Visualizzazione post con etichetta Festival del cinema. Mostra tutti i post
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Tris di donne & abiti nuziali - ecco il trailer del film di Vincenzo Terracciano presentato a Venezia
La commedia drammatica con Sergio Castellitto, Martina Gedeck e Paolo Briguglia, diratta da Vincenzo Terracciano e presentata alla 66esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, debutterà nelle sale venerdì 18 settembre. Noi intanto vi facciamo vedere il trailer. Dopo il salto. Franco Campanella è un ex impiegato delle poste che non arriva ai mille euro al mese di pensione, devoto alla propria famiglia e dedito al vizio del gioco. Alla vigilia delle nozze della figlia maggiore Luisa, giovane insegnante appassionata di poesia, Franco promette alla moglie Josephine di impegnarsi a fare economia per sostenere personalmente le spese del matrimonio. Ma dopo che gli viene rifiutato un fido bancario, Franco ricomincia a scommettere e a frequentare ogni bisca del napoletano, perdendo fino a indebitarsi con strozzini e camorristi per una cifra da decine di migliaia di euro.
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BELLE DONNE A VENEZIA
title="red-carpet" width="142" />Anche per la 66esima edizione della Mostra Internazionale d’ Arte Cinematografica di Venezia l’appuntamento sul red carpet non ha deluso. Attori, attrici, registi e numerosi altri personaggi famosi hanno sfilato in passerella, indugiando davanti a fotografi e fan scatenati. Tra le donne più belle Laura Chiatti, Afef Jnifen e Margareth Made.
Ecco le FOTO
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IL PEGGIO al Festival del Cinema di Venezia
Ecco i video più TRASH:
E dopo il meglio alla mostra del Cinema di Venezia, ecco il peggio… ma che ci tocca vedere…
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FESTIVAL DEL CINEMA DI VENEZIA: Samuel Maoz parla del suo FILM LEBANON
Vincitore della 66esima Mostra del cinema di Venezia, Lebanon, il film israeliano girato dentro l’ormai arcinoto carro armato ha incuriosito pubblico e critica. Ne abbiamo parlato con il regista Samuel Maoz.
Come è stato fare un lavoro così personale?
Samuel Maoz: L'intero film si svolge all'interno del carro armato mentre la guerra è vista solamente attraverso il mirino ed è stata creata dalla mia mente con l'intenzione di usare le memorie del mio soggetto, questo è stato il filtro attraverso il quale ho voluto raccontare la mia storia. Non voglio che il pubblico comprenda solamente il sentimento, ma voglio che lo provi, perché in questo caso ho avuto bisogno di creare questa situazione in cui metto il pubblico all'interno del carro armato per farlo identificare completamente con il personaggio: vedi quello che vedono, sai quello che sanno, perché l'idea è che si vuole uno spettatore oggettivo che guarda di fronte a sè e che lo provi.
È sicuro che le sue memorie non l'abbiano ingannata?
Samuel Maoz: Parlando degli eventi per esempio, alcune cose sono accadute, altre no. Non c'è un sentimento personale nel contesto documentaristico ma ci si trova nell'esperienza emozionale. Il timone degli eventi è di provvedere o di stabilire attorno alla storia centrale quella dei quattro personaggi principali, si tratta di una memoria emozionale.
Lebanon è un sentimento personale contro la guerra con un orribile dilemma personale sulla volontà di sopravvivere di fronte alla propria morte, una situazione in cui il conflitto tra i propri istinti primari di sopravvivenza dove la morale umana distrugge la tua anima e ti spinge a combattere per la tua vita e non hai tempo per pensare se è giusto o sbagliato.
Avete tradotto nella versione ebraica le parole degli ostaggi?
Samuel Maoz: Si tratta di un grande dilemma e non abbiamo ancora preso una decisione a riguardo perché come ho detto voglio che il pubblico sia dentro il carroarmato e che sappia solamente quello che sa il personaggio, dall'altra parte questa è l'unica volta in cui questa informazione possa essere data al pubblico.
Il nostro dilemma è di tradurre quello che dicono gli ostaggi in ebraico e il film uscirà in Israele questo ottobre, quindi abbiamo ancora tempo per decidere.
È da molto tempo che pensa di fare un film sulla guerra, perché lo ha fatto proprio adesso in questo particolare momento?
Samuel Maoz: Perché avevo bisogno di distanziarmi da questi sentimenti come regista. La selezione degli eventi, l'ordine di apparizione, rifinire la comprensione e sopratutto la combinazione tra l'iperrealismo, la coscienza e l'inconscio, tutti questi elementi sono prodotti della mia dolorosa memoria che ho usato e sono passato attraverso ad un processo molto articolato che è servito per lasciare far fare al pubblico un viaggio nella coscienza in cui l'ignara anima del bambino è riflessa attraverso la sua anima matura.
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NEWS FROM VENICE: 66esima mostra del cinema di Venezia NAKED VIDEO
Ieri, ultimo giorno della rassegna, sono stati assegnati i premi finali. A vincere il Leone doro come miglior film, è stato lisraeliano Lebanon, film del regista esordiente Samuel Maoz, che racconta la guerra, le violenze, la dura vita di ragazzi mandati allo sbaraglio. Delusione per Baaria di Giuseppe Tornatore, un film sul quale Medusa, la casa distributrice, aveva puntato molto e che invece torna a casa senza premi. Una scelta forte, anche militante probabilmente, quella di premiare il film israeliano da parte della giuria presieduta da Ang Lee.
Scelta che accomuna anche il secondo premio, il Leone dargento che va al politico Women without men della regista Shinin Neshat, un afferesco dellIran anni 50 e la sua protesta contro il regime. Ma i film più applauditi, che ha messo daccordo critica e pubblico,sonoo senza dubbio la commedia culinaria Soul Kitchen di Fatih Akin, al quale va il Gran Premio della Giuria. Premio, e Mr Nobody di Jaco Van Dormaelm al quale va il premio per il miglior contributo tecnico. Il premio Osella per la sceneggiatura s elo aggiudica, invece, Life during wartime di Todd Solonds.
