate con H dall’iniziale del nome inglese Haemagglutinin, e 9 differenti neuroaminidasi, indicate con N. Tutte le differenti combinazioni di H e N sono possibili, ad esempio il virus dell’influenza suina e’ A H1N1, quello dell’influenza aviaria di due anni fa era A H5N1, l’Australiana dell’anno scorso era A H3N2 etc. Piccola nota di colore: il virus della famosa influenza spagnola era pure H1N1, cioe’ dal punto di vista dei nostri anticorpi era molto simile al virus dell’influenza suina.
I virus dell’influenza, come tutti i virus, sono specifici verso una sola o una ristretta gamma di specie e una volta preso un ceppo, esattamente come accade per il morbillo, gli anticorpi durano tutta la vita. Ma allora perche’ ci si ammala (o ci si vaccina) ogni anno? Semplice, perche’ il virus dell’influenza e’ un virus dannatamente mutevole, per almeno tre buone ragioni. La prima e’ che l’RNA non e’ efficentissimo ad autoreplicarsi e spesso ci scappa l’errore. Nelle nostre cellule l’RNA e’ prodotto usando il DNA come stampo e ci sono enzimi specifici che correggono eventuali “errori di battitura”. Non esiste pero’ un enzima che corregge gli errori di battitura quando l’RNA e’ prodotto usando altro RNA come stampo, quindi le bozze non vengono mai riviste ed e’ facile che ci sia una mutazione in uno o piu’ dei dieci geni del virus. Secondo, il virus e’ velocissimo nel riprodursi (tutto il ciclo della malattia dura pochi giorni) e milioni e milioni di copie vengono prodotte, quindi statisticamente l’errore ci deve scappare. Terzo, esistono specie “calderone” che possono prendere piu’ di un ceppo, come i maiali che possono prendere virus dell’influenza aviaria, umana e suina. Se la cellula di un maiale e’ infettata da due virus contemporaneamente e’ facile che ci sia ricombinazione del genoma e che geni vengano scambiati fabbricando un virus completamente nuovo. Quando cio’ accade, come in questo caso, scoppia la pandemia perche’ nessuno ha gli anticorpi per contrastare questo nuovo virus.
Un caso analogo accadde nel 1918 quando esplose la famosa epidemia di influenza spagnola che uccise 50 milioni di persone in meno di due anni, qualcosa come il 3-6% della popolazione mondiale (il numero effettivo delle vittime non e’ mai stato chiarissimo). Cos’aveva quest’influenza di cosi’ terribile? Sento spesso dire che uccise tante persone perche’ era la fine della prima guerra mondiale e l’ammassarsi dei soldati in trincea, le condizioni igieniche precarie e la fame dovuta ai campi non coltivati fecero da catalizzatore, ma questa e’ una visione molto eurocentrica. L’influenza spagnola fece infatti strage anche in posti lontanissimi dalla prima guerra mondiale come l’Alaska o le isole del Pacifico e tutti o quasi i paesi ne furono colpiti, indipendentemente dalle condizioni di vita. Il virus della Spagnola in realta’ aveva una caratteristica particolare, in comune col virus dell’influenza suina: era capace di attaccare le cellule dell’epitelio polmonare, favorendo cosi’ l’insorgere delle polmoniti da complicazioni batteriche secondarie; i virus dell’influenza stagionale invece, che pure nei soli USA uccidono (indirettamente) 36.000 persone all’anno e 250.000-500.000 persone in tutto il mondo, attaccano invece solo le cellule delle prime vie aeree e non arrivano ai polmoni. Per fortuna oggi, a differenza del 1918, abbiamo gli antibiotici.
