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  • BELLE DONNE A VENEZIA
    title="red-carpet" width="142" />Anche per la 66esima edizione della Mostra Internazionale d’ Arte Cinematografica di Venezia l’appuntamento sul red carpet non ha deluso. Attori, attrici, registi e numerosi altri personaggi famosi hanno sfilato in passerella, indugiando davanti a fotografi e fan scatenati. Tra le donne più belle Laura Chiatti, Afef Jnifen e Margareth Made.
    Ecco le FOTO

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  • FESTIVAL DEL CINEMA DI VENEZIA: Samuel Maoz parla del suo FILM LEBANON
    Vincitore della 66esima Mostra del cinema di Venezia, Lebanon, il film israeliano girato dentro l’ormai arcinoto carro armato ha incuriosito pubblico e critica. Ne abbiamo parlato con il regista Samuel Maoz.

    Come è stato fare un lavoro così personale?
    Samuel Maoz: L'intero film si svolge all'interno del carro armato mentre la guerra è vista solamente attraverso il mirino ed è stata creata dalla mia mente con l'intenzione di usare le memorie del mio soggetto, questo è stato il filtro attraverso il quale ho voluto raccontare la mia storia. Non voglio che il pubblico comprenda solamente il sentimento, ma voglio che lo provi, perché in questo caso ho avuto bisogno di creare questa situazione in cui metto il pubblico all'interno del carro armato per farlo identificare completamente con il personaggio: vedi quello che vedono, sai quello che sanno, perché l'idea è che si vuole uno spettatore oggettivo che guarda di fronte a sè e che lo provi.


    È sicuro che le sue memorie non l'abbiano ingannata?
    Samuel Maoz: Parlando degli eventi per esempio, alcune cose sono accadute, altre no. Non c'è un sentimento personale nel contesto documentaristico ma ci si trova nell'esperienza emozionale. Il timone degli eventi è di provvedere o di stabilire attorno alla storia centrale quella dei quattro personaggi principali, si tratta di una memoria emozionale.
    Lebanon è un sentimento personale contro la guerra con un orribile dilemma personale sulla volontà di sopravvivere di fronte alla propria morte, una situazione in cui il conflitto tra i propri istinti primari di sopravvivenza dove la morale umana distrugge la tua anima e ti spinge a combattere per la tua vita e non hai tempo per pensare se è giusto o sbagliato.


    Avete tradotto nella versione ebraica le parole degli ostaggi?
    Samuel Maoz: Si tratta di un grande dilemma e non abbiamo ancora preso una decisione a riguardo perché come ho detto voglio che il pubblico sia dentro il carroarmato e che sappia solamente quello che sa il personaggio, dall'altra parte questa è l'unica volta in cui questa informazione possa essere data al pubblico.
    Il nostro dilemma è di tradurre quello che dicono gli ostaggi in ebraico e il film uscirà in Israele questo ottobre, quindi abbiamo ancora tempo per decidere.


    È da molto tempo che pensa di fare un film sulla guerra, perché lo ha fatto proprio adesso in questo particolare momento?
    Samuel Maoz: Perché avevo bisogno di distanziarmi da questi sentimenti come regista. La selezione degli eventi, l'ordine di apparizione, rifinire la comprensione e sopratutto la combinazione tra l'iperrealismo, la coscienza e l'inconscio, tutti questi elementi sono prodotti della mia dolorosa memoria che ho usato e sono passato attraverso ad un processo molto articolato che è servito per lasciare far fare al pubblico un viaggio nella coscienza in cui l'ignara anima del bambino è riflessa attraverso la sua anima matura.

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  • NEWS FROM VENICE: 66esima mostra del cinema di Venezia NAKED VIDEO
    Ieri, ultimo giorno della rassegna, sono stati assegnati i premi finali. A vincere il Leone doro come miglior film, è stato lisraeliano Lebanon, film del regista esordiente Samuel Maoz, che racconta la guerra, le violenze, la dura vita di ragazzi mandati allo sbaraglio. Delusione per Baaria di Giuseppe Tornatore, un film sul quale Medusa, la casa distributrice, aveva puntato molto e che invece torna a casa senza premi. Una scelta forte, anche militante probabilmente, quella di premiare il film israeliano da parte della giuria presieduta da Ang Lee.
    Scelta che accomuna anche il secondo premio, il Leone dargento che va al politico Women without men della regista Shinin Neshat, un afferesco dellIran anni 50 e la sua protesta contro il regime. Ma i film più applauditi, che ha messo daccordo critica e pubblico,sonoo senza dubbio la commedia culinaria Soul Kitchen di Fatih Akin, al quale va il Gran Premio della Giuria. Premio, e Mr Nobody di Jaco Van Dormaelm al quale va il premio per il miglior contributo tecnico. Il premio Osella per la sceneggiatura s elo aggiudica, invece, Life during wartime di Todd Solonds.
    LItalia può sorridere solo per la Coppa Volpi assegnata come miglior interpretazione alla russa Ksenia Rappoport per La doppai ora. Scelta tra laltro controversa, dato che sembra più un premio consolatorio per un film che comunque era piaciuto alla giuria.O forse per la stessa Medusa che si era presentata a questa 66esima Mostra con quattro film made in Italy. Un riconoscimento bissato anche da Jasmine Tinca, protagonista del Grande sogno, a cui va il premio Mastroianni per la migliore promessa. La coppa Volpi per la miglior interpretazioen maschile va invece a Colin Firth, che interpreta la parte di un professore gay nel film A single man di Tom Ford. Un premio scontato, vuoi per lottima prova dellattore, vuoi per la tematica al solito foriera di riconoscimenti.
    Sorprendono i mancati riconoscimenti, oltrre che a Baaria, al politico Capitalism: a love story del solito Michael Moore o al religioso Lourdes di Jessica Hausner. Tra gli altri film premiati, nella sezione Orizzonti, da citare il filippino Engkwentro di Pepe Diokno che si aggiudica il premio De Laurentiis per la miglior opera prima , e 1428 di Haibin Du, un documentario sul terremoto del Sichuan che è iniziato proprio alle 14:28 del 12 maggio 2008, che si aggiudica Orizzonti Doc.