LItalia può sorridere solo per la Coppa Volpi assegnata come miglior interpretazione alla russa Ksenia Rappoport per La doppai ora. Scelta tra laltro controversa, dato che sembra più un premio consolatorio per un film che comunque era piaciuto alla giuria.O forse per la stessa Medusa che si era presentata a questa 66esima Mostra con quattro film made in Italy. Un riconoscimento bissato anche da Jasmine Tinca, protagonista del Grande sogno, a cui va il premio Mastroianni per la migliore promessa. La coppa Volpi per la miglior interpretazioen maschile va invece a Colin Firth, che interpreta la parte di un professore gay nel film A single man di Tom Ford. Un premio scontato, vuoi per lottima prova dellattore, vuoi per la tematica al solito foriera di riconoscimenti.
Sorprendono i mancati riconoscimenti, oltrre che a Baaria, al politico Capitalism: a love story del solito Michael Moore o al religioso Lourdes di Jessica Hausner. Tra gli altri film premiati, nella sezione Orizzonti, da citare il filippino Engkwentro di Pepe Diokno che si aggiudica il premio De Laurentiis per la miglior opera prima , e 1428 di Haibin Du, un documentario sul terremoto del Sichuan che è iniziato proprio alle 14:28 del 12 maggio 2008, che si aggiudica Orizzonti Doc.
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Maria Grazia Cucinotta saluta la mostra del Cinema di Venezia: che scollatura!
Maria Grazia Cucinotta, alla cerimonia di chiusura della Mostra del Cinema di Venezia del 12 settembre, si presenta con uno scollatissimo vestito che lascia ben poco all’immaginazione, aveva aperto la mostra con delle foto da mozzar il fiato e la chiude in modo altrettanto splendido.
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PLACIDO FURIOSO: non sono un parassita denuncio Brunetta
Il riferimento fatto venerdì dal ministro Renato Brunetta ai «cineasti parassiti» ha irritato molti. In particolare, quello sull'Italia «placida e leggermente schifosa» ha portato Michele Placido a querelare il ministro per calunnia: «Sono indignato, anzi indignati siamo io e i miei familiari perché ha usato il mio nome», ha commentato da Venezia, dove aveva portato il suo film sul '68, Il grande sogno.
Dopo una notte di silenzio, il regista ha affidato il contrattacco ad una lettera aperta al ministro. Si legge: «Ha sbagliato persona, per questo la denuncio. Questo signore che lei chiama Placido, leggermente schifoso, lavora per il comune di Roma, Teatro Tor Bellamonaca, gratis da cinque anni e gratis ha creato un teatro in Calabria. I miei ultimi tre film di sovvenzioni non ne hanno avute e hanno incassato 14 milioni di euro. Non voglio dilungarmi sulla mia carriera come attore con lavori con Monicelli, Rosi, Tornatore, Albertazzi, Strehler, Ronconi: fannulloni anche loro? In Francia sarei un pezzo della cultura francese, qui sono un pezzo come ha detto lei leggermente schifoso. La denuncio per questo, ma forse vengo ingiuriato perché non ho mai votato per Berlusconi?». E ancora: «Ho sempre cercato di servire lo Stato pensando che cinema e teatro hanno una funzione civile importante. La denuncio perché offende il mio nome, la mia dignità e non distingue come non ha distinto 40 anni di lavoro». Infine, un sibillino post scriptum: «Il mio prossimo film è prodotto dalla Fox e l'anno prossimo mi trasferisco in Francia per un contratto come regista già firmato con la Pathé cine. Le voglio ricordare il titolo del film, Miserere!. E non è una battuta».
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MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 66: voti e considerazioni finali
Venezia 66: voti e considerazioni finaliLa Mostra di Venezia ha poco rispetto per il suo pubblico, e in realtà pare averne poco anche per i suoi autori. Potrebbe suonare come una sentenza, una presa di posizione un po’ aprioristica, quasi snobistica. E invece è frutto di una visione continua durata 11 giorni e che conferma purtroppo il fatto che, invece di migliorare, l’organizzazione di un evento di tale portata non rispetta le promesse con i suoi partecipanti.
Se da una parte la proiezione inizia con un ritardo di 40 minuti e coi sottotitoli sfasati di una ventina di secondi (è il caso del film di Solondz), dall’altra la prima stampa del film di Ferrara non parte nemmeno per una decina di minuti. Tra i ritardi troppo presenti, spunta poi lo spirito maligno dell’aria condizionata, anche quando fuori si scatena l’inferno di freddo e vento. Risultato? Un’orchestra di tosse e starnuti dappertutto, con febbre a paralizzare metà accreditati.
Mentre salta un panel della Pixar, si continua a ragionare sul perché continuare a non riempire le sale fino alla fine, lasciando fuori gente. Nonostante la riorganizzazione degli spazi per la costruzione del nuovo Palazzo del Cinema, ci avevano promesso una Mostra comunque “più efficiente ed ospitale rispetto alle passate edizioni”, ricordate? Falso: i disagi ci sono tutti, e la ristorazione e i prezzi sono al solito allucinanti. Aggiungiamoci una Sala Perla 2 in fondo inutile e mal costruita (posizione, acustica, temperatura, e la sera tardi diventa una discoteca perché si sente tutto il dj set notturno) e un’intera sezione Controcampo da rivedere (perché i suoi film passano in sale che nessuno vuole più ormai) e siamo a posto.
Permetteteci questa “piccola” digressione, ma la Mostra è volenti o nolenti anche questo: ribadiamo il concetto che al Lido non si guardano solo film, ma si lavora e si vive per più di 10 giorni. Ma appunto i protagonisti sono i film, e quest’edizione non è stata avara di bei risultati, per niente.
Il concorso ha offerto una serie di pellicole che hanno convinto, diviso, divertito e fatto parlare di sé, e l’impressione è quella che i selezionatori abbiano azzeccato la descrizione di quel decantato “sismografo” sullo stato del cinema contemporaneo. Bel concorso, con grandi autori, nuove scoperte e bei titoli.
Solondz è vivissimo, cattivo e indipendente fino al midollo, e il suo film correremmo a rivederlo anche ora; attendetelo pure perché ce l’ha la Archibald. Akin si riconferma autore da seguire, con un’energia invidiabile che ha fatto forse scattare l’applauso più lungo e caloroso. Chéreau ha convinto poco, ma continua a fare il suo cinema sottile e ragionato, sotto sotto davvero emozionante e unico. Due i grandi esclusi dal palmarès finale: Jessica Hausner, una delle sorprese della competizione, e l’arrabbiatissimo e convincente Michael Moore.
