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I GIORNALI SPORTIVI DEL 9 OTTOBRE 2009
GAZZETTA DELLO SPORT
- Stankovic, che mese tra Inter e Mondiale. Domani con la Serbia affronta Chivu: se lo batte è in Sudafrica. Sul campionato conferma: "Solo noi possiamo perderlo". Moratti lo ha definito fantastico, lui gira i complimenti a Mou: "Ci da' una grossa mano"
- Vi fidate dei ricorsi? Allora Genoa-Inter finisce 0-0. Con una eccezione, l'Inter ha fatto gli stessi risultati di un anno fa. Solo un gol di differenza
- Sheva: "Per Mou ero un raccomandato. Al Chelsea aveva 3 intoccabili, credeva fossi il preferito di Abramovich"
CORRIERE DELLO SPORT
- Inter su Pandev, occhio alla Juve. I nerazzurri preparano l'offerta per gennaio: 4-5 milioni più 2 comproprietà o 2 prestiti: escluso Krhin, circolano i nomi di Obi e Destro. Congelato Arnautovic. L'Inter ha offerto al macedone un quadriennale da 3 milioni di euro netti. La Signora lo vuole al posto di Trezeguet
- Sheva accusa Mou: "Con me parlava poco, mi trattava come un raccomandato, ma lui aveva i suoi intoccabili"
- Coutinho: "Inter, mi piaci più del Real. Mi seguivano tanti club europei, comprese le merengues, ma non ho avuto dubbi. L'Inter mi affascina, sono stato 2 volte a Milano, non vedo l'ora di iniziare questa avventura e sarò in Italia con la mia famiglia. Mi sento pronto per l'Italia, ma devo crescere ancora molto. Kakà il mio idolo, lo sfido in Champions. Mou è il massimo, uno da cui si pu imparare molto e mi è sembrato attento, gentile. Carlos Alberto mi ha raccontato tutto di lui. Sogno la Nazionale, è l'obiettivo della mia carriera. Quando arrivo? Ora faccio i Mondiali Under 17, poi aspetto che Inter e Vasco mi dicano il da farsi. I club sono in costante contatto. Magari prima di luglio vengo a fare un'altra visita"
TUTTOSPORT
- MIssione Arnautovic: convincere Mourinho. Domani in campo a Piacenza: il tecnico deve deciderlo se tenerlo o no. In allenamento salta spesso l'uomo, nonostante sia ancora un po' in sovrappeso. Sempre di buon umore, propensione ad imparare l'italiano, il mister ne scruta pregi e difetti
- Quaresma fa le valigie? Secondo Sky il lusitano avrebbe chiesto a Mourinho di essere lasciato libero a gennaio. Paulo Sousa: "Mi ha deluso, forse gli manca personalità per stare a certi livelli"
- Muntari: "La Premier? Non ho sentito nulla, anche qui mi trovo bene, penso solo all'Inter.I fischi? Cose che succedono durante le partite, a me non da' fastidio nulla". Giallo convocazione: è arrivata ieri quella per mercoledì. Il giocatore ha chiesto di restare a Milano, la Federazione risponderà in giornata.
- Moratti stuzzica il Milan: "Guardiamo avanti, non indietro come loro. Faremo bene in Champions, abbiam fatto tesoro delle esperienze passate. Sono contento per ciò che sta facendo la squadra, il gioco arriverà pian piano.Scusate se ho la voce bassa. Come Leonardo? No, io ho davvero mal di gola"
5 CONSIDERAZIONI SULLA RASSEGNA STAMPA
- Il giornalista di Tuttosport non sa nulla di Arnautovic, non l'ha visto nell'ultimo mese e scrive un semplice post riempitivo in un giorno in cui non ha null'altro. L'austriaco non si vuole muovere, nè la società ha intenzione di lasciarlo andare via
- Pandev a 5 milioni più 2 comproprietà è una valutazione che esiste solo per Lotito. La Lazio per Moratti mica è la Roma...
- Shevchenko al Chelsea ha avuto tre quarti di campionato per dimostrare di non essere un raccomandato. Ha quasi sempre fallito le molte prove che Mou gli ha concesso. Che poi il nostro mister si affidi a Lampard, Terry e Drogba, 3 a caso, non mi pare uno scandalo...
- Lasciare Coutinho fino a luglio in Brasile è inutile. Dopo la fine del Mondiale Under17 e della B brasiliana il ragazzo deve essere portato alla Pinetina per allenarsi 6 mesi con i grandi, crescere e irrobustirsi. Se lo ha fatto Thiago Silva...
- Maicon e Julio Cesargiocano ad oltre 2mila metri in Bolivia, Sneijder è in Australia per una amichevole, Muntari ha ricevuto ieri la convocazione per mercoledì per andare in Benin: chiin società deve mediare con i ct e le rispettive Federazioni dei nostri stranieri?
SIMONE NICOLETTI
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Rassegna stampa estera: Berlusconi, Michelle Obama, Fini....
Anche questa settimana Silvio Berlusconi è stato al centro dell’attenzione della stampa straniera. Ultimo episodio in ordine di tempo, il mancato abbraccio tra il primo ministro italiano e la first lady americana Michelle Obama al G20 di Pittsburgh.