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  • PLACIDO FURIOSO: non sono un parassita denuncio Brunetta Michele Placido (Ansa)
    Il riferimento fatto venerdì dal ministro Renato Brunetta ai «cineasti parassiti» ha irritato molti. In particolare, quello sull'Italia «placida e leggermente schifosa» ha portato Michele Placido a querelare il ministro per calunnia: «Sono indignato, anzi indignati siamo io e i miei familiari perché ha usato il mio nome», ha commentato da Venezia, dove aveva portato il suo film sul '68, Il grande sogno.

    Dopo una notte di silenzio, il regista ha affidato
    il contrattacco ad una lettera aperta al ministro. Si legge: «Ha sbagliato persona, per questo la denuncio. Questo signore che lei chiama Placido, leggermente schifoso, lavora per il comune di Roma, Teatro Tor Bellamonaca, gratis da cinque anni e gratis ha creato un teatro in Calabria. I miei ultimi tre film di sovvenzioni non ne hanno avute e hanno incassato 14 milioni di euro. Non voglio dilungarmi sulla mia carriera come attore con lavori con Monicelli, Rosi, Tornatore, Albertazzi, Strehler, Ronconi: fannulloni anche loro? In Francia sarei un pezzo della cultura francese, qui sono un pezzo come ha detto lei leggermente schifoso. La denuncio per questo, ma forse vengo ingiuriato perché non ho mai votato per Berlusconi?». E ancora: «Ho sempre cercato di servire lo Stato pensando che cinema e teatro hanno una funzione civile importante. La denuncio perché offende il mio nome, la mia dignità e non distingue come non ha distinto 40 anni di lavoro». Infine, un sibillino post scriptum: «Il mio prossimo film è prodotto dalla Fox e l'anno prossimo mi trasferisco in Francia per un contratto come regista già firmato con la Pathé cine. Le voglio ricordare il titolo del film, Miserere!. E non è una battuta».
    A dare una risposta, dopo il «no comment» di Brunetta, ci ha pensato Sandro Bondi: «Piena solidarietà a Brunetta, denunciato da Placido per aver espresso ciò che pensa la maggioranza degli italiani e ciò che penso anche io». Intanto, contro il suggerimento di «chiudere il rubinetto del Fus», sono intervenuti il presidente e il coordinatore di Centoautori, Stefano Rulli e Andrea Purgatori: «La risposta alla becera propaganda di Brunetta è ricordargli che da anni chiediamo una legge che sganci il cinema dalla politica». Alle critiche si è associato Ignazio Marino, candidato alla segreteria del Pd: «Le parole di Brunetta entrano in quel sistema intimidatorio che sembra l'unico che il governo conosca. "Via i fondi se non vi comportate bene". Questo è il messaggio».

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  • MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 66: voti e considerazioni finali


    Venezia 66: voti e considerazioni finaliLa Mostra di Venezia ha poco rispetto per il suo pubblico, e in realtà pare averne poco anche per i suoi autori. Potrebbe suonare come una sentenza, una presa di posizione un po’ aprioristica, quasi snobistica. E invece è frutto di una visione continua durata 11 giorni e che conferma purtroppo il fatto che, invece di migliorare, l’organizzazione di un evento di tale portata non rispetta le promesse con i suoi partecipanti.

    Se da una parte la proiezione inizia con un ritardo di 40 minuti e coi sottotitoli sfasati di una ventina di secondi (è il caso del film di Solondz), dall’altra la prima stampa del film di Ferrara non parte nemmeno per una decina di minuti. Tra i ritardi troppo presenti, spunta poi lo spirito maligno dell’aria condizionata, anche quando fuori si scatena l’inferno di freddo e vento. Risultato? Un’orchestra di tosse e starnuti dappertutto, con febbre a paralizzare metà accreditati.

    Mentre salta un panel della Pixar, si continua a ragionare sul perché continuare a non riempire le sale fino alla fine, lasciando fuori gente. Nonostante la riorganizzazione degli spazi per la costruzione del nuovo Palazzo del Cinema, ci avevano promesso una Mostra comunque “più efficiente ed ospitale rispetto alle passate edizioni”, ricordate? Falso: i disagi ci sono tutti, e la ristorazione e i prezzi sono al solito allucinanti. Aggiungiamoci una Sala Perla 2 in fondo inutile e mal costruita (posizione, acustica, temperatura, e la sera tardi diventa una discoteca perché si sente tutto il dj set notturno) e un’intera sezione Controcampo da rivedere (perché i suoi film passano in sale che nessuno vuole più ormai) e siamo a posto.

    Permetteteci questa “piccola” digressione, ma la Mostra è volenti o nolenti anche questo: ribadiamo il concetto che al Lido non si guardano solo film, ma si lavora e si vive per più di 10 giorni. Ma appunto i protagonisti sono i film, e quest’edizione non è stata avara di bei risultati, per niente.

    Il concorso ha offerto una serie di pellicole che hanno convinto, diviso, divertito e fatto parlare di sé, e l’impressione è quella che i selezionatori abbiano azzeccato la descrizione di quel decantato “sismografo” sullo stato del cinema contemporaneo. Bel concorso, con grandi autori, nuove scoperte e bei titoli.

    Solondz è vivissimo, cattivo e indipendente fino al midollo, e il suo film correremmo a rivederlo anche ora; attendetelo pure perché ce l’ha la Archibald. Akin si riconferma autore da seguire, con un’energia invidiabile che ha fatto forse scattare l’applauso più lungo e caloroso. Chéreau ha convinto poco, ma continua a fare il suo cinema sottile e ragionato, sotto sotto davvero emozionante e unico. Due i grandi esclusi dal palmarès finale: Jessica Hausner, una delle sorprese della competizione, e l’arrabbiatissimo e convincente Michael Moore.

    Lebanon, il Leone d’Oro diretto da Maoz, è un film forte, originale ed emozionante, girato benissimo e con momenti da non dimenticare. Si comporta bene Herzog con i suoi due film in gara, ma non troppo per esaltare la critica e la giuria: gli accreditati però sono soddisfatti. Sorprendente l’esordio di Tom Ford, elegantissimo eppure sincero, un po’ patinato ma onestissimo. Fedele al romanzo di partenza, The Road ha diviso proprio per questo motivo: ma è cinema capace di scuotere. Come quello di Brillante Mendoza, che con Lola ha uno sguardo indovinato sull’ambientazione e sui personaggi delle sue due “nonne coraggio”.

    Capitolo delusioni. Maher, immaginiamo con un budget comunque robusto, filma un film statico, mai appassionante, che con il maestro Chahine non c’entra nulla. Tsukamoto rifà se stesso, copia dai precedenti Tetsuo le idee migliori, ripulisce freddamente lo stile e non offre una nuova visione sul tema. Tornatore e Placido non sono all’attesa delle aspettative, il primo impegnato a ricercare il grande kolossal e perdendo la bussola, il secondo non riuscendo a convincere né con la storia né con la Storia, così come accade più o meno a Yonfan. Romero torna indietro, ma c’è chi applaude: chi scrive c’ha messo un po’, e in modo non poco difficile, a metabolizzare il fatto di essere rimasto deluso.

    Qualche titolo sparso nelle altre sezioni. L’esordio come regista di Heslov è intelligente ed esilarante, così come è speciale, “accademico” ma ipnotico l’esperimento di Greenaway, presente in sala per commentare durante la proiezione. Molto bello Valhalla Rising, davvero tosto ma capace anche di prendersi momenti di angosciante silenzio. Robusto Fuqua, non male Soderbergh. Alcuni film da vedere dalle Giornate degli Autori e Settimana della Critica: Domaine, Celda 211, Metropia e Videocracy.

    Ma il film più bello della Mostra è il suo: Frederick Wiseman firma un altro documentario da non perdere, che varrebbe la pena studiare e custodire come il resto della sua filmografia. Ed è bello constatare che anche i colleghi del Mouse d’Oro l’hanno pensata allo stesso modo: a lui va il Mouse d’Argento come miglior film fuori dalla competizione ufficiale. Un bel risultato, per Wiseman (che batte tutti - lo urliamo! - gli altri film fuori dal concorso) e per il neonato premio della critica on line, che ha premiato Solondz, ovvero la pellicola più bella in gara per il Leone d’Oro, con il premio maggiore.

    Una bella mostra, un bel concorso, alcune belle sorprese. Rovinato in parte da un’organizzazione da rivedere. Perché il prossimo anno sarà uguale a questo, se non peggio, visto che i lavori del Palazzo inizieranno davvero. Quanto sarebbe bello riavere un programma come questo e uno spazio più vivibile, davvero un sogno…




    Di seguito tutti i voti, personalissimi e discutibili, dei film visti quest’anno. Per i film in concorso, accanto tra parentesi c’è il voto finale della giuria del Mouse d’Oro.

    Concorso
    Baarìa - di Giuseppe Tornatore (5,99)

    Voto: 5
    The Road - di John Hillcoat (6,87)

    Voto: 7 abbondante
    Life during wartime - di Todd Solondz (7,95)


    Voto: dall’8 al 9
    Lourdes - di Jessica Hausner (7,41)

    Voto: 8
    Lei wangzi (Prince of Tears) - di Yonfan (4,94)

    Voto: 5
    Il cattivo tenente - Ultima chiamata New Orleans - di Werner Herzog (7,16)


    Voto: dal 7 all’8
    Tetsuo the Bullett Man - di Shinya Tsukamoto (6,00)

    Voto: dal 5 al 6
    My Son, My Son, What Have Ye Done - di Werner Herzog (7,09)

    Voto: dal 7 all’8




    Yi ngoy (Accident)
    - di Soi Cheang (7,01)

    Voto: 7
    Persécution - di Patrice Chéreau (6,02)

    Voto: 8 abbondante
    Capitalism: A Love Story - di Michael Moore (7,67)

    Voto: 8




    White Material
    - di Claire Denis (5,88)

    Voto: 7
    Ahasin Wetei (Between Two Worlds) - di Vimukthi Jayasundara (5,76)

    Voto: dal 5 al 6
    Questione di punti di vista - di Jacques Rivette (6,91)


    Voto: 7
    Lebanon - di Samuel Maoz (7,48)

    Voto: 8
    Lo spazio bianco - di Francesca Comencini (6,39)

    Voto: dal 6 al 7
    Zanan bedoone mardan (Women Without Men) - di Shirin Neshat (5,71)


    Voto: 6
    Survival of the Dead - di George A. Romero (6,05)

    Voto: 5
    Al Mosafer (The Traveler) - di Ahmed Maher (4,26)

    Voto: 4
    La doppia ora - di Giuseppe Capotondi (7,22)


    Voto: dal 6 al 7
    Soul Kitchen - di Fatih Akin (7,74)

    Voto: 8
    Lola - di Brillante Mendoza (6,42)

    Voto: dal 7 all’8
    Mr. Nobody - di Jaco van Dormael (5,83)


    Voto: 7
    A Single Man  - di Tom Ford (7,62)

    Voto: dal 7 all’8
    Fuori concorso
    REC 2 - di Jaume Balaguerò e Paco Plaza

    Voto: 6

    Valhalla Rising - di Nicolas Winding Refn

    Voto: 8
    The Informant! - di Steven Soderbergh

    Voto: 7
    Brooklyn’s Finest - di Antoine Fuqua


    Voto: 7
    South of the Border - di Oliver Stone

    Voto: dal 6 al 7
    Napoli Napoli Napoli - di Abel Ferrara

    Voto: 6 (ma la parte fiction…!)
    The Men Who Stare at Goats - di Grant Heslov


    Voto: 8
    The Hole - di Joe Dante

    Voto: 6
    Orizzonti
    Francesca - di Bobby Paunescu

    Voto: dal 5 al 6
    Pepperminta - di Pipilotti Rist


    Voto: 2
    Io sono l’amore - di Luca Guadagnino

    Voto: 1
    Repo Chick - di Alex Cox

    Voto: 3
    Korotkoye Zamykaniye (Crush) - di Petr Buslov, Alexei German Jr., Boris Khlebnikov, Kirill Serebrennikov, Ivan Vrypayev


    Voto: 7
    La Danse - Le Ballet de l’Opéra de Paris - di Frederick Wiseman

    Voto: 9
    The Marriage - di Peter Greenaway

    Voto: 8 all’insieme
    Tris di donne & abiti nuziali - di Vincenzo Terracciano


    Voto: 5
    Giornate degli Autori
    Apan (The Ape) - di Jesper Ganslandt

    Voto: dal 6 al 7
    Barking Water - di Sterlin Harjo

    Voto: dal 5 al 6
    Celda 211 - di Daniel Monzón


    Voto: 7
    L’amore e basta - di Stefano Consiglio

    Voto: 6
    Settimana della Critica
    Metropia - di Tarik Saleh

    Voto: 7

    Videocracy - di Erik Gandini (in collaborazione con le Giornate degli Autori)

    Voto: 7
    Domaine - di Patric Chiha

    Voto: 8
    Listicky (Foxes) - di Mira Fornay

    Voto: dal 5 al 6

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  • Venezia 66: Leone d'Oro a Lebanon e TUTTI I PREMI DELLA MOSTRA 2009 VIDEO Venezia 66: Leone d'Oro a Lebanon di Samuel Maoz - Tutti i premi del festival
    Vincono la voglia di pace e la voglia di convivenza in una democrazia degna di tal nome. E’ questo il verdetto della Giuria Internazionale della 66. Mostra del Cinema di Venezia. Il Leone d’Oro al bellissimo e forte Lebanon guarda alla memoria dei soldati che sono sopravvissuti alla guerra ma continuano a ricordare immagini terribili, traumi mai sorpassati.

    Il Leone d’Argento a Shirin Neshat per la sua elegantissima regia di Women Without Men dà l’occasione all’artista di poter ribadire ancora la pace e la convivenza con il suo popolo, l’Iran, con un film di urgente attualità. Anche il Premio della Giuria al folle e divertentissimo Soul Kitchen di Fatih Akin alla fine porta in senso lato un messaggio che si può riportare alla convivenza e alla felicità: solo volendo e credendoci si possono ottenere risultati impensati.
    Colin Firth vince meritatamente la Coppa Volpi per la sua misurata e commovente interpretazione nella sorpresa A single man di Tom Ford; faranno discutere invece - possiamo immaginare - la Coppa Volpi a Ksenia Rappoport (in realtà davvero brava) per La doppia ora e il Premio Mastroianni a Jasmine Trinca per Il Grande Sogno, che rivelazione fu forse ancora con La stanza del figlio e La meglio gioventù.

    Meritatissima l’Osella alla sceneggiatura per lo splendido Life during wartime, che sarebbe stato bello ipoteticamente poter vedere nel podio, personalmente. Altrettanto meritata l’Osella per la scenografia (finalmente non alla fotografia: un po’ di originalità) del discusso Mr. Nobody.
    Commovente il doppio premio (Orizzonti e Leone del futuro come miglior opera prima) a Pepe Diokno per il suo Engkwentro: purtroppo non ho visto il suo film, ma la convinzione dei componenti delle giurie che l’hanno premiato era tanta quanto la sua felicità ed incredulità. Si conclude così la Mostra del Cinema del 2009: tra poco un lungo post riassuntivo con voti e commenti.

    Leone d’Oro: Levanon (Lebanon) di Samuel Maoz

    Leone d’Argento (regia): Zanan Bedoone Mardan (Women Without Men) di Shirin Neshat

    Premio della Giuria: Soul Kitchen di Fatih Akin

    Coppa Volpi (femminile): Ksenia Rappoport (La doppia ora)

    Coppa Volpi (maschile): Colin Firth (A single man)

    Premio Mastroianni (rivelazione): Jasmine Trinca (Il Grande Sogno)

    Premio Osella (sceneggiatura): Life During Wartime di Todd Solondz

    Premio Osella (scenografia): Mr. Nobody di Jaco Van Dormael

    Leone Corto Cortissimo: Eersgeborene (Firstborn) di Etienne Kallos

    Leone Corto Cortissimo - Menzione Speciale: Felicità di Salomé Aleksi

    Orizzonti: Engkwentro di Pepe Diokno

    Orizzonti Doc: 1428 di Du Habin

    Orizzonti Doc - Menzione speciale: The Man’s Woman and Other Stories di Amit Dutta

    Leone del futuro: Engkwentro di Pepe Diokno

    Premio Controcampo italiano: Cosmonauta di Susanna Nicchiarelli

    Premio Controcampo italiano - Menzione Speciale: Negli occhi di Francesco Del Grosso e Daniele Anzellotti

    Premio Persol 3-D: The Hole di Joe Dante






    COMMENTI:

    tanto si sa già che il leone d’oro è di lebanon

    E regia Solondz, sì, si sa tutto. Ma abbiamone la certezza in diretta, su.

    sono contenta per la coppa volpi a colin firth

    colin firth è un attore che non mi ha mai intusiasmato molto…sono curioso di vederlo in questo film,,deve avere trovato il ruolo giusto!

    tutti premi già previsti, che noia
    quanti mesi dovremo aspettare per poter vedere da noi il leone d’oro???
    Non è vero. Dei tre premi principali i rumor hanno azzeccato il Leone d’Oro (impresa facilissima: appena visto il film il 90% aveva già previsto che avrebbe vinto il premio) e non gli altri due. Akin è una vera sorpresa.

    Grande Colin!

    Non condivido la coppa volpi a Ksenia Rappoport avrei preferito a Sylvie Testud e la regia a Jayasundara per Between two Worlds o a Tom Ford per A single man

    in effetti non capisco che senso ha dare un premio rivelazione a una che e’ un’attrice piuttosto affermanta da tempo (jasmine trinca)

    faranno una finestra su Rai Cinema che lo puoi vedere sul portale di raitv

    The Hole batte Up e Colarine non me l’aspettavo

    è stata trasmessa su rai 4, provare a verificare sul sito della rai.

    Ma infatti The Hole premiato ha una motivazione secondo me abbastanza chiara che non ribadisco perché è facile intuire. Come 3D non ha davvero nulla di speciale.

    bah, intanto di questa mostra del cinema di Venezia rimarranno solo i pettegolezzi su Clooney e la Canalis, bella pagliacciata… unica nota positiva è il meritatissimo premio alla carriera per l’indistruttibile Stallone ma per il resto… poi la mia è solo un’opinione personale, non ce l’ho mica con nessuno, sto solo esprimendo un parere

    Non dimentichiamoci di SuperJohn Lasseter un premio meritatissimo

    Che schifo.

    E’ una vergogna!è il peggior palmares da quando seguo Venezia! Il film di Shirin Neshat è mediocre, con una sceneggiatura pessima e un estetismo vomitevole, quello di Akin è una commediola carina senza molte pretese, che poteta essere tranquillamente fuori concorso e nessuno avrebbe protestato! Il film di Solondz meritava almeno il leone d’argento, e ci sono almeno altri 10 film che meritavano qualcosa molto piu di Akin e Neshat: Bad liutenant di Herzog, Moore, Lourdes di Jessica Hausner, A single man, Lola e ancora, Persecution, White material, Romero, Accident ecc.. Sono davvero basito, non ho mai visto una cosa del genere, posso capire che si premino film del genere in un festival di film mediocri e deludenti, ma questo festival è stato tutt’altro, a parte gli italiani e Prine of tears e Mr nobody, qualunque altro film al posto di quei due sarebbe andato benissimo!

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  • 66 Mostra del Cinema di Venezia 2009: Leone d'Oro a "Lebanon", delusione per l'Italia

    Poche sorprese, tutto come previsto alla vigilia: il trionfatore della 66esima Mostra del Cinema di Venezia è "Lebanon" dell'israeliano Samuel Maoz, film sulla prima guerra del Libano. Leone d'argento a Shirin Neshat per il suo debutto dietro alla macchina da presa con "Women Without Men" e Premio Speciale della Giuria all'acclamatissima commedia "Soul Kitchen" del regista tedesco di origine turca Fatih Akin, che aveva vinto già la Palma d'oro a Cannes con "Ai confini del Paradiso". A Colin Firth e Ksenia Rappoport la Coppa Volpi per le migliori interpretazioni maschile e femminile. Niente da fare per l'Italia che aveva ben quattro film in concorso. E' rimasto a bocca asciutta "Baarìa" di Giuseppe Tornatore, da molti dato tra i favoriti e nessun riconoscimento nemmeno a "Lo spazio bianco" di Francesca Comencini, che aveva conquistato i critici. Delusione per Margherita Buy che puntava alla Coppa Volpi come miglior interprete. Il film "La doppia ora" di Giuseppe Capotondi porta però a casa il premio per la miglior attrice: ancora una conferma per Ksenia Rappoport, l'attrice russa che vive da molti anni in Italia, già vincitrice di un David di Donatello per "La sconosciuta" di Giuseppe Tornatore. Come miglior attore ha vinto Colin Firth, professore inglese che cerca di dare un senso alla sua vita dopo la morte del suo compagno in "A Single Man" dello stilista Tom Ford. Visibilmente commosso, l'attore ha detto: "Questo Paese mi ha inondato di regali negli anni, mi ha dato oltre alla cultura, la letteratura, grande cinema, arte, cucina, vini e grappa. Mi ha dato anche una moglie bellissima e due bambini meravigliosi". Tra gli altri premi, l'Osella per la migliore sceneggiatura è andata a Todd Solondz per il film "Life during wartime", e quella per il contributo tecnico a Silvie Oliver per "Mr Nobody" di Jaco van Dormael. L'Italia si può consolare anche con il Premio Marcello Mastroianni vinto da Jasmine Trinca come miglior attrice emergente per 'Il grande sogno' di Michele Placido. Infine, il premio Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima 'Luigi De Laurentiis' è andato al filippino "Engkwentro" di Pepe Diokno, mentre la sezione Controcampo Italiano è stato vinta da uno dei film-sorpresa di questa edizione, "Cosmonauta", opera prima di Susanna Nicchiarelli con Claudia Pandolfi.

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  • Venezia 2009: Mouse d'oro a Life During Wartime di Todd Solondz life during wartime premio mouse d'oroIl Mouse d’oro, premio della critica online, nato da un’idea della webzine Hideout, è stato assegnato a Life During Wartime di Todd Solondz con la seguente motivazione:
    “Per aver saputo creare un’opera fresca e divertente, pur riflettendo approfonditamente sulla quotidianità e la contemporaneità, attraverso un linguaggio innovativo e molto personale”.
    Mouse d’Argento 2009 è La Danse – Le ballet dell’Opéra de Paris di Frederick Wiseman per:
    “Aver confermato l’abilità e la lucidità del suo sguardo sul mondo, sia che si parli di ambienti ospedalieri, come nei suoi primi lavori, sia affrontando l’austero mondo della danza classica”.

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  • Festival di Venezia 2009: Queer Lion a Single Man di Tom Ford
    A Single Man, debutto alla regia dello stilista Tom Ford ha vinto alla mostra del cinema di Venezia il Queer Lion .

    Tom Ford, l’ex direttore creativo di Gucci, ha vinto con il suo debutto alla regia A Single Man, alla mostra del cinema di Venezia, il Queer Lion, il premio attribuito, dal 2007, al “Miglior Film con Tematiche Omosessuali & Queer Culture”.

    La giuria composta da Gustav Hofer, Luca Ragazzi, Peter Marcias, Roberto Schinardi e Mark Smith ha deciso il riconoscimento all’umanità con la seguente motivazione: “per la perfezione formale con cui viene raccontata la storia di un uomo che vive con dignità la perdita del proprio amore e perché ci ricorda l’urgenza di leggi che garantiscano la parità di diritti, affinché gli omosessuali possano vivere i loro amori alla luce del sole”.