La seconda caratteristica peculiare della spagnola, condivisa pure dal virus dell’influenza suina, e’ che uccideva prevamentemente i giovani in buona salute, mentre le influenze stagionali colpiscono in massima parte le persone piu’ anziane, i bambini e gli ammalati. Nel caso della Spagnola sicuramente influiva l’ammassarsi di giovani soldati al fronte, ma ci sono altre ragioni. La prima e’ che gli anziani sono, in caso di pandemie, immunizzati dalle precedenti epidemie (nel 1850 e nel 1889 nel caso della Spagnola, nel 1968, nel 1976 e nel 1999 nel caso dell’influenza suina). La seconda ragione la si e’ capita solo di recente ed e’ dovuta ad una reazione anomala del nostro sistema immunitario detta “tempesta di citochine”. Le citochine sono sostanze normalmente prodotte dal nostro organismo e sono responsabili della risposta immunitaria. Persone che si trovano in contatto con virus del tutto nuovi possono avere un rilascio di citochine sproporzionato, il che causa una reazione immunitaria eccessiva con alterazione terminale dei tessuti coinvolti, i polmoni, in questo caso. E’ la tempesta di citochine, ad esempio, che ammazzava la gente colpita dalla SARS nel 2003. Paradossalmente quindi, persone in buona salute e con un sistema immunitario molto attivo possono andare soggette ad una tempesta di citochine piu’ facilmente delle persone immunodepresse come gli ammalati. Questo non toglie comunque che l’influenza possa portare a complicazioni polmonari secondarie e in questo caso chi e’ immunodepresso comunque ha da preoccuparsi. Mi chiedo cosa succedera’ quando la pandemia di influenza suina raggiungera’ il continente africano, dove ci sono almeno 25.000.000 di sieropositivi e ammalati di HIV. Sottolineo che l’influenza non ammazza mai direttamente, motivo per cui stimare il numero di morti dovuti all’influenza e’ sempre un terno al lotto, e a questo punto della pandemia potremmo star discutendo su numeri del tutto aleatori, sovrastimati o sottostimati.
A proposito di Spagnola, facciamo un breve intermezzo sull’origine del nome di questa pandemia perche’ aiuta anche oggi a farci riflettere. Il virus dell’influenza spagnola non si e’ originato affatto in Spagna. Il ceppo pare fosse di un’influenza aviaria dell’estremo Oriente che muto’ negli USA e da qui fu immediatamente introdotto in Europa per via degli spostamenti di truppe. In tempo di guerra, e’ ovviamente poco produttivo dire “i nostri soldati muoiono come mosche di influenza e noi non sappiamo che farci” quindi le macchine della propaganda di entrambe le parti tacquero opportunamente. Gli unici che non avevano problemi a far circolare la notizia di questa nuova malattia erano gli spagnoli che rimasero neutrali alla guerra. Sembro’ quindi in un primo tempo che solo la Spagna fosse colpita, laddove invece il virus arrivo’ molto piu’ tardi in questa nazione rispetto a Francia e Germania. Il punto dove voglio arrivare e’ che le nostre percezioni sulle pandemie riflettono le notizie che vengono riportate in proposito dai media, che possono essere (e quasi sempre lo sono), pilotate opportunamente.
Sia ben chiaro: non sto affermando che l’influenza suina e quella spagnola siano la stessa cosa, assolutamente no, 90 anni e decine di mutazioni separano i due ceppi virali. Sto affermando pero’ che si tratta di ceppi simili e strettamente imparentati, al punto che chi e’ nato prima del 1918 ha anticorpi anche contro questa influenza (Qui ci sono notizie piu’ dettagliate)
L’influenza suina si chiama cosi’ invece perche’ il virus A H1N1 circola regolarmente tra i maiali causando una malattia con sintomi lievi da cui guariscono senza problemi ma che puo’ uccidere i furetti e i macachi. Tutti questi ceppi si chiamano collettivamente “influenza suina”. Quello con cui abbiamo a che fare al momento, come tutti sanno, e’ mutato in maiali messicani, diventando improvvisamente in grado di passare dal maiale all’uomo. Una seconda mutazione, negli USA, ha portato al salto di specie consentendo l’infezione da uomo a uomo. Si e’ dimostrato che la trasmissione inversa, da uomo a maiale e poi da maiale a maiale, e’ ancora possibile e dato che i maiali sono pericolosi in quanto “calderoni” di nuovi virus e’ auspicabile che chi lavora negli allevamenti venga tenuto lontano dal lavoro se affetto da influenza suina. Altrimenti, il rischio che il virus muti ancora verso una forma piu’ perniciosa della attuale puo’ diventare decisamente consistente.
Al momento la malattia sembra essere piuttosto virulenta: il sito del CDC riporta al 4 Agosto 2009 162,380 casi documentati (ma sono sicuramente di piu’, dato che ora non c’e’ piu’ l’obbligo di segnalazione) e 1.154 morti in tutto, con una mortalita’ dello 0.7%, di cui la maggioranza nel continente americano dove l’epidemia e’ cominciata, ad Aprile del 2009: all’inizio il numero di fatalita’ era molto maggiore. Al momento il paese con la situazione piu’ preoccupante sembrerebbe essere in Argentina, dove e’ inverno e la densita’ di popolazione nelle citta’ molto alta.