Il Daily Telegraph ha raccontato quanto avvenuto nel corso del vertice:
La signora Obama deve avere deciso che se una donna doveva essere fotografata insieme a Berlusconi giovedì sera, non sarebbe stata lei. Una stretta di mano, impartita con la cautela di chi mette in bocca un topo morto a un coccodrillo, è tutto quello che il premier italiano ha ricevuto da lei, nonostante i suoi migliori sforzi di mettere in moto il suo charme latino
Mentre Barack Obama ha fatto cenno verso sua moglie per presentarla, Berlusconi ha sollevato le braccia con un palese gesto di gioia. Non è chiaro se stesse semplicemente valutando il suo aspetto o se la stesse incoraggiando a venire verso di lui per un abbraccio ma un Obama dallo sguardo severo voleva chiaramente farlo proseguire oltre, sospingendolo con una serie di pacche sulle spalle che probabilmente non hanno compensato in nessun modo quella che non ha ottenuto dalla First Lady
Sullo stesso tema, sempre in UK, il popolare Daily Mirror:
Il noto sciupafemmine si è fatto vedere da solo ma ha immediatamente rivolto le sue attenzioni alla moglie di Barack, Michelle. Alzando le mani in segno di gioia, non è riuscito a mantenere la sua eccitazione quando è apparsa la first-lady, ma tutto quello che ha ricevuto è stata un’occhiata di disapprovazione da suo marito
Un comportamento, quello della first lady, che non è stato esente da critiche. Quelle ad esempio di Adrian Michaels il quale ha pubblicato sul suo blog sulle pagine del Telegraph un articolo intitolato “Che brutta figura! (in italiano nel testo, ndt) Michelle Obama non avrebbe dovuto evitare le avances di Berlusconi”, nel quale abbondano peraltro le ironie sul primo ministro italiano:
Dilemma di galateo n° 412: un anziano seduttore, perseguitato da storie di infedeltà, prostituzione e scandalo, che sembra più interessato alla lascivia che alla democrazia, vuole un buon vecchio saluto all’italiana ad un ricevimento di gala. Saresti tenuta ad avvicinarti e a dargli un caloroso abbraccio e due baci sulla guancia. Hai già dato – o stai per dare – un saluto personale equivalente ad altri VIP. Ci sono telecamere dappertutto. Ma te la fai sotto dalla paura. Lui è spesso causa di imbarazzo. E quel che è peggio, tu sei nera e lui ha fatto delle osservazioni molto discusse sull’ “abbronzatura” di tuo marito. Sei la moglie del presidente americano. (..) Michelle Obama si è sottratta alle sue responsabilità di affascinante padrona di casa. (..) Spiacenti Signora O, ma non importa quello che pensa di Berlusconi, non può farla così facile. O stringe la mano a tutti, oppure fa buon viso a cattivo gioco e abbraccia il vecchio. Non può pomiciare con Gordon Brown e dare a Silvio una viscida stretta di mano. Sono cattive maniere
L’autorevole settimanale Economist ha da parte sua raccontato i crescenti contrasti tra Fini e Berlusconi in un pezzo intitolato “Il sultano e il visir“:
Poteva sembrare come il primo colpo di un ammutinamento. Ma dal momento in cui il primo serio episodio di contrasti interni al governo di Silvio Berlusconi fin dal suo insediamento nel maggio 2008 si è concluso, è apparso chiaro quanto il primo ministro italiano resti sicuro, nonostante gli scandali sessuali che lo circondano. (..) Nel lungo periodo, non c’è dubbio che Fini aspira ancora alla leadership. Ma nel breve periodo, si dovrà accontentare delle promesse di più collegialità da parte del primo ministro. C’è qualche indizio del fatto che anche il PdL potrebbe congiurare un atteggiamento più vivace nelle prossime settimane. Ma per quanto tempo? Il primo ministro gestisce sempre più quello che Giovanni Sartori, uno scienziato politico, ha definito un “sultanato”. E i sultani hanno generalmente una pazienza limitata nei confronti dei loro Visir, per quanto possano essere eccellenti
Sullo stesso argomento il New York Times:
L’estate di scandali sessuali può anche non aver fatto cadere Berlusconi. Ma ha decisamente allentato la sua presa sulla sua coalizione di centrodestra, le cui fazioni stanno spingendo non solo per avere più potere ma anche per la successione – una possibilità ancora piuttosto remota che solo recentemente è emersa nel confronto nazionale. “Sta diventando un situazione stile Macbeth”, ha dichiarato Franco Pavoncello, scienziato politico e presidente della John Cabot University a Roma. Gli alleati di Berlusconi “sentono l’odore del sangue” – ha aggiunto – “ma non hanno abbastanza potere” per rimuoverlo
In Olanda NRC Handelsblad ha titolato “Scricchiola il trono di Berlusconi “:
Silvio Berlusconi gode ancora di una larga maggioranza in Parlamento. Controlla i media come mai prima d’ora. Ma il trono del Cavaliere, che domina la politica italiana già da 15 anni mostra delle incrinature. Il suo potere è in calo. (..) Un’estate piena di rivelazioni sugli scandali sessuali è finita in un autunno pieno di alterchi. Il premier ha incrociato le lame con più o meno tutti. La Chiesa, la magistratura, la stampa, l’opposizione ed anche il suo compagno di partito Gianfranco Fini le hanno prese. L’aggressività degli attacchi è eccessiva perfino per i canoni italiani. Si pone la domanda se il premier, con le spalle al muro, avrà reazioni pericolose e magari funeste. Oppure sta lavorando alla sua ennesima risurrