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  • «La sanatoria è un flop Badanti sempre in nero»

    Vicenza. Questa sanatoria è un flop. Un fallimento. L'ennesimo errore strategico nei confronti di persone che sono indispensabili al nostro stato sociale.
    Sono alcuni dei commenti che i tre segretari provinciali sindacali Marina Bergamin (Cgil); Gigi Copiello (Cisl) e Riccardo Dal Lago (Uil) hanno rilasciato in merito alla regolarizzazione voluta dal Governo per badanti e colf.
    Dalle prime statistiche del ministero sembrava che Vicenza dovesse essere la terza città in Italia seguita da Milano e Bologna nella corsa per avere un posto di lavoro regolare. Ma tutto questo non si è avverato. Né a livello locale né tantomeno nazionale. Se all'inizio le cifre rese note da patronati e da altre associazioni stimavano l'arrivo di circa 30 mila domande solo dal Vicentino, siamo ben lontani. E, soprattutto, siamo distantissimi dalle stime del ministero dell'Interno che, fin dall'inizio, pensava a 500 mila irregolari da sanare. I dati nazionali, al riguardo, parlano chiaro: fino a ieri le domande inviate per via telematica sono state 94.112, i moduli richiesti 131.017 e le ricevute consegnate 93.625.
    Un ultimo dato riguarda la provenienza di connessione alla procedura, dove i patronati fanno la parte del leone con oltre 45 mila domande e, infine, l'origine di chi chiede la regolarizzazione. In cima alla classifica ci sono moldave, ucraine. Seguite da Marocco, Bangladesh e Perù. «È vero - esordisce Riccardo Dal Lago, Uil - finora avremo provveduto a 400-500 domande a livello provinciale. Possiamo ipotizzare che ci possa essere un incremento alla fine del mese, quando scadono i termini, ma non sarà così consistente da raggiungere le cifre che si ipotizzavano. I nostri centralini continuano a squillare - prosegue il segretario- ma solo per dare informazioni che poi non si concretizzano. Eppure, sappiamo che le lavoratrici ci sono, anche perché le famiglie non hanno alternative, l'assistenza si paga e quella pubblica spesso è inavvicinabile».
    C'è un aspetto da segnalare: a Campo Marzo, soprattutto in queste ultime domeniche, il numero delle badanti che occupavano panchine e prati si è letteralmente dimezzato.
    Il decreto sicurezza fa paura? La clandestinità resta un reato, anche se la giustizia ha tempi lunghi, in particolare in città. «È vero molte preferiscono rimanere in casa o frequentare alloggi di amiche che hanno un lavoro regolare, dove i controlli non arrivano - dice Marina Bergamin segretaria della Cgil -. Quell'esercito di invisibili di cui si parlava all'inizio sta ingrossando le proprie fila anche alla luce di una normativa che sicuramente le penalizza. I 500 euro richiesti alle famiglie non sono altro che una tassa sul lavoro, un tributo scandaloso. Inoltre, non è che si regolarizzi il lavoro per un anno, i contributi si dovranno versare sempre e non tutte le famiglie sono in grado di farlo. Alla fine emergerà solamente una piccola parte, molte donne continueranno a lavorare in nero con la paura di essere scoperte, ma con la certezza di avere qualche soldo in tasca. Noi siamo sempre stati contrari ad una sanatoria che riguardasse solo colf e badanti: se all'interno ci fossero state anche altre categorie, le cose sarebbero andate in maniera diversa». E allora che cosa fare, correggere il tiro in corsa, apportare correttivi?
    «Non servirebbe a nulla - conclude Gigi Copiello della Cisl - magari allungare di qualche settimana i termini, ma la sostanza resta la stessa. La legge Bossi-Fini in questi anni ha prodotto solo sanatorie, forse è arrivato il momento di ripensare alla normativa, ma lo diciamo da anni. Non siamo a favore dei clandestini, ma nemmeno del lavoro in nero... Alla fine queste donne non avranno molte scelte: le famiglie non ce la fanno ad arrivare a fine mese, figuriamoci a pagare contributi, per quanto poco onerosi possano essere, per una badante. Siamo rimasti stupiti anche noi dalla scarsità di richieste e non credo che ci possa essere un boom nei prossimi giorni. La crisi pesa, e nelle tasche di tutti».

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  • Badanti: al via la regolarizzazione
    Riguardera' circa un milione di lavoratori la 'sanatoria' per colf e badanti che parte domani. Il 46% di questi e' rappresentato da extracomunitari, il 31% da lavoratori comunitari e il 23% da italiani.