Lebanon, il Leone d’Oro diretto da Maoz, è un film forte, originale ed emozionante, girato benissimo e con momenti da non dimenticare. Si comporta bene Herzog con i suoi due film in gara, ma non troppo per esaltare la critica e la giuria: gli accreditati però sono soddisfatti. Sorprendente l’esordio di Tom Ford, elegantissimo eppure sincero, un po’ patinato ma onestissimo. Fedele al romanzo di partenza, The Road ha diviso proprio per questo motivo: ma è cinema capace di scuotere. Come quello di Brillante Mendoza, che con Lola ha uno sguardo indovinato sull’ambientazione e sui personaggi delle sue due “nonne coraggio”.
Capitolo delusioni. Maher, immaginiamo con un budget comunque robusto, filma un film statico, mai appassionante, che con il maestro Chahine non c’entra nulla. Tsukamoto rifà se stesso, copia dai precedenti Tetsuo le idee migliori, ripulisce freddamente lo stile e non offre una nuova visione sul tema. Tornatore e Placido non sono all’attesa delle aspettative, il primo impegnato a ricercare il grande kolossal e perdendo la bussola, il secondo non riuscendo a convincere né con la storia né con la Storia, così come accade più o meno a Yonfan. Romero torna indietro, ma c’è chi applaude: chi scrive c’ha messo un po’, e in modo non poco difficile, a metabolizzare il fatto di essere rimasto deluso.
Qualche titolo sparso nelle altre sezioni. L’esordio come regista di Heslov è intelligente ed esilarante, così come è speciale, “accademico” ma ipnotico l’esperimento di Greenaway, presente in sala per commentare durante la proiezione. Molto bello Valhalla Rising, davvero tosto ma capace anche di prendersi momenti di angosciante silenzio. Robusto Fuqua, non male Soderbergh. Alcuni film da vedere dalle Giornate degli Autori e Settimana della Critica: Domaine, Celda 211, Metropia e Videocracy.
Ma il film più bello della Mostra è il suo: Frederick Wiseman firma un altro documentario da non perdere, che varrebbe la pena studiare e custodire come il resto della sua filmografia. Ed è bello constatare che anche i colleghi del Mouse d’Oro l’hanno pensata allo stesso modo: a lui va il Mouse d’Argento come miglior film fuori dalla competizione ufficiale. Un bel risultato, per Wiseman (che batte tutti - lo urliamo! - gli altri film fuori dal concorso) e per il neonato premio della critica on line, che ha premiato Solondz, ovvero la pellicola più bella in gara per il Leone d’Oro, con il premio maggiore.
Una bella mostra, un bel concorso, alcune belle sorprese. Rovinato in parte da un’organizzazione da rivedere. Perché il prossimo anno sarà uguale a questo, se non peggio, visto che i lavori del Palazzo inizieranno davvero. Quanto sarebbe bello riavere un programma come questo e uno spazio più vivibile, davvero un sogno…
Di seguito tutti i voti, personalissimi e discutibili, dei film visti quest’anno. Per i film in concorso, accanto tra parentesi c’è il voto finale della giuria del Mouse d’Oro.
Concorso
Baarìa - di Giuseppe Tornatore (5,99)
Voto: 5
The Road - di John Hillcoat (6,87)
Voto: 7 abbondante
Life during wartime - di Todd Solondz (7,95)
Voto: dall’8 al 9
Lourdes - di Jessica Hausner (7,41)
Voto: 8
Lei wangzi (Prince of Tears) - di Yonfan (4,94)
Voto: 5
Il cattivo tenente - Ultima chiamata New Orleans - di Werner Herzog (7,16)
Voto: dal 7 all’8
Tetsuo the Bullett Man - di Shinya Tsukamoto (6,00)
Voto: dal 5 al 6
My Son, My Son, What Have Ye Done - di Werner Herzog (7,09)
Voto: dal 7 all’8
Yi ngoy (Accident) - di Soi Cheang (7,01)
Voto: 7
Persécution - di Patrice Chéreau (6,02)
Voto: 8 abbondante
Capitalism: A Love Story - di Michael Moore (7,67)
Voto: 8
White Material - di Claire Denis (5,88)
Voto: 7
Ahasin Wetei (Between Two Worlds) - di Vimukthi Jayasundara (5,76)
Voto: dal 5 al 6
Questione di punti di vista - di Jacques Rivette (6,91)
Voto: 7
Lebanon - di Samuel Maoz (7,48)
Voto: 8
Lo spazio bianco - di Francesca Comencini (6,39)
Voto: dal 6 al 7
Zanan bedoone mardan (Women Without Men) - di Shirin Neshat (5,71)
Voto: 6
Survival of the Dead - di George A. Romero (6,05)
Voto: 5
Al Mosafer (The Traveler) - di Ahmed Maher (4,26)
Voto: 4
La doppia ora - di Giuseppe Capotondi (7,22)
Voto: dal 6 al 7
Soul Kitchen - di Fatih Akin (7,74)
Voto: 8
Lola - di Brillante Mendoza (6,42)
Voto: dal 7 all’8
Mr. Nobody - di Jaco van Dormael (5,83)
Voto: 7
A Single Man - di Tom Ford (7,62)
Voto: dal 7 all’8
Fuori concorso
REC 2 - di Jaume Balaguerò e Paco Plaza
Voto: 6
Valhalla Rising - di Nicolas Winding Refn
Voto: 8
The Informant! - di Steven Soderbergh
Voto: 7
Brooklyn’s Finest - di Antoine Fuqua
Voto: 7
South of the Border - di Oliver Stone
Voto: dal 6 al 7
Napoli Napoli Napoli - di Abel Ferrara
Voto: 6 (ma la parte fiction…!)
The Men Who Stare at Goats - di Grant Heslov
Voto: 8
The Hole - di Joe Dante
Voto: 6
Orizzonti
Francesca - di Bobby Paunescu
Voto: dal 5 al 6
Pepperminta - di Pipilotti Rist
Voto: 2
Io sono l’amore - di Luca Guadagnino
Voto: 1
Repo Chick - di Alex Cox
Voto: 3
Korotkoye Zamykaniye (Crush) - di Petr Buslov, Alexei German Jr., Boris Khlebnikov, Kirill Serebrennikov, Ivan Vrypayev
Voto: 7
La Danse - Le Ballet de l’Opéra de Paris - di Frederick Wiseman
Voto: 9
The Marriage - di Peter Greenaway
Voto: 8 all’insieme
Tris di donne & abiti nuziali - di Vincenzo Terracciano
Voto: 5
Giornate degli Autori
Apan (The Ape) - di Jesper Ganslandt
Voto: dal 6 al 7
Barking Water - di Sterlin Harjo
Voto: dal 5 al 6
Celda 211 - di Daniel Monzón
Voto: 7
L’amore e basta - di Stefano Consiglio
Voto: 6
Settimana della Critica
Metropia - di Tarik Saleh
Voto: 7
Videocracy - di Erik Gandini (in collaborazione con le Giornate degli Autori)
Voto: 7
Domaine - di Patric Chiha
Voto: 8
Listicky (Foxes) - di Mira Fornay
Voto: dal 5 al 6
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Venezia 66: Leone d'Oro a Lebanon e TUTTI I PREMI DELLA MOSTRA 2009 VIDEO
Vincono la voglia di pace e la voglia di convivenza in una democrazia degna di tal nome. E’ questo il verdetto della Giuria Internazionale della 66. Mostra del Cinema di Venezia. Il Leone d’Oro al bellissimo e forte Lebanon guarda alla memoria dei soldati che sono sopravvissuti alla guerra ma continuano a ricordare immagini terribili, traumi mai sorpassati.
Il Leone d’Argento a Shirin Neshat per la sua elegantissima regia di Women Without Men dà l’occasione all’artista di poter ribadire ancora la pace e la convivenza con il suo popolo, l’Iran, con un film di urgente attualità. Anche il Premio della Giuria al folle e divertentissimo Soul Kitchen di Fatih Akin alla fine porta in senso lato un messaggio che si può riportare alla convivenza e alla felicità: solo volendo e credendoci si possono ottenere risultati impensati.
Colin Firth vince meritatamente la Coppa Volpi per la sua misurata e commovente interpretazione nella sorpresa A single man di Tom Ford; faranno discutere invece - possiamo immaginare - la Coppa Volpi a Ksenia Rappoport (in realtà davvero brava) per La doppia ora e il Premio Mastroianni a Jasmine Trinca per Il Grande Sogno, che rivelazione fu forse ancora con La stanza del figlio e La meglio gioventù.
Meritatissima l’Osella alla sceneggiatura per lo splendido Life during wartime, che sarebbe stato bello ipoteticamente poter vedere nel podio, personalmente. Altrettanto meritata l’Osella per la scenografia (finalmente non alla fotografia: un po’ di originalità) del discusso Mr. Nobody.
Commovente il doppio premio (Orizzonti e Leone del futuro come miglior opera prima) a Pepe Diokno per il suo Engkwentro: purtroppo non ho visto il suo film, ma la convinzione dei componenti delle giurie che l’hanno premiato era tanta quanto la sua felicità ed incredulità. Si conclude così la Mostra del Cinema del 2009: tra poco un lungo post riassuntivo con voti e commenti.
Leone d’Oro: Levanon (Lebanon) di Samuel Maoz
Leone d’Argento (regia): Zanan Bedoone Mardan (Women Without Men) di Shirin Neshat
Premio della Giuria: Soul Kitchen di Fatih Akin
Coppa Volpi (femminile): Ksenia Rappoport (La doppia ora)
Coppa Volpi (maschile): Colin Firth (A single man)
Premio Mastroianni (rivelazione): Jasmine Trinca (Il Grande Sogno)
Premio Osella (sceneggiatura): Life During Wartime di Todd Solondz
Premio Osella (scenografia): Mr. Nobody di Jaco Van Dormael
Leone Corto Cortissimo: Eersgeborene (Firstborn) di Etienne Kallos
Leone Corto Cortissimo - Menzione Speciale: Felicità di Salomé Aleksi
Orizzonti: Engkwentro di Pepe Diokno
Orizzonti Doc: 1428 di Du Habin
Orizzonti Doc - Menzione speciale: The Man’s Woman and Other Stories di Amit Dutta
Leone del futuro: Engkwentro di Pepe Diokno
Premio Controcampo italiano: Cosmonauta di Susanna Nicchiarelli
Premio Controcampo italiano - Menzione Speciale: Negli occhi di Francesco Del Grosso e Daniele Anzellotti
Premio Persol 3-D: The Hole di Joe Dante
COMMENTI:
tanto si sa già che il leone d’oro è di lebanon
E regia Solondz, sì, si sa tutto. Ma abbiamone la certezza in diretta, su.
sono contenta per la coppa volpi a colin firth
colin firth è un attore che non mi ha mai intusiasmato molto…sono curioso di vederlo in questo film,,deve avere trovato il ruolo giusto!
tutti premi già previsti, che noia
quanti mesi dovremo aspettare per poter vedere da noi il leone d’oro???
Non è vero. Dei tre premi principali i rumor hanno azzeccato il Leone d’Oro (impresa facilissima: appena visto il film il 90% aveva già previsto che avrebbe vinto il premio) e non gli altri due. Akin è una vera sorpresa.
Grande Colin!
Non condivido la coppa volpi a Ksenia Rappoport avrei preferito a Sylvie Testud e la regia a Jayasundara per Between two Worlds o a Tom Ford per A single man
in effetti non capisco che senso ha dare un premio rivelazione a una che e’ un’attrice piuttosto affermanta da tempo (jasmine trinca)
faranno una finestra su Rai Cinema che lo puoi vedere sul portale di raitv
The Hole batte Up e Colarine non me l’aspettavo
è stata trasmessa su rai 4, provare a verificare sul sito della rai.
Ma infatti The Hole premiato ha una motivazione secondo me abbastanza chiara che non ribadisco perché è facile intuire. Come 3D non ha davvero nulla di speciale.
bah, intanto di questa mostra del cinema di Venezia rimarranno solo i pettegolezzi su Clooney e la Canalis, bella pagliacciata… unica nota positiva è il meritatissimo premio alla carriera per l’indistruttibile Stallone ma per il resto… poi la mia è solo un’opinione personale, non ce l’ho mica con nessuno, sto solo esprimendo un parere
Non dimentichiamoci di SuperJohn Lasseter un premio meritatissimo
Che schifo.