    La pellicola, apprezzata anche dalla stmapa, è la storia di George Falconer, interpretato da Colin Firth, un professore inglese di 52 anni che cerca di riprendersi la sua vita dopo la morte del suo compagno Jim. George non riesce più a immaginarsi un futuro, ma una serie di eventi e di incontri lo porteranno a riflettere sulla sua situazione. George ha accanto una cara amica, Charley, una bella donna di 48 anni a sua volta angosciata da dubbi sul futuro. Ma a complicare tutto ci si mette Kenny, un giovane studente di George che si innamora del professore identificandolo come anima gemella.

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  • Festival di Venezia 2009 sabato 12, ieri comunicati i premi speciali, oggi Mr. Nobody e il premio a Stallone


    Impazza il TotoLeone per la giornata di chiusura del Festival di Venezia, e come previsto anche Lola di Brillante Mendoza proiettato ieri, entra tra i favoriti nei pronostici, comunque saldamente in testa Lourdes di Jessica Hausner e Lebanon di Samuel Maoz, anche se l’accoglienza entusiastica per gli outsider Soul Kitchen di Fatih Akin e Capitalism: a love story di Michael Moore potrebbero riservare qualche sorpresa.

    Poche le probabilità che il Leone d’oro vada ad uno dei quattro italiani, comunque l’ottimo La doppia ora di Capotondi potrebbe ambire a qualche premio speciale.

    Ieri assegnati alcuni premi collaterali, premiato The Hole di Joe Dante con il premio Persol 3D, per il lungometraggio che meglio rappresenta l’esplorazione di questa nuova frontiera del linguaggio cinematografico, premio speciale Leoncino d’oro Agiscuola a Michael Moore e al suo documentario sulla crisi economica americana e premio speciale Regione Veneto per la Settimana Internazionale della Critica alla pellicola iraniana Theroun di Nader Takmil Homayoun.

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  • VENEZIA 66 MOSTRA DEL CINEMA 2009 - GIURIE E PREMI

    LA GIURIA INTERNAZIONALE
    Tra tutti i film in concorso, assegna i seguenti premi:
    - Leone d'oro per il miglior film
    - Gran Premio della Giuria, Leone d'Argento
    - Premio speciale per la regia, Leone d'Argento
    - Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile
    - Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile
    - Osella per un contributo tecnico di particolare rilievo
    - Premio Marcello Mastroianni ad un giovane attore o attrice emergente

    Ang Lee (Regista - Presidente della Giuria) - Nato a Pingtung, nell'isola di Taiwan, il 23 ottobre 1954, Ang Lee si è diplomato al National Taiwan College of Arts di Taipei nel 1975, e successivamente si è trasferito negli Stati Uniti, dove ha studiato regia teatrale all'Università dell'Illinois, e produzione cinematografica alla New York University. Mentre frequentava la NYU, Ang Lee ha collaborato come assistente operatore al film Joe's Bed-Stuy Barbershop...

    Sandrine Bonnaire (Attrice) - Sandrine Bonnaire è nata a Gannat, in Alvernia (Francia), il 31 maggio 1967 ed è cresciuta a Grigny, nell'Essonne, all'estremo sud dell'immensa area metropolitana di Parigi, settima dei dieci figli di un operaio e di una donna, testimone di Geova, che terrorizza i bambini con periodici annunci sulla fine del mondo. In casa il televisore è sempre acceso, ma le ragazze preferiscono inventare ogni giorno nuovi giochi...

    Luciano Ligabue (Cantautore e regista) - Nato nel 1960 a Correggio, Reggio Emilia, Luciano Ligabue è uno degli artisti più amati del panorama musicale italiano di sempre. Cantante e autore delle proprie canzoni, ha pubblicato 14 album (fra inediti, live, colonne sonore e raccolte), ognuno dei quali consacrato al successo da brani entrati direttamente nel cuore di più di una generazione. Protagonista della scena live con spettacoli presentati in tutta Italia, tra cui nel 2005 lo storico evento al Campovolo di Reggio Emilia...

    Liliana Cavani (Regista) - Laureata in lettere e interamente votata ad un cinema politico rivoluzionario nel suo genere, Liliana Cavani nasce a Carpi il 12 gennaio 1933. La sua carriera di regista inizia con la realizzazione di una lunga serie di servizi televisivi di forte impatto, Storia del Terzo Reich, L'età di Stalin, Pétain, Gesù mio fratello, La casa in Italia, tutti diretti tra il 1960 e il 1966. Proprio nel 1966 realizza il suo primo lungometraggio, Francesco d'Assisi...

    Joe Dante (Regista) - Regista, produttore, scenografo e anche critico cinematografico, Joe Dante, cresciuto nel New Jersey, studia al Philadelphia College of Art dove dirige una fanzine (giornalino per appassionati) di cinema horror, dal nome "Castle of Frankestein". Nel 1968 realizza il suo primo lungometraggio, una pellicola sperimentale di 420’ ottenuta montando spezzoni di B-movies: The Movie Orgy (Cheeseburger Film Sandwich). Dopo la laurea decide di lavorare nel cinema ...

    Anurag Kashiap (Regista) - Nato nel 1972 a Gorakhpur, Uttar Pradesh, Anurag Kashyap è cresciuto in varie città indiane. Fin dall’infanzia ha subito il fascino del grande schermo nei cinema all’aperto. Nel '93 si è laureato in Zoologia all’Università di Delhi, nel frattempo, negli anni di studio, si è avvicinato, prima al teatro di strada e in seguito al cinema, iniziando a conoscere il lavoro di svariati registi non indiani, anche grazie alla frequentazione dell’International Film Festival of India...

    Sergei Bodrov (Regista e sceneggiatore) - Figura fra le più importanti del cinema sovietico durante la Perestrojka, affrontando i problemi politici e sociali della Russia contemporanea, si è imposto negli anni come uno dei cineasti russi più influenti a livello internazionale, in particolare negli Usa. Nel 1996 gira il film diventato cult Kavkazskij plennik (Il prigioniero del Caucaso), sulla prigionia di due soldati dell’Armata rossa con allusioni alla Cecenia, candidato all’Oscar e al Golden Globe...