    Già dal 21 agosto era possibile versare il contributo forfait di 500 euro, necessario per iniziare la procedura, ma dal 1° settembre fino a fine mese si potranno presentare le domande di emersione vere e proprie. Oggi, inoltre, i Ministeri dell'Interno e del Welfare e l'Anci hanno firmato un'intesa, grazie alla quale i Comuni offriranno assistenza ai cittadini nell'iter di compilazione e presentazione delle richieste.

    La sanatoria riguarda solo i lavoratori che al 30 giugno erano occupati irregolarmente da almeno tre mesi come colf o badante. Le domande non sono collegate né a graduatorie a tempo né a quote d'ingresso. Quindi, le richieste presentate il 30 settembre avranno le stesse possibilita' di ammissione di quelle presentate il primo.
    Ogni datore di lavoro puo' regolarizzare una colf e due badanti.

    La domanda puo' essere presentata da cittadini italiani e comunitari, o anche extracomunitari con permesso di soggiorno. Se si deve regolarizzare una
    colf e a presentare la domanda e' un singolo, bisogna attestare per il 2008 un reddito non inferiore ai 20 mila euro, se invece la richiesta proviene da una famiglia, in cui piu' soggetti contribuiscono al reddito, il limite minimo e' di 25 mila euro.

    Per le badanti che assistono persone malate o con handicap, serve una certificazione rilasciata da una struttura sanitaria pubblica o da un medico convenzionato
    con il Servizio Sanitario Nazionale che attesti la non autosufficienza dell'assistito nel momento in cui si e' instaurato il rapporto di lavoro.

    Ricapitolando, il primo passo e' il versamento, entro il 30 settembre, di 500 euro per ciascun lavoratore (più marca da bollo da 14,62 euro) tramite il modulo F24, che si puo' scaricare dal sito dell'Agenzia delle Entrate. E' possibile anche pagare on-line, oltre che alla posta e in banca. Il secondo passo e' la presentazione della domanda, che si potra' fare dal primo settembre e solo per via telematica, attraverso il sito internet del Ministero dell'Interno, dove sono disponibili le informazioni.

    Dal 1 ottobre, le domande andranno allo Sportello Unico per l'Immigrazione. Dopo le
    verifiche delle Questure, datore di lavoro e lavoratore saranno convocati per ulteriori accertamenti. Successivamente si procedera' alla stipula del contratto di soggiorno. Le domande con documentazione priva dei requisiti previsti dalla legge, saranno
    rigettate e il contributo di 500 euro non verra' restituito.

    Il Viminale si attende oltre 500mila domande: questo significa che gia' con il pagamento del forfait di 500 euro, lo Stato dovrebbe incassare entro un mese
    tra i 300 e i 450 milioni. Ma bisogna tener conto anche degli 80 euro pagati dallo straniero per il rilascio del permesso di soggiorno. In base alle prime stime, la sanatoria di colf e badanti potrebbe far entrare nelle casse dello Stato da 1,2 a
    1,6 miliardi di euro.

    Un'entrata cospicua per le casse dello Stato. Il Governo, tuttavia, non ha intenzione di estendere la regolarizzazione ad altre categorie di lavoratori irregolari oltre a quella di colf e badanti. Lo ha affermato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni: "Non e'
    all'attenzione del Governo -ha spiegato - la possibilita' di dare il via a una procedura simile per altre tipologie di lavoro. Quello del lavoro domestico e' un settore verso il quale e' necessaria molta attenzione ed e' per questo che domani partira' la procedura per la regolarizzazione".


    31.08.2009
    Emersione colf e badanti: i comuni forniranno assistenza per la presentazione delle domande
    Lo stabisce un protocollo firmato alla Prefettura di Milano dal ministro dell’Interno Maroni, dal sottosegretario al Lavoro, Salute e Politiche Sociali Roccella, insieme al presidente dell’Anci Chiamparino

    Il ministro dell’Interno Roberto Maroni e il sottosegretario al Lavoro, Salute e Politiche Sociali Eugenia Roccella, insieme al presidente dell’Anci Sergio Prefettura di Milano, la firma dell'intesaChiamparino, hanno firmato questa mattina presso la Prefettura di Milano un’intesa che riguarda le attività di collaborazione ed assistenza da parte dei Comuni, per le dichiarazioni di emersione dal lavoro irregolare di lavoratori extracomunitari che partirà martedì 1° settembre.

    Come è noto, la procedura che interessa i lavoratori extracomunitari addetti all’attività di assistenza alla persona o al lavoro domestico, è esclusivamente on-line, gratuita e disponibile dal 1° al 30 settembre sul sito www.interno.it.
    Per venire incontro anche alle esigenze di quei cittadini che da soli non possono procedere all'inoltro telematico delle istanze è stata, quindi, sancita una collaborazione tra i due ministeri e l'associazione nazionale dei comuni, un canale aggiuntivo sul fronte dell'assistenza ai cittadini.

    «Da domani - ha spiegato Maroni - partirà la procedura per la regolarizzazione di colf e badanti non solo per extracomunitari ma anche per cittadini italiani. Quello del lavoro domestico è un settore verso il quale è necessaria molta attenzione ed è per questo che parte la procedura per l'emersione e per la regolarizzazione di chi lavora. Non è però al vaglio del governo la possibilità di dare il via ad una procedura simile per altre tipologie di lavoro».

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  • Colf e badanti, le faq del Viminale e LE ISTRUZIONI PER LA REGOLARIZZAZIONE

    Colf e badanti, le faq del Viminale

    1. Da quando sono in vigore le procedure per l’emersione?
    Dal 21 agosto è possibile scaricare dai siti del Ministero dell’Interno, del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e dell’Agenzia delle Entrate il mod. F24 “Versamenti con elementi identificativi” per il pagamento del contributo forfettario di 500 euro.
    Il programma per la compilazione dell’istanza sarà scaricabile dal sito del Ministero dell’Interno alla fine del mese di agosto, mentre il modulo di istanza sarà scaricabile dal 1° settembre.
    La procedura on line per l’inoltro della domanda sarà attiva dal 1° al 30 settembre 2009.

    2.Dove posso reperire i modelli F24 “Versamenti con elementi identificativi”?
    I modelli F24 “Versamenti con elementi identificativi” sono reperibili on line sul sito del Ministero dell’Interno, su quello del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e su quello dell’Agenzia delle Entrate e possono essere stampati direttamente per effettuare il pagamento del contributo forfettario di 500 euro.

    3. Devo presentare domanda per un domestico e una badante, posso fare un unico versamento utilizzando lo stesso modello F24 “Versamenti con elementi identificativi”?
    Sì, è possibile utilizzare lo stesso modello F24 “Versamenti con elementi identificativi” per regolarizzare la posizione contributiva di uno o più lavoratori, avendo cura di compilare per ogni lavoratore dichiarato una riga del modulo stesso.

    4.Pagando il contributo di 500 euro mi verranno chiesti altri versamenti arretrati?
    Il contributo è rivolto a fornire la copertura assistenziale e previdenziale del periodo 1° aprile – 30 giugno 2009 (2° semestre 2009). Per il periodo precedente, i datori di lavoro che abbiano indicato nella domanda di emersione una data di inizio del rapporto di lavoro antecedente al 1° aprile, saranno invitati dall’INPS a compilare l’apposito mod. LD15-ter, scaricabile dal sito dell’Istituto stesso.

    5.Il mio documento ha una numerazione inferiore a 17 caratteri. Cosa devo indicare nella compilazione del mod. F24 “Versamenti con elementi identificativi”?
    In caso di numerazione del documento inferiore a 17 caratteri si deve riportare la numerazione reale, senza aggiunta di zeri o di altri segni.

    6.Il lavoratore extracomunitario per il quale intendo presentare domanda di emersione è privo di passaporto. Come devo compilare il modello F24 nel campo “elementi identificativi”?
    Nel campo “elementi identificativi” del relativo modello F24 può essere indicato anche il numero di un altro documento equipollente valido per l’ingresso in Italia, purchè sia lo stesso che sarà indicato nel modulo di dichiarazione di emersione.
    Se il lavoratore è privo di documenti idonei non può essere regolarizzato.

    7.Quale reddito occorre prendere in considerazione? L’imponibile, il lordo o il netto?
    Il reddito è richiesto solo in caso di sostegno al lavoro familiare ed è il reddito imponibile (al lordo delle imposte).

    8.Per la determinazione del reddito imponibile del datore di lavoro possono essere ricomprese anche altre fonti non soggette alla dichiarazione dei redditi?
    Nella valutazione della capacità economica del datore di lavoro può essere presa in considerazione anche la disponibilità di un reddito esente da dichiarazione annuale e/o CUD (es: assegno di invalidità). Tale reddito dovrà comunque essere certificato.

    9.Quali familiari possono integrare il reddito?
    Il cumulo dei redditi è previsto solo per il nucleo familiare, intendendo per famiglia quella prevista dalla normativa vigente, ossia i familiari che hanno la medesima residenza.