E’ una vergogna!è il peggior palmares da quando seguo Venezia! Il film di Shirin Neshat è mediocre, con una sceneggiatura pessima e un estetismo vomitevole, quello di Akin è una commediola carina senza molte pretese, che poteta essere tranquillamente fuori concorso e nessuno avrebbe protestato! Il film di Solondz meritava almeno il leone d’argento, e ci sono almeno altri 10 film che meritavano qualcosa molto piu di Akin e Neshat: Bad liutenant di Herzog, Moore, Lourdes di Jessica Hausner, A single man, Lola e ancora, Persecution, White material, Romero, Accident ecc.. Sono davvero basito, non ho mai visto una cosa del genere, posso capire che si premino film del genere in un festival di film mediocri e deludenti, ma questo festival è stato tutt’altro, a parte gli italiani e Prine of tears e Mr nobody, qualunque altro film al posto di quei due sarebbe andato benissimo!
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66 Mostra del Cinema di Venezia 2009: Leone d'Oro a "Lebanon", delusione per l'Italia
Poche sorprese, tutto come previsto alla vigilia: il trionfatore della 66esima Mostra del Cinema di Venezia è "Lebanon" dell'israeliano Samuel Maoz, film sulla prima guerra del Libano. Leone d'argento a Shirin Neshat per il suo debutto dietro alla macchina da presa con "Women Without Men" e Premio Speciale della Giuria all'acclamatissima commedia "Soul Kitchen" del regista tedesco di origine turca Fatih Akin, che aveva vinto già la Palma d'oro a Cannes con "Ai confini del Paradiso". A Colin Firth e Ksenia Rappoport la Coppa Volpi per le migliori interpretazioni maschile e femminile. Niente da fare per l'Italia che aveva ben quattro film in concorso. E' rimasto a bocca asciutta "Baarìa" di Giuseppe Tornatore, da molti dato tra i favoriti e nessun riconoscimento nemmeno a "Lo spazio bianco" di Francesca Comencini, che aveva conquistato i critici. Delusione per Margherita Buy che puntava alla Coppa Volpi come miglior interprete. Il film "La doppia ora" di Giuseppe Capotondi porta però a casa il premio per la miglior attrice: ancora una conferma per Ksenia Rappoport, l'attrice russa che vive da molti anni in Italia, già vincitrice di un David di Donatello per "La sconosciuta" di Giuseppe Tornatore. Come miglior attore ha vinto Colin Firth, professore inglese che cerca di dare un senso alla sua vita dopo la morte del suo compagno in "A Single Man" dello stilista Tom Ford. Visibilmente commosso, l'attore ha detto: "Questo Paese mi ha inondato di regali negli anni, mi ha dato oltre alla cultura, la letteratura, grande cinema, arte, cucina, vini e grappa. Mi ha dato anche una moglie bellissima e due bambini meravigliosi". Tra gli altri premi, l'Osella per la migliore sceneggiatura è andata a Todd Solondz per il film "Life during wartime", e quella per il contributo tecnico a Silvie Oliver per "Mr Nobody" di Jaco van Dormael. L'Italia si può consolare anche con il Premio Marcello Mastroianni vinto da Jasmine Trinca come miglior attrice emergente per 'Il grande sogno' di Michele Placido. Infine, il premio Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima 'Luigi De Laurentiis' è andato al filippino "Engkwentro" di Pepe Diokno, mentre la sezione Controcampo Italiano è stato vinta da uno dei film-sorpresa di questa edizione, "Cosmonauta", opera prima di Susanna Nicchiarelli con Claudia Pandolfi.
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Venezia 2009: Mouse d'oro a Life During Wartime di Todd Solondz
Il Mouse d’oro, premio della critica online, nato da un’idea della webzine Hideout, è stato assegnato a Life During Wartime di Todd Solondz con la seguente motivazione:
“Per aver saputo creare un’opera fresca e divertente, pur riflettendo approfonditamente sulla quotidianità e la contemporaneità, attraverso un linguaggio innovativo e molto personale”.
Mouse d’Argento 2009 è La Danse – Le ballet dell’Opéra de Paris di Frederick Wiseman per:
“Aver confermato l’abilità e la lucidità del suo sguardo sul mondo, sia che si parli di ambienti ospedalieri, come nei suoi primi lavori, sia affrontando l’austero mondo della danza classica”.
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Festival di Venezia 2009: Queer Lion a Single Man di Tom Ford
A Single Man, debutto alla regia dello stilista Tom Ford ha vinto alla mostra del cinema di Venezia il Queer Lion .
Tom Ford, l’ex direttore creativo di Gucci, ha vinto con il suo debutto alla regia A Single Man, alla mostra del cinema di Venezia, il Queer Lion, il premio attribuito, dal 2007, al “Miglior Film con Tematiche Omosessuali & Queer Culture”.
La giuria composta da Gustav Hofer, Luca Ragazzi, Peter Marcias, Roberto Schinardi e Mark Smith ha deciso il riconoscimento all’umanità con la seguente motivazione: “per la perfezione formale con cui viene raccontata la storia di un uomo che vive con dignità la perdita del proprio amore e perché ci ricorda l’urgenza di leggi che garantiscano la parità di diritti, affinché gli omosessuali possano vivere i loro amori alla luce del sole”.
La pellicola, apprezzata anche dalla stmapa, è la storia di George Falconer, interpretato da Colin Firth, un professore inglese di 52 anni che cerca di riprendersi la sua vita dopo la morte del suo compagno Jim. George non riesce più a immaginarsi un futuro, ma una serie di eventi e di incontri lo porteranno a riflettere sulla sua situazione. George ha accanto una cara amica, Charley, una bella donna di 48 anni a sua volta angosciata da dubbi sul futuro. Ma a complicare tutto ci si mette Kenny, un giovane studente di George che si innamora del professore identificandolo come anima gemella.