Alcuni miei amici hanno declinato il mio invito a Londra (dove abito) per paura dell’influenza suina, dato che la Gran Bretagna e’ uno dei primi paesi europei dove il nuovo virus mutato e’ sbarcato dagli USA. Vorrei tranquillizzare questi amici dicendogli che io sto benissimo nonostante il mio quartiere londinese sia un hotspot della malattia, ma che questa settimana (aggirnato al 09/08/2009) l’ ECDC Europa segnala 1238 casi in Italia, dove evidentemente la pandemia e’ in arrivo in preparazione per l’autunno, con nessun morto. In UK ci sono 12470 casi e 30 morti nelle scorse settimane e in Spagna piu’ o meno tanti casi quanti in Italia, 1538, con 8 morti. Questioni di sfiga e probabilita’. E’ possibile che sia io a non voler andare a trovare in miei amici in Italia il prossimo settembre, per pura bloody mindedness: in caso di pandemie, senza quarantene rigorosissime nessuno e’ davvero al sicuro dall’infezione, per blanda che sia la malattia. E a proposito degli aneddoti raccontati sulla Spagnola, il sito del Ministero della Sanita’ conferma a tutt’oggi, 09/08/2009, solo 258 casi aggiornati al 16 luglio. Dopo, suppongo che il sottosegretario deputato a rilasciare le circolari ministeriali sia andato in ferie, e nessuno si ammala piu’ in Italia, ufficialmente, cosi’ ci si puo’ godere le ferie.
Il virus dell’influenza, al contrario dell’HIV, sopravvive benissimo per diverse ore nell’ambiente e le persone infette sono contagiose da un giorno prima di sviluppare i sintomi ad alcuni giorni dopo. Se un contagiato starnutisce in una stanza, ad esempio, i virus vengono espulsi attraverso le goccioline di saliva e queste possono viaggiare per un po’ sospese in aria e andare a deporsi sulle superfici della stanza come tavoli, maniglie di porte, banconote, tastiere di PC etc. Se una persona tocca questi oggetti infetti dai virus e poi porta le mani alla bocca, al naso o agli occhi ecco che avviene l’infezione per penetrazione del virus nelle cellule delle mucose delle prime vie aeree (oppure anche per inalazione diretta delle goccioline di saliva in un ambiente molto affollato).
Che fare per evitare il contagio? Innanzi tutto, se si puo’, evitare gli ambienti affollati. Se non si puo’ bisogna evitare di starnutire in faccia alla gente, eliminare i fazzoletti di carta subito dopo il primo uso e non farsi il cimitero degli elefanti in tasca, dove ogni volta che si mettono le mani ci si reinfetta. Lavarsi spesso le mani (col sapone, porco!) ed evitare di toccarsi le mucose del viso. Oppure si puo’ lasciar fare ai propri anticorpi, evitando pero’ di farsi contagiare apposta per non andare a scuola/lavoro perche’ la reazione del nostro sistema immunitario e’ imprevedibile a cambia da persona a persona, e potrebbe anche essere violenta, o troppo blanda. Meglio non rischiare di finire apposta in ospedale con una polmonite, insomma, ma questo vale soprattutto per le persone con compromissione di qualsiasi tipo del sistema immunitario, gli anziani, i bimbi piccoli e le donne incinte. Queste persone a rischio, ad ottobre, quando verra’ rilasciato, dovrebbero invece fare il vaccino.
Ed ora veniamo alla nota dolente: il vaccino, orrore, orrore! Moltissime persono hanno paura dei vaccini perche’ hanno sentito dire da uno in televisione che fanno male ma non hanno idea di come funzioni un vaccino, di come venga prodotto e dei criteri con cui viene commercializzato. Hanno sentito dire che c’e’ un complotto delle Biothech contro la salute dei cittadini in cambio di vile danaro e quindi pensano che il vaccino faccia peggio della malattia. Per di piu’ il vaccino contro l’influenza suina verra’ rilasciato prima del tempo.
Niente panico. I vaccini per l’influenza vengono prodotti su scala industriale da anni e cambiano poco da un ceppo all’altro. La tecnica e’ sempre la stessa, si ibrida l’H1N1 con un altro virus detto PR8 (ci sono due diverse tecniche per fare cio’, una in laboratorio l’altra incubando i due virus nelle uova). Alla fine del processo si ottiene un virus PR8, assolutamente e dimostrabilmente innocuo, che contiene i geni (e quindi le proteine) H1 e N1. Quindi alla base del vaccino non c’e’ un virus attenuato, potenzialmente pericoloso in caso di mutazione, ma un virus differente. Questo PR8 H1N1 stimola il nostro sistema immunitario a produrre anticorpi contro le due proteine per cui quando entra un vero virus influenzale gli anticorpi stanno gia’ li belli e pronti ad aggredire le due proteine del virus. Occorre circa un mese per produrre il primo vaccino e 4-5 mesi per produrlo su scala industriale, e nel frattempo condurre i vari test. La Novartis svizzera vuole rilasciare il vaccino senza concludere tutti i test. La WHO (World Health Organization) preme perche’ al vaccino venga aggiunto un coadiuvante che stimoli il sistema immunitario, ma questa e’ una tecnica non standard che non e’ mai stata testata su ampia scala, e i governi sono restii ad accettare l’idea.