    10.Sono una persona anziana e vivo solo. Vorrei regolarizzare la sig.ra che mi aiuta in casa ma non ho reddito sufficiente, come posso fare?
    Per regolarizzare le badanti non occorre certificare il possesso di un reddito ma solo esibire, al momento della convocazione presso lo Sportello Unico, il certificato medico dal quale risulti la limitazione dell’autosufficienza.

    11.Vorrei regolarizzare la badante di mia madre che vive in città diversa dalla mia. Posso fare la domanda? Devo dimostrare i redditi?
    Si, la domanda è telematica e viene inoltrata automaticamente allo Sportello competente in base alla provincia ove la badante lavora. E’ sufficiente produrre il certificato medico dal quale risulti la limitazione dell’autosufficienza e non occorre dimostrare il possesso di un reddito minimo.

    12.Sono un cittadino extracomunitario in Italia da dieci anni e sono un commerciante benestante ma solo qualche mese fa ho chiesto la carta di soggiorno e non mi è stata rilasciata. Posso fare la domanda per regolarizzare la baby sitter di mia figlia?
    Sì, la dichiarazione può essere presentata anche dal cittadino straniero in possesso della ricevuta di richiesta di rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (già carta di soggiorno).

    13.Vorrei regolarizzare la mia badante il cui passaporto è in scadenza. Posso procedere lo stesso?
    E’ necessario esibire un documento in corso di validità (passaporto o altro documento equipollente) al momento della stipula del contratto di soggiorno. Nel caso in cui la domanda sia stata inoltrata indicando un documento scaduto o qualora il documento indicato sulla domanda sia scaduto nelle more della definizione della procedura, copia dello stesso dovrà comunque essere esibita al momento della convocazione presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione.

    14. Devo fare richiesta per due badanti, una che assiste mia madre, una che assiste mio suocero. Che certificato medico devo presentare allo Sportello?
    Per ciascun congiunto dovrà essere presentato il certificato attestante la non autosufficienza..

    15.Ho presentato domanda di nulla osta al lavoro per un cittadino straniero nel 2007; mi è stato comunicato che l’istanza è migrata nel decreto flussi 2008 ed è stata ammessa per la valutazione. Presentando una nuova istanza, la vecchia decade automaticamente? Come mi devo comportare?
    La comunicazione che la domanda è migrata nel 2008 significa che lo Sportello Unico per l’Immigrazione competente ha iniziato a valutare le domande relative al decreto flussi 2008. La relativa convocazione verrà effettuata sulla base dell’ordine cronologico di acquisizione della domanda da parte del sistema.
    La domanda di emersione deve essere presentata solo nel caso in cui lo straniero sia già presente sul territorio nazionale; in questo caso, nell’istanza va indicato di aver già prodotto domanda sulla base del decreto flussi ed automaticamente si rinuncia all’istanza già presentata.

    16.Devo regolarizzare una badante. Se dopo la presentazione della domanda, in attesa di esser chiamato per la firma del contratto, la persona non autosufficiente cessa di vivere la domanda viene rigettata?
    In caso di decesso del datore di lavoro, la domanda viene rigettata, ferma restando la possibilità, per i familiari dello stesso, di subentrare nell’assunzione.


    17.Sono un datore di lavoro impossibilitato a sottoscrivere il contratto di soggiorno presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione. Chi può sostituirmi?
    In caso di presenza di coniuge, figli, o altri parenti in linea retta o collaterale fino al 3° grado, essi possono sottoscrivere per conto del proprio congiunto, ai sensi dell’art.4 del DPR 445/2000, relativo agli impedimenti alla sottoscrizione da parte dell’interessato a sottoscrivere. Altrimenti, si deve far ricorso ad apposita delega notarile.

    18.Devo pagare la marca da bollo come nel caso di domanda sulla base del decreto flussi?
    Sì, va pagata la marca da bollo di euro 14,62 e nella domanda va indicato il numero del codice a barre della marca stessa, che dovrà essere esibita al momento della convocazione presso lo Sportello Unico.

    19.Posso regolarizzare uno straniero colpito da provvedimento di espulsione?
    E’ possibile regolarizzare stranieri espulsi per violazione delle norme sul soggiorno. Sono esclusi gli stranieri espulsi per motivi di ordine e sicurezza dello Stato o espulsi perché appartenenti ad una delle categorie indicate nell’art.13, c. 2, lett c) del Testo Unico sull’Immigrazione. Sono altresì esclusi coloro che risultino non ammissibili nel territorio nazionale sulla base di accordi o convenzioni internazionali o perché condannati per i reati previsti dagli artt. 380 e 381 del codice di procedura penale.