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Festival di Venezia 2009 sabato 12, ieri comunicati i premi speciali, oggi Mr. Nobody e il premio a Stallone
Impazza il TotoLeone per la giornata di chiusura del Festival di Venezia, e come previsto anche Lola di Brillante Mendoza proiettato ieri, entra tra i favoriti nei pronostici, comunque saldamente in testa Lourdes di Jessica Hausner e Lebanon di Samuel Maoz, anche se l’accoglienza entusiastica per gli outsider Soul Kitchen di Fatih Akin e Capitalism: a love story di Michael Moore potrebbero riservare qualche sorpresa.
Poche le probabilità che il Leone d’oro vada ad uno dei quattro italiani, comunque l’ottimo La doppia ora di Capotondi potrebbe ambire a qualche premio speciale.
Ieri assegnati alcuni premi collaterali, premiato The Hole di Joe Dante con il premio Persol 3D, per il lungometraggio che meglio rappresenta l’esplorazione di questa nuova frontiera del linguaggio cinematografico, premio speciale Leoncino d’oro Agiscuola a Michael Moore e al suo documentario sulla crisi economica americana e premio speciale Regione Veneto per la Settimana Internazionale della Critica alla pellicola iraniana Theroun di Nader Takmil Homayoun.
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VENEZIA 66 MOSTRA DEL CINEMA 2009 - GIURIE E PREMI
LA GIURIA INTERNAZIONALE
Tra tutti i film in concorso, assegna i seguenti premi:
- Leone d'oro per il miglior film
- Gran Premio della Giuria, Leone d'Argento
- Premio speciale per la regia, Leone d'Argento
- Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile
- Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile
- Osella per un contributo tecnico di particolare rilievo
- Premio Marcello Mastroianni ad un giovane attore o attrice emergente
Ang Lee (Regista - Presidente della Giuria) - Nato a Pingtung, nell'isola di Taiwan, il 23 ottobre 1954, Ang Lee si è diplomato al National Taiwan College of Arts di Taipei nel 1975, e successivamente si è trasferito negli Stati Uniti, dove ha studiato regia teatrale all'Università dell'Illinois, e produzione cinematografica alla New York University. Mentre frequentava la NYU, Ang Lee ha collaborato come assistente operatore al film Joe's Bed-Stuy Barbershop...
Sandrine Bonnaire (Attrice) - Sandrine Bonnaire è nata a Gannat, in Alvernia (Francia), il 31 maggio 1967 ed è cresciuta a Grigny, nell'Essonne, all'estremo sud dell'immensa area metropolitana di Parigi, settima dei dieci figli di un operaio e di una donna, testimone di Geova, che terrorizza i bambini con periodici annunci sulla fine del mondo. In casa il televisore è sempre acceso, ma le ragazze preferiscono inventare ogni giorno nuovi giochi...
Luciano Ligabue (Cantautore e regista) - Nato nel 1960 a Correggio, Reggio Emilia, Luciano Ligabue è uno degli artisti più amati del panorama musicale italiano di sempre. Cantante e autore delle proprie canzoni, ha pubblicato 14 album (fra inediti, live, colonne sonore e raccolte), ognuno dei quali consacrato al successo da brani entrati direttamente nel cuore di più di una generazione. Protagonista della scena live con spettacoli presentati in tutta Italia, tra cui nel 2005 lo storico evento al Campovolo di Reggio Emilia...
Liliana Cavani (Regista) - Laureata in lettere e interamente votata ad un cinema politico rivoluzionario nel suo genere, Liliana Cavani nasce a Carpi il 12 gennaio 1933. La sua carriera di regista inizia con la realizzazione di una lunga serie di servizi televisivi di forte impatto, Storia del Terzo Reich, L'età di Stalin, Pétain, Gesù mio fratello, La casa in Italia, tutti diretti tra il 1960 e il 1966. Proprio nel 1966 realizza il suo primo lungometraggio, Francesco d'Assisi...
Joe Dante (Regista) - Regista, produttore, scenografo e anche critico cinematografico, Joe Dante, cresciuto nel New Jersey, studia al Philadelphia College of Art dove dirige una fanzine (giornalino per appassionati) di cinema horror, dal nome "Castle of Frankestein". Nel 1968 realizza il suo primo lungometraggio, una pellicola sperimentale di 420’ ottenuta montando spezzoni di B-movies: The Movie Orgy (Cheeseburger Film Sandwich). Dopo la laurea decide di lavorare nel cinema ...
Anurag Kashiap (Regista) - Nato nel 1972 a Gorakhpur, Uttar Pradesh, Anurag Kashyap è cresciuto in varie città indiane. Fin dall’infanzia ha subito il fascino del grande schermo nei cinema all’aperto. Nel '93 si è laureato in Zoologia all’Università di Delhi, nel frattempo, negli anni di studio, si è avvicinato, prima al teatro di strada e in seguito al cinema, iniziando a conoscere il lavoro di svariati registi non indiani, anche grazie alla frequentazione dell’International Film Festival of India...
Sergei Bodrov (Regista e sceneggiatore) - Figura fra le più importanti del cinema sovietico durante la Perestrojka, affrontando i problemi politici e sociali della Russia contemporanea, si è imposto negli anni come uno dei cineasti russi più influenti a livello internazionale, in particolare negli Usa. Nel 1996 gira il film diventato cult Kavkazskij plennik (Il prigioniero del Caucaso), sulla prigionia di due soldati dell’Armata rossa con allusioni alla Cecenia, candidato all’Oscar e al Golden Globe...