    # VENEZIA CORTO CORTISSIMO - Concorso internazionale di cortometraggi in 35 mm. di durata non superiore ai 30 minuti. La giuria internazionale: Stuart Gordon (Usa, regista/produttore/sceneggiatore)
    # Alieva Sitora (Russia, Festival Kinotaur)
    # Steve Ricci (Usa, Moving Image Archive Studios UCLA)

    VENEZIA ORIZZONTI - Una sezione che intende fare il punto sulle nuove linee di tendenza del cinema. Sono presentati film lungometraggi in 35 mm. La giuria internazionale:
    # Pere Portabella (Spagna, regista)
    # Bady Mink (Lussemburgo, artista)
    # Gina Kim (Corea, regista)
    # Garin Nugroho (Indonesia, regista)
    # Gianfranco Rosi (Italia-Usa, regista)

    PREMIO LUIGI DE LAURENTIIS MIGLIORE OPERA PRIMA -
     Concorso trasversale tra tutte le opere prime di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni della 66ma Mostra. La giuria internazionale:
     # Haile Gerima (regista, Etiopia) - Presidente
    # Ramin Bahrani (regista e sceneggiatore, Stati Uniti)
    # Gianni Di Gregorio (sceneggiatore e regista, Italia)
    # Antoine Fuqua (regista, Stati Uniti)
    # Sam Taylor Wood (regista, Gran Bretagna)

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  • 66. Mostra di VENEZIA Calendario delle proiezioni 12 settembre 2009
    66. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica
    Direttore Marco Müller
    2 > 12 settembre 2009

    12 settembre
    19:00 SALA GRANDE
    CERIMONIA DI PREMIAZIONE - INVITI

    21:00 SALA GRANDE
    FUORI CONCORSO - FILM DI CHIUSURA
    CHENGDU, WO AI NI (CHENGDU, I LOVE YOU) di Fruit Chan, Cui Jian (Cina, 78’, v.o. cinese s/t italiano/inglese) con Tao Guo, Anya Wu, Weiei Tan

    23:00 SALA GRANDE
    FUORI CONCORSO - EVENTI
    RAMBO (DIRECTOR’S CUT) di Sylvester Stallone (Usa, v.o. inglese s/t italiano)


    12:45 PALABIENNALE
    VENEZIA 66
    MR. NOBODY di Jaco van Dormael (Francia,148’, v.o. inglese s/t italiano) con Jared Leto, Diane Kruger, Sarah Polley

    15:30 PALABIENNALE
    ORIZZONTI
    TRIS DI DONNE & ABITI NUZIALI di Vincenzo Terracciano (Italia, 98', v.o. italiano s/t inglese) con Martina Gedeck, Sergio CAstellitto, Flavio Parenti

    18:00 PALABIENNALE
    ORIZZONTI
    1428 di Haibin Du (Cina, 121', v.o. cinese s/t italiano/inglese)

    20:30 PALABIENNALE
    FUORI CONCORSO
    YONAYONA PENGIN di Rintaro (Giappone, 87', v.o. giapponese/francese s/t italiano/inglese)

    a seguire
    FUORI CONCORSO - FILM DI CHIUSURA
    CHENGDU, WO AI NI (CHENGDU, I LOVE YOU) di Fruit Chan, Cui Jian (Cina, 78’, v.o. cinese s/t italiano/inglese) con Tao Guo, Anya Wu, Weiei Tan


    9:00 SALA DARSENA
    FUORI CONCORSO
    DELHI - 6 di Rakeysh Omprakash Mehra (India, 110', v.o. hindi s/t italiano/inglese) con Om Puri, Waheeda Rehman, Abhishek Bachchan, Sonam Kapoor, Rishi Kapoor

    11.45 SALA DARSENA
    FUORI CONCORSO
    DEV. D di Anurag Kashyap (India, 144', v.o. hindi s/t italiano/inglese) con Abhay Deol, Mahie Gill, Kalki Koechlin

    15:00 SALA DARSENA
    CERIMONIA DI PREMIAZIONE ORIZZONTI

    a seguire
    ORIZZONTI
    AADMI KI AURAT AUR ANYA KAHANIYA (THE MAN’S WOMAN AND OTHER STORIES) di Amit Dutta (India, 78', v.o. hindi s/t in inglese/ italiano) con Ashok Kumar, Nitin Goel, Shubham Vardhan, Pushpendra Singh

    17:30 SALA DARSENA
    FUORI CONCORSO
    YONAYONA PENGIN di Rintaro (Giappone, 87', v.o. giapponese/francese s/t italiano/inglese)

    21:00 SALA DARSENA
    PROIEZIONE FILM VINCITORE LEONE D’ORO


    11:30 SALA PERLA
    ORIZZONTI
    ENGKWENTRO di Pepe Diokno (Filippine, 61', v.o. filippino/cubano s/t italiano/inglese) con Felix Roco, Zyrus Desamparado, Daniel Medrana

    14:45 SALA PERLA
    ORIZZONTI EVENTI
    THE MARRIAGE di Peter Greenaway (Italia, Spagna, 40', v.o. inglese, s/t italiano)

    15:30 SALA PERLA
    ORIZZONTI EVENTI
    SEO-WOOL EUI UL-GUL (FACES OF SEOUL) di Gina Kim (Corea, 93’, v.o. inglese/coreano s/t italiano/inglese)

    17:30 SALA PERLA
    ORIZZONTI
    WOMAN ON FIRE LOOKS FOR WATER di Woo Ming Jin (Malesia, Corea del Sud, 97', v.o. cinese, coreano s/t italiano, inglese)

    21:00 SALA PERLA
    ORIZZONTI EVENTI
    THE MOVIE ORGY-ULTIMATE VERSION di Joe Dante (Usa, 280', v.o. inglese, s/t italiano)