    20.E’ consentita la domanda di emersione per un lavoratore impiegato come collaboratore domestico per 15 ore settimanali?
    No, è possibile l’assunzione da parte di un unico datore di lavoro per orari di lavoro settimanali non inferiori a 20 ore.

    21.E’ possibile presentare domanda di emersione per un lavoratore straniero domestico regolarmente soggiornante ma non abilitato a svolgere attività lavorativa oppure con permesso di soggiorno scaduto da più di 60 giorni il cui rinnovo sia stato richiesto oltre i termini?
    La domanda di emersione può essere presentata dai datori di lavoro che occupino, alla data di presentazione della domanda, lavoratori stranieri comunque presenti sul territorio nazionale. Di conseguenza, tale istanza può essere presentata anche in favore di stranieri che, pur regolarmente presenti sul territorio nazionale, non potevano essere assunti in quanto privi del titolo di soggiorno che li abilitasse allo svolgimento di un’attività lavorativa (turismo, cure mediche, studio, motivi religiosi, etc.). Tale ipotesi comprende anche il caso di straniero con permesso di soggiorno scaduto da oltre 60 giorni e per il quale non sia stato richiesto nei termini il rinnovo.

    22.Come posso certificare che il lavoratore clandestino è alle mie dipendenze da più di tre mesi alla data del 30 giugno? Ovviamente non esiste contratto, ci sono moduli o autocertificazioni da produrre?
    Lo stesso modulo di domanda di emersione costituisce una autocertificazione di quanto in esso dichiarato.
    La presentazione di falsa dichiazione o l’utilizzo di documenti contraffatti costituisce reato.

    23.Quando potrò ottenere la ricevuta di presentazione della domanda di emersione?
    La ricevuta di presentazione della domanda di emersione sarà scaricabile dal sito del Ministero dell’Interno a decorrere da massimo 72 ore dall’invio della domanda e rimarrà a disposizione nel sito stesso a tempo indeterminato. Qualora decorse le 72 ore la ricevuta non fosse ancora disponibile, ci si potrà rivolgere all’Help Desk per la risoluzione del problema.

    24.Sono un operatore di una Associazione che ha stipulato con i Ministeri dell’Interno e del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali un Protocollo di intesa per attività di informazione e di assistenza in materia di procedura di ricongiungimento familiare. Per operare anche a supporto dei datori di lavoro in questa procedura di emersione occorre un nuovo accreditamento o è sufficiente quello già ottenuto?
    No, non occorre un ulteriore accreditamento, è sufficiente quello di cui si è già in possesso.

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  • GUIDA PER LA REGOLARIZZAZIONE DI COLF e BADANTI
    Un modulo da scaricare dal sito del Viminale: ecco come regolarizzare colf e badanti via Internet. Dopo il pagamento del contributo di 500 euro per ciascun lavoratore, possibile già dal 21 agosto scorso, dal primo al 30 settembre i datori di lavoro potranno fare domanda online per l'emersione dal lavoro nero dei loro collaboratori familiari. La procedura informatica è stata illustrata, al Viminale, alle associazioni e ai patronati interessati. Nella riunione, secondo quanto riferisce Assindatcolf (Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico aderente a Confedilizia), sono stati approfonditi e risolti alcuni problemi sorti in relazione alla nuova normativa. E la procedura viene definita «semplice e veloce» da un altro partecipante all'incontro, Pino Gulia del Patronato Acli.

    GUARDA IL MODULO QUI


    La guida del Viminale: QUI le domande e risposte

    VIA MAIL - «Il modulo - spiega Gulia all'Ansa - sarà on line dal primo settembre e fino al 30 del mese». Ovviamente, chi vorrà procedere alla regolarizzazione dovrà aver già pagato i 500 euro della cosiddetta «dichiarazione di emersione». Una volta inviata via mail la domanda, il datore di lavoro riceverà, sempre per posta elettronica, l'acquisizione della domanda da parte del Viminale. Entro 72 ore, poi, arriverà sempre via mail la ricevuta con i dati del datore di lavoro e del lavoratore, che dovranno ovviamente combaciare con quelli del modulo F24 con il quale si sono pagati i 500 euro. Una copia di questa ricevuta va data al lavoratore: insieme al suo documento di identità: servirà a dimostrare, a un eventuale controllo, che la persona è in attesa di regolarizzazione. Il datore di lavoro sarà poi convocato presso lo Sportello Unico Immigrazione per portare tutta la documentazione necessaria. E qui entrano in gioco patronati e associazioni, «che - ha riferito Gulia - sono stati invitati dal Viminale a verificare attentamente la documentazione dei richiedenti che si rivolgono a loro per aiuto nella domanda, affinché siano evitate dichiarazioni false o non rispondenti ai requisiti».