# VENEZIA CORTO CORTISSIMO - Concorso internazionale di cortometraggi in 35 mm. di durata non superiore ai 30 minuti. La giuria internazionale: Stuart Gordon (Usa, regista/produttore/sceneggiatore)
# Alieva Sitora (Russia, Festival Kinotaur)
# Steve Ricci (Usa, Moving Image Archive Studios UCLA)
VENEZIA ORIZZONTI - Una sezione che intende fare il punto sulle nuove linee di tendenza del cinema. Sono presentati film lungometraggi in 35 mm. La giuria internazionale:
# Pere Portabella (Spagna, regista)
# Bady Mink (Lussemburgo, artista)
# Gina Kim (Corea, regista)
# Garin Nugroho (Indonesia, regista)
# Gianfranco Rosi (Italia-Usa, regista)
PREMIO LUIGI DE LAURENTIIS MIGLIORE OPERA PRIMA -
Concorso trasversale tra tutte le opere prime di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni della 66ma Mostra. La giuria internazionale:
# Haile Gerima (regista, Etiopia) - Presidente
# Ramin Bahrani (regista e sceneggiatore, Stati Uniti)
# Gianni Di Gregorio (sceneggiatore e regista, Italia)
# Antoine Fuqua (regista, Stati Uniti)
# Sam Taylor Wood (regista, Gran Bretagna)
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66. Mostra di VENEZIA Calendario delle proiezioni 12 settembre 2009
66. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica
Direttore Marco Müller
2 > 12 settembre 2009
12 settembre
19:00 SALA GRANDE
CERIMONIA DI PREMIAZIONE - INVITI
21:00 SALA GRANDE
FUORI CONCORSO - FILM DI CHIUSURA
CHENGDU, WO AI NI (CHENGDU, I LOVE YOU) di Fruit Chan, Cui Jian (Cina, 78’, v.o. cinese s/t italiano/inglese) con Tao Guo, Anya Wu, Weiei Tan
23:00 SALA GRANDE
FUORI CONCORSO - EVENTI
RAMBO (DIRECTOR’S CUT) di Sylvester Stallone (Usa, v.o. inglese s/t italiano)
12:45 PALABIENNALE
VENEZIA 66
MR. NOBODY di Jaco van Dormael (Francia,148’, v.o. inglese s/t italiano) con Jared Leto, Diane Kruger, Sarah Polley
15:30 PALABIENNALE
ORIZZONTI
TRIS DI DONNE & ABITI NUZIALI di Vincenzo Terracciano (Italia, 98', v.o. italiano s/t inglese) con Martina Gedeck, Sergio CAstellitto, Flavio Parenti
18:00 PALABIENNALE
ORIZZONTI
1428 di Haibin Du (Cina, 121', v.o. cinese s/t italiano/inglese)
20:30 PALABIENNALE
FUORI CONCORSO
YONAYONA PENGIN di Rintaro (Giappone, 87', v.o. giapponese/francese s/t italiano/inglese)
a seguire
FUORI CONCORSO - FILM DI CHIUSURA
CHENGDU, WO AI NI (CHENGDU, I LOVE YOU) di Fruit Chan, Cui Jian (Cina, 78’, v.o. cinese s/t italiano/inglese) con Tao Guo, Anya Wu, Weiei Tan
9:00 SALA DARSENA
FUORI CONCORSO
DELHI - 6 di Rakeysh Omprakash Mehra (India, 110', v.o. hindi s/t italiano/inglese) con Om Puri, Waheeda Rehman, Abhishek Bachchan, Sonam Kapoor, Rishi Kapoor
11.45 SALA DARSENA
FUORI CONCORSO
DEV. D di Anurag Kashyap (India, 144', v.o. hindi s/t italiano/inglese) con Abhay Deol, Mahie Gill, Kalki Koechlin
15:00 SALA DARSENA
CERIMONIA DI PREMIAZIONE ORIZZONTI
a seguire
ORIZZONTI
AADMI KI AURAT AUR ANYA KAHANIYA (THE MAN’S WOMAN AND OTHER STORIES) di Amit Dutta (India, 78', v.o. hindi s/t in inglese/ italiano) con Ashok Kumar, Nitin Goel, Shubham Vardhan, Pushpendra Singh
17:30 SALA DARSENA
FUORI CONCORSO
YONAYONA PENGIN di Rintaro (Giappone, 87', v.o. giapponese/francese s/t italiano/inglese)
21:00 SALA DARSENA
PROIEZIONE FILM VINCITORE LEONE D’ORO
11:30 SALA PERLA
ORIZZONTI
ENGKWENTRO di Pepe Diokno (Filippine, 61', v.o. filippino/cubano s/t italiano/inglese) con Felix Roco, Zyrus Desamparado, Daniel Medrana
14:45 SALA PERLA
ORIZZONTI EVENTI
THE MARRIAGE di Peter Greenaway (Italia, Spagna, 40', v.o. inglese, s/t italiano)
15:30 SALA PERLA
ORIZZONTI EVENTI
SEO-WOOL EUI UL-GUL (FACES OF SEOUL) di Gina Kim (Corea, 93’, v.o. inglese/coreano s/t italiano/inglese)
17:30 SALA PERLA
ORIZZONTI
WOMAN ON FIRE LOOKS FOR WATER di Woo Ming Jin (Malesia, Corea del Sud, 97', v.o. cinese, coreano s/t italiano, inglese)
21:00 SALA PERLA
ORIZZONTI EVENTI
THE MOVIE ORGY-ULTIMATE VERSION di Joe Dante (Usa, 280', v.o. inglese, s/t italiano)
14:30 SALA VOLPI
RETROSPETTIVA
LUCIANO (1962) di Gian Vittorio Baldi (Italia, 80', v.o. italiano s/t inglese) con Luciano Morelli, Paolo Carlini, Anna Bragaglia, Ileana Ghione
17:00 SALA VOLPI
RETROSPETTIVA
UNO TRA LA FOLLA (1946) di Ennio Cerlesi, Piero Tellini (Italia, 86', v.o. italiano s/t inglese) con Eduardo De Filippo, Titina De Filippo, Adriana Benetti
20:00 SALA VOLPI
CONTROCAMPO ITALIANO
GIUSEPPE DE SANTIS di Carlo Lizzani (Italia, 60', v.o. italiano s/t inglese)
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Michele Placido furioso durante la conferenza stampa de Il Grande Sogno
Michele Placido non le manda a dire, mai. Anni fa se la prese a morte per le ‘pernacchie’ ricevute dalla stampa durante la proiezione veneziana di Ovunque Sei. Oggi, durante la presentazione del suo ultimo attesissimo lavoro, Il Grande Sogno, si è letteralmente infuriato con una giornalista straniera che chiedeva lumi sul perchè un film sessantottino, diretto da un regista di ’sinistra’, avesse accettato di esser distribuito dalla Medusa, di Silvio Berlusconi.
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Giorno 9 a Venezia 2009: Soul Kitchen - Lola - Crush
Soul Kitchen - di Fatih Akin (Concorso)
C’è poco da fare: Fatih Akin è una vera forza della natura. Il mondo cinefilo lo ha imparato definitivamente ad apprezzare con i bellissimi La sposa turca e Ai confini del paradiso, rispettivamente Orso d’Oro a Berlino e premio della sceneggiatura a Cannes. Per la prima volta a Venezia, il regista di origini turche (ri)dimostra che con la commedia ci sa fare alla grande.