Perche’ e’ importante vaccinarsi? Per diverse buone ragioni: per proteggere le persone piu’ deboli, innanzi tutto, come chi ha una malattia cronica, i bambini piccoli, le donne incinte e gli anziani; perche’ il virus potrebbe mutare in modo da diventare resistente al tamiflu; perche’e’ un modo indiretto di non far circolare il virus e quindi per salvare vite umane: questo non e’ il 1918, la popolazione mondiale da allora e’ quadruplicata, ci sono 100 volte piu’ maiali e 1000 volte piu’ pollame che nel 1968 (quando ci fu un altro grave outbreak); ci sono molti piu’ viaggi intercontinentali che spostano la gente ovunque in poche ore; abbiamo si gli antibiotici contro la polmonite, ma abbiamo anche selezionato moltissimi ceppi batterici resistenti a questi. Se il virus mutasse diventando pernicioso come quello del 1918 le fatalita’ sarebbero molte di piu’, soprattutto nei paesi piu’ sovrappopolati come Cina, India e Africa. Il che potrebbe non essere oggettivamente un male per il pianeta, che e’ vicino al collasso ecologico, ma diciamo che se tra le vittime ci devo essere io, la mia famiglia e i miei amici allora la cosa comincia a seccarmi.
Naturalmente, siccome le mutazioni sono assolutamente casuali e imprevedibili, nulla esclude che il virus muti verso una forma piu’ lieve o addirittura del tutto innocua, che sarebbe di gran vantaggio sia per noi che per il virus stesso.
Solo che, come sempre, ci sono problemi. I governi hanno bloccato le biotech per la produzione di vaccini contro l’influenza stagionale per farli concentrare sui vaccini contro la pandemia. Il che significa che ci sara’ penuria estrema del vaccino per l’influenza stagionale anche per chi ne ha veramente bisogno per salvarsi la pelle, come gli immunodepressi. D’altro canto, ci sara’ anche pochissimo vaccino disponibile contro l’infulenza suina, dato che siamo a meta’ agosto e si sta ancora pensando quale strada percorrere e per quale tipo di vaccino. Ci sara’ tale penuria che i governi stanno provvedendo ognuno per se’.
Pertanto, se siete per motivi vostri contrari alle vaccinazioni perche’ fanno male, lasciate le scorte di vaccino a chi ne ha piu’ bisogno e continuate pure a strillare che i vaccini fanno male: per una volta, anche la new age potrebbe essere utile, anche se non sono quelle le sue intenzioni. Davvero, lasciate il vaccino a chi ne ha piu’ bisogno, e peccato per i vostri figli.
Quanto ai reali effetti collaterali del nuovo vaccino, certo non li si puo’ escludere, ma dato che il rischio di morire di vaccino e’ estremamente piu’ basso di quello di morire di influenza, io dovendo scegliere correrei il rischio.
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PAURA DELL'INFLUENZA A
Trovo sconcertanti la gestione e la qualità dell’informazione sulla nuova influenza. Da parte dell’Organizzazione Mondiale Sanità, dell’Unione Europea, del Governo nazionale e degli altri organi istituzionali.
Non dubito dell’esistenza di questo virus, né del fatto che possa effettivamente mutare e trasformarsi in una forma più pericolosa. Rimango invece perplesso quando mi soffermo sugli interessi economici che circolano dietro l’influenza, e di cui nessuno parla: dai vaccini ai farmaci antivirali, solo per citare i più lampanti. Provo poi rabbia quando penso agli ultimi anni e alle notizie che li hanno caratterizzati: tutti anni "infettati " da un evidente terrorismo mediatico, tra Sars, influenza aviaria, malattie tropicali emergenti e, quest’anno, la nuova influenza. A ben guardare, tutto questo sa veramente poco di emergenza sanitaria e rischio pandemico, quanto invece di controllo occulto delle società civili con lo strumento più efficace in assoluto: la paura.
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