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  • "Assunta come badante dai suoceri e grazie alla sanatoria potrò sposarmi"
    Assumere la propria compagna come colf per poterla sposare. Tentare l'assurdo: prendere da una mano quello che le nuove norme sulla sicurezza negano con l'altra. Ottenere un permesso di soggiorno per avere il permesso di convolare a nozze.
    Il decreto Maroni non doveva impedire i matrimoni misti, ma solo contrastare quelli combinati, almeno 30mila negli ultimi dieci anni. Eppure ha finito per travolgere anche chi i fiori d'arancio non li voleva comprare per regolarizzare la sua permanenza, ma li desiderava per amore. Gli ultimi giorni prima dell'8 agosto, data di entrata in vigore della legge, si è assistito a una corsa contro il tempo. Nel Comune di Genova, per fare l'esempio di un copione ripetuto identico in tutta Italia, gli extracomunitari uniti in matrimonio con un italiano sono stati il doppio del normale, con punte massime di 25 coppie in un giorno.
    Chi non ha ricevuto in tempo il nulla osta dal paese d'origine o si è fatto prendere alla sprovvista dalle nuove norme, è rimasto in trappola. A Verona, nel primo giorno del nuovo corso, il sindaco Flavio Tosi ha salutato come un successo 4 matrimoni misti andati in fumo sugli otto programmati. Ad ascoltare chi si è visto rifiutare le pubblicazioni di nozze, emerge però una realtà diversa: ad essere negato è stato l'amore. Sofia, tailandese di 24 anni, voleva venire in Italia per sposarsi, non sposarsi per essere italiana. Ha seguito il suo fidanzato, 31 anni, fino a Bologna dove è arrivata a gennaio con in tasca un permesso turistico di 30 giorni. Si è stabilita a casa dei genitori di lui. Mesi di preparativi per le nozze e progetti per il futuro, con le pubblicazioni già appese nell'albo del Comune e il pacchetto sicurezza ancora lontano. Non abbastanza, però. Doveva sposarsi il 16 agosto. Pochi giorni fuori tempo massimo, ma abbastanza per ricevere quella telefonata dall'ufficio anagrafe del Comune, che non vuole più il nulla osta del suo paese d'origine, ma chiede il permesso di soggiorno. Le nozze vanno in fumo e per Sofia arriva la segnalazione alla Procura. "Ora vive chiusa in casa, esce solo mezz'ora al giorno. Ha paura di essere denunciata, di andare in carcere, o di essere rispedita in Thailandia" spiega il compagno, che ha chiesto aiuto al centro immigrazione della Cgil. "Aspettiamo solo il primo settembre", raccontano entrambi. Attendono la sanatoria per colf e badanti, con i genitori di lui che possono assumerla per farle ottenere il permesso di soggiorno, e permettere così quel matrimonio negato.
    La sanatoria, se per loro può essere una soluzione, per chi è stato condannato per immigrazione clandestina, è solo un miraggio. Cristina, commerciante riminese di 46 anni, ha visto sfumare il sogno della sua vita per due giorni di ritardo. Il 10 agosto si è presentata all'ufficio anagrafe del comune di residenza con i documenti del compagno, un pachistano di 41 anni. Lui è un ex richiedente asilo politico, rimasto stritolato dalle leggi sull'immigrazione, clandestino per necessità e per amore. Quando il giudice gli ha ordinato di lasciare l'Italia, ha deciso di ignorare l'espulsione. La sua vita da due anni era a Rimini, con quella donna conosciuta per lavoro e diventata l'unica certezza. Insieme hanno richiesto al Pachistan i documenti necessari al matrimonio, ma questi sono arrivati in Italia troppo tardi, quando il pacchetto sicurezza era già diventato legge. L'ufficiale dell'anagrafe ha guardato i certificati e ha scosso la testa: non erano più sufficienti, serviva il permesso di soggiorno. A quel punto lei si è rivolta all'ufficio immigrazione del Comune di Rimini e ha ricevuto l'ultima delusione: "Le ho dovuto dire - spiega il responsabile Luciano Marzi - che neanche la sanatoria di settembre poteva essere una soluzione perché lui è stato già condannato per immigrazione clandestina. Ha trattenuto a stento le lacrime, non ha alcuna scelta". Eccetto una: dovrebbe andare lei in Pakistan, sposarsi in quel paese e aspettare che lui, con i ricongiungimenti famigliari e dopo avere presentato istanza tramite un avvocato contro l'ordine di espulsione, possa tornare in Italia. Quella del matrimonio intercontinentale è l'ipotesi che sta vagliando anche un ragazzo di Roma, fidanzato con una cilena. "Nel testo del decreto c'è scritto che bisogna presentare un documento attestante la regolarità del soggiorno in Italia. Un soggiorno regolare è anche quello turistico, ma dato che l'Italia non rilascia il visto, l'impiegato mi ha risposto che il passaporto con il timbro non era sufficiente. Mi hanno negato il diritto a sposarmi".