Infatti non è la prima volta che Akin usa il tono da commedia: basta rivedersi tutta la prima parte de La sposa turca, una commedia bellissima e a tratti esagerata che poi cede il passo ad un doloroso mèlo. Invece Soul Kitchen è tutta una vivace, brillante, divertentissima commedia.
Una commedia sugli affetti, sulla fatica che bisogna fare per tenere in piedi un progetto, sulle seconde possibilità che difficilmente bisogna negare alle persone. E poi sull’amore, sul cibo, sul sesso, sull’amicizia. Un film vitale sulla vita. Diretto magistralmente, con tante idee registiche da parte di Akin che mantengono interessante la pellicola sempre, fino al bel finale. Da applausi tutto il cast, di cui alcuni componenti ovviamente tornano alcuni attori-feticcio di Akin. Da segnalare il montaggio, soprattutto quello “coreografico” delle ricette culinarie. Da non perdere.
Lola - di Brillante Mendoza (Concorso - Film sorpresa 2)
E alla fine è stato confermato il secondo film sorpresa, dopo l’annuncio del primo (My Son My Son What Have Ye Done). Ed è un titolo che c’era nell’aria già da prima dell’inizio del festival. Dopo essere stato per due volte di seguito a Cannes, con Serbis e Kinatay, e dopo aver vinto con quest’ultimo il premio della regia, Mendoza arriva a Venezia con un nuovo film a soli quattro mesi di distanza dalla presentazione cannense di Kinatay.
Un ragazzo è stato ucciso: la nonna ora vuole pagare tutti i costi del funerale. Intanto, un’altra nonna vuole far uscire di prigione il nipote: si tratta dell’assassino del primo ragazzo. All’inizio separate per forza dagli eventi, ma in realtà accomunate dallo stesso modo di “vivere” la città, le due nonne si troveranno man mano più vicine…
Per chi odia i ritmi del cinema orientale, Lola è un film da evitare. Peccato per loro, comunque, perché Lola non è privo di interesse. Perché è bello lo sguardo sul paese, soprattutto nei momenti di pioggia e di completo allagamento. Ed è bello il percorso di queste due “nonne-coraggio”, dal forte valore morale. Non per tutti, anche se meno cupo dei film precedenti, ma non da sottovalutare.
Korotkoye Zamykaniye (Crush) - di Petr Buslov, Alexei German Jr., Boris Khlebnikov, Kirill Serebrennikov, Ivan Vrypayev (Orizzonti)
Cinque registi russi decidono di girare contemporaneamente dei corti sul tema dell’amore. Le regole sono quelle di non superare un certo minutaggio e di non venire a sapere cosa stanno facendo gli altri. In sostanza, a parte proprio la lunghezza dei corti, massima libertà.
Si passa dal dramma al comico, passando per il grottesco. Protagonisti dei cinque corti un giornalista, una ragazza, un calzolaio, una “mascotte” e un internato in un ospedale psichiatrico. Tutte le loro storie, la maggior parte accomunate da protagonisti in qualche modo “generosi”, trattate con stili davvero diversi.
Ad esempio, c’è da ricordare il corto con protagonista la mascotte, ovvero un ragazzo travestito da aragosta che va in giro a fare promozione per un ristorante: una vera follia grottesca, anche parecchio violentina, ma in modo gustoso e divertente. Molto toccante l’episodio del calzolaio, quasi tutto muto, e bello il corto che chiude l’opera, diretto da German Jr., l’altr’anno in concorso con Paper Soldier, Leone d’argento e Osella per la fotografia.
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George Clooney, ecco il video della conferenza stampa a Venezia
George Clooney è arrivato ieri in aereoporto accompagnato dalla neo fidanzata, Elisabetta Canalis. Durante la conferenza stampa più attesa e gremita del festival, George è stato accolto dai giornalisti con un grande applauso. Merito della sua simpatia e del film, da lui prodotto e interpretato, "The man who stare at goats" che ha sorpreso tutti per la genialità e l'ironia. Difficile non accorgersi della sua mano ingessata, che, come lui stesso ha spiegato in sala, si è fratturata durante un incidente con la portiera dell'auto. Con lui in conferenza, Ewan McGregor ed il regista Grant Heslov, che lo hanno aiutato ad aggirare alcune domande dei giornalisti in merito alla sua relazione con la Canalis e ad un suo eventuale matrimonio. A tal proposito George ha risposto che non ha idea di se e quando si sposerà. Dulcis in fundo, un giornalista de "le iene" si è spogliato urlando: "George ti amo, scegli me, baciami!", senza però avvicinarsi all'attore. Clooney ha risposto, scherzando: "Era l'occasione della tua vita e l'hai sprecata! Comunque mi piace la tua cravatta!". Guardate il video dell'arrivo di Clooney e le scene più divertenti della conferenza stampa!
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TUTTI I VINCITORI DEL FESTIVAL DEL CINEMA DI VENEZIA
Per conoscere tutti i 66 vincitori della MOSTRA DEL CINEMA di VENEZIA vai QUI
Vincitori del Festival di Venezia 2008:
Inju, la bête dans l'ombre
(Premio speciale)
Pranzo di ferragosto
(Premio opera prima)
Teza
(Osella per la migliore sceneggiatura)
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66^ Mostra del Cinema di Venezia: Michelle Hunziker in Dior
Tantissime le celebs che si susseguono con diversi (e talvolta divertenti) look sui red carpet e i photocall della 66^ Mostra del Cinema di Venezia, come abbiamo modo di vedere ogni giorno nella rubrica In&Out dell’edizione veneta del Corriere della Sera, oltre che, naturalmente qui su Fashionblog. Tra loro anche Michelle Hunziker: un nome che sintetizza simpatia e impegno civile. La presentatrice era infatti a Venezia per la presentazione di “Action For Women”, un concorso istituito per la realizzazione di video per sensibilizzare le persone contro la violenza contro le donne. Nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, la conduttrice ha indossato un abito bianco in crepe di seta di Christian Dior.
66^ Mostra del Cinema di Venezia: Michelle Hunziker in Dior
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