    14:30 SALA VOLPI
    RETROSPETTIVA
    LUCIANO (1962) di Gian Vittorio Baldi (Italia, 80', v.o. italiano s/t inglese) con Luciano Morelli, Paolo Carlini, Anna Bragaglia, Ileana Ghione

    17:00 SALA VOLPI
    RETROSPETTIVA
    UNO TRA LA FOLLA (1946) di Ennio Cerlesi, Piero Tellini (Italia, 86', v.o. italiano s/t inglese) con Eduardo De Filippo, Titina De Filippo, Adriana Benetti

    20:00 SALA VOLPI
    CONTROCAMPO ITALIANO
    GIUSEPPE DE SANTIS di Carlo Lizzani (Italia, 60', v.o. italiano s/t inglese)

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  • Giorno 9 a Venezia 2009: Soul Kitchen - Lola - Crush soul-kitchenSoul Kitchen - di Fatih Akin (Concorso)
    C’è poco da fare: Fatih Akin è una vera forza della natura. Il mondo cinefilo lo ha imparato definitivamente ad apprezzare con i bellissimi La sposa turca e Ai confini del paradiso, rispettivamente Orso d’Oro a Berlino e premio della sceneggiatura a Cannes. Per la prima volta a Venezia, il regista di origini turche (ri)dimostra che con la commedia ci sa fare alla grande.
    Infatti non è la prima volta che Akin usa il tono da commedia: basta rivedersi tutta la prima parte de La sposa turca, una commedia bellissima e a tratti esagerata che poi cede il passo ad un doloroso mèlo. Invece Soul Kitchen è tutta una vivace, brillante, divertentissima commedia.
    Una commedia sugli affetti, sulla fatica che bisogna fare per tenere in piedi un progetto, sulle seconde possibilità che difficilmente bisogna negare alle persone. E poi sull’amore, sul cibo, sul sesso, sull’amicizia. Un film vitale sulla vita. Diretto magistralmente, con tante idee registiche da parte di Akin che mantengono interessante la pellicola sempre, fino al bel finale. Da applausi tutto il cast, di cui alcuni componenti ovviamente tornano alcuni attori-feticcio di Akin. Da segnalare il montaggio, soprattutto quello “coreografico” delle ricette culinarie. Da non perdere.

    Lola - di Brillante Mendoza (Concorso - Film sorpresa 2)
    E alla fine è stato confermato il secondo film sorpresa, dopo l’annuncio del primo (My Son My Son What Have Ye Done). Ed è un titolo che c’era nell’aria già da prima dell’inizio del festival. Dopo essere stato per due volte di seguito a Cannes, con Serbis e Kinatay, e dopo aver vinto con quest’ultimo il premio della regia, Mendoza arriva a Venezia con un nuovo film a soli quattro mesi di distanza dalla presentazione cannense di Kinatay.
    Un ragazzo è stato ucciso: la nonna ora vuole pagare tutti i costi del funerale. Intanto, un’altra nonna vuole far uscire di prigione il nipote: si tratta dell’assassino del primo ragazzo. All’inizio separate per forza dagli eventi, ma in realtà accomunate dallo stesso modo di “vivere” la città, le due nonne si troveranno man mano più vicine…
    Per chi odia i ritmi del cinema orientale, Lola è un film da evitare. Peccato per loro, comunque, perché Lola non è privo di interesse. Perché è bello lo sguardo sul paese, soprattutto nei momenti di pioggia e di completo allagamento. Ed è bello il percorso di queste due “nonne-coraggio”, dal forte valore morale. Non per tutti, anche se meno cupo dei film precedenti, ma non da sottovalutare.

    crush filmKorotkoye Zamykaniye (Crush) - di Petr Buslov, Alexei German Jr., Boris Khlebnikov, Kirill Serebrennikov, Ivan Vrypayev (Orizzonti)
    Cinque registi russi decidono di girare contemporaneamente dei corti sul tema dell’amore. Le regole sono quelle di non superare un certo minutaggio e di non venire a sapere cosa stanno facendo gli altri. In sostanza, a parte proprio la lunghezza dei corti, massima libertà.
    Si passa dal dramma al comico, passando per il grottesco. Protagonisti dei cinque corti un giornalista, una ragazza, un calzolaio, una “mascotte” e un internato in un ospedale psichiatrico. Tutte le loro storie, la maggior parte accomunate da protagonisti in qualche modo “generosi”, trattate con stili davvero diversi.
    Ad esempio, c’è da ricordare il corto con protagonista la mascotte, ovvero un ragazzo travestito da aragosta che va in giro a fare promozione per un ristorante: una vera follia grottesca, anche parecchio violentina, ma in modo gustoso e divertente. Molto toccante l’episodio del calzolaio, quasi tutto muto, e bello il corto che chiude l’opera, diretto da German Jr., l’altr’anno in concorso con Paper Soldier, Leone d’argento e Osella per la fotografia.

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  • George Clooney, ecco il video della conferenza stampa a Venezia
    George Clooney è arrivato ieri in aereoporto accompagnato dalla neo fidanzata, Elisabetta Canalis. Durante la conferenza stampa più attesa e gremita del festival, George è stato accolto dai giornalisti con un grande applauso. Merito della sua simpatia e del film, da lui prodotto e interpretato, "The man who stare at goats" che ha sorpreso tutti per la genialità e l'ironia. Difficile non accorgersi della sua mano ingessata, che, come lui stesso ha spiegato in sala, si è fratturata durante un incidente con la portiera dell'auto. Con lui in conferenza, Ewan McGregor ed il regista Grant Heslov, che lo hanno aiutato ad aggirare alcune domande dei giornalisti in merito alla sua relazione con la Canalis e ad un suo eventuale matrimonio. A tal proposito George ha risposto che non ha idea di se e quando si sposerà. Dulcis in fundo, un giornalista de "le iene" si è spogliato urlando: "George ti amo, scegli me, baciami!", senza però avvicinarsi all'attore. Clooney ha risposto, scherzando: "Era l'occasione della tua vita e l'hai sprecata! Comunque mi piace la tua cravatta!". Guardate il video dell'arrivo di Clooney e le scene più divertenti della conferenza stampa!



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