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  • Badanti e colf: contributo regolarizzazione non deducibile
    Il contributo per la sanatoria di badanti e colf, pari a 500 euro per ogni posizione regolarizzata da parte dei datori di lavoro, non è deducibile dal reddito. A farlo presente è l’Adoc nel ricordare come la presentazione delle domande scatti dall’1 settembre prossimo ed entro e non oltre il giorno 30.

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  • Agenzia delle Entrate: come fare i versamenti del contributo per l'emersione di badanti e colf
    Scatteranno il 21 agosto (la data è stata anticipata dal 24 al 21) i versamenti del contributo per l'emersione di lavoratori italiani, comunitari ed extracomunitari, occupati in attivita' di assistenza alla persona e nel lavoro domestico.

    L'Agenzia delle Entrate, si legge in una nota, ha definito le istruzioni e i codici da indicare per il versamento, da parte dei datori di lavoro, del contributo per l'emersione di lavoratori.

    Sotto vi riportiamo per intero la nota dell'Agenzia delle Entrate.
    Con risoluzione n° 209 dell'11/08/2009 sono stati istituiti i codici da indicare per il versamento, da parte dei datori di lavoro, del contributo per l'emersione di lavoratori italiani, comunitari ed extracomunitari occupati in attività di assistenza alla persona e nel lavoro domestico (badanti e colf).

    Il pagamento del contributo (500 euro per ogni lavoratore) deve essere effettuato a partire dal 21 agosto p.v. presentando il modello "F24 versamenti con elementi identificativi" presso qualunque sportello bancario, postale e presso gli agenti della riscossione o telematicamente utilizzando esclusivamente i servizi on line dell'Agenzia delle Entrate con esclusione, quindi, di quelli offerti dal sistema bancario (home banking e corporate banking) e postale (home banking).

    I codici da indicare per il pagamento sono RINT per l'emersione di lavoratori italiani e comunitari e REXT per l'emersione di lavoratori extracomunitari e nel campo "elementi identificativi" occorre riportare il codice fiscale del lavoratore o qualora questi ne sia sprovvisto i primi 17 caratteri del numero di un valido documento di identità.


    Istruzioni per il versamento del contributo (esempi di compilazione e modello "F24 versamenti con elementi identificativi")




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    Informativa sul trattamento dei dati personali

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  • IO DONNA

    Badare i bambini, fare le pulizie, cucinare e far contenti i mariti a letto son tutti lavori da "moglie". Ma le vere mogli si sono stufate, ecco allora l'emergere di queste figure-supplenti a pagamento. Colf, baby-sitters, badanti, accompagnatrici laureate,per far bella figura a cena con i superiori ed infine escort o prostitute. Volete la donna signora in salotto, cuoca in cucina e "..." letto? Pagate. Io non faccio la escort o la prostituta, ma non discrimino queste categorie, sono professioniste peraltro ben pagate che il mercato richiede. Esattamente come le baby-sitter. Rifletteteci.


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  • L'IMPORTANTE E' FARE CASSA Ciclisti, attenti anche voi! Guai ad andare contromano, a passare col rosso, a salire sui marciapiedi; controllate con cura fanale, campanello e freni della vostro mezzo! Attenti ai controlli, a tappeto e a sorpresa! Se avete la patente (ma perché andate ancora in bici?) e commettete qualche infrazione, perderete parecchi punti; se la patente non l’avete mai avuta, vi aspetta comunque una multa salata da pagare. L’importante è far cassa. Nel "pacchetto sicurezza", alla maggioranza è sfuggito il problema delle badanti e delle colf. Pazienza, a tutto c’è rimedio. Dopo qualche autorevole (e un po’ tardivo) richiamo all’ordine, ecco la soluzione, l’uovo di Colombo che toglie sempre dall’imbarazzo legislatori e amministratori locali: basta pagare! E, intanto, si fa cassa: non è la prima volta, né sarà l’ultima, che ci si inventa un reato per far cassa.
    A proposito: quanto ci costa questa sicurezza?
    Siamo veramente sicuri di essere al sicuro?
    Quanti pericoli reali rimangono per chi gira a piedi per la strada?
    In trepida attesa dell’annuncio (previsto per ferragosto) di un inasprimento delle sanzioni anche per i pedoni!


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  • Da settembre 2009 Badanti e Colf regolarizzate Da settembre 2009 Badanti e Colf regolarizzate

    Chiamatela come volete: sanatoria, regolarizzazione selettiva o «salva-colf». Di fatto, l’ultima bozza uscita dall’accordo tra il ministero dell’Interno e quello del Welfare è un salvagente per le badanti e le collaboratrici domestiche, sino ad oggi «assunte» in nero. Il testo, un articolo solo ma con 14 commi, verrà presto presentato in Parlamento come emendamento al decreto anticrisi. Questo significa che se dovesse passare, cosa molto probabile visto l’applauso anche da sinistra, le colf potrebbero riemergere dal sommerso già a settembre. Cinquecento euro, e non 300 come si era vociferato, e l’indispensabile aiuto familiare è messo in regola.

    A chi si rivolge--
    Il provvedimento è rivolto a tutte le famiglie che hanno alle proprie dipendenze, fino ad ora irregolarmente, una persona; sia essa italiana, comunitaria o extracomunitaria. Per italiani e comunitari basterà presentarsi all’Inps: si paga il contributo forfettario di 500 euro, pari a tre mesi di contributi, ed è fatta. Per gli extracomunitari occorre invece fare domanda allo sportello unico per l’immigrazione. In questo modo il lavoratore straniero potrà ottenere il permesso del soggiorno. Ogni famiglia potrà regolarizzare al massimo una colf e due badanti.
    Quando e come si fa--
    Il primo comma del testo di legge dice che è «possibile denunciare la sussistenza del rapporto di lavoro dal 1° al 30 settembre 2009». Per tutto il mese i datori di lavoro potranno autodenunciarsi e pagare l’obolo per il proprio aiuto domestico in nero. Attenzione però: il lavoratore deve svolgere le proprie mansioni almeno da aprile. La dichiarazione verrà fatta «con modalità informatica», cioè on line. Niente scartoffie, marche da bollo o raccomandate. Bisognerà compilare un modulo con i propri dati, le generalità del lavoratore che si vuole mettere in regola e gli estremi del suo passaporto, il codice della ricevuta del pagamento della sorta di «multa» di 500 euro. Fine. Lo stipendio pattuito non dev’essere, poi, «inferiore a quello previsto dal vigente contratto di lavoro collettivo nazionale di riferimento».
    Chi è senza permesso di soggiorno--
    Nel caso in cui colf o badanti da far emergere siano extracomunitari (cingalesi, ucraini, africani, ecc...) è necessario che si esprima la questura per verificare che non ci siano motivi che ostino al rilascio del permesso di soggiorno. Sempre on line occorrerà, quindi, inviare la domanda allo sportello unico per l’immigrazione della provincia ove avrà luogo il rapporto di lavoro. Ottenuto il via libera, è fatta. Il lavoratore avrà permesso di soggiorno, contributi previdenziali, ferie e Tfr garantiti.
    I paletti--
    Il provvedimento pone dei limiti ben precisi alla regolarizzazione. Non si possono sanare le posizioni di chi ha già ricevuto un provvedimento di espulsione; né regolarizzare persone segnalate come «non ammissibili» o «indesiderati» nel nostro Paese; e neppure i condannati, anche con sentenza non definitiva, per quei reati per i quali è previsto l’arresto (furto, violenza sessuale, saccheggio, rapina, truffa ecc...).
    La ratio della bozza--
    Centinaia di migliaia di persone già lavorano nel nostro Paese come colf e badanti. Più di un milione e mezzo sono regolari, gli altri sono «in nero». Già con i «decreti flusso», che riguardano però tutti i tipi di lavoratori extracomunitari, vengono presentate ogni anno centinaia di migliaia di domande. Attraverso questo provvedimento il governo sarebbe in grado di far emergere le situazioni irregolari, senza scivolare in una sanatoria a 360 gradi. Come ha detto il ministro Sacconi: «Non è possibile pensare a una regolarizzazione generalizzata». Difficile dire a quante persone potrebbe rivolgersi il provvedimento. C’è chi parla di 300mila persone e chi, sindacati e associazioni in testa, gonfiano la cifra fino al milione. La regolarizzazione, poi, avrebbe pure un effetto benefico per le casse disastrate dell’Inps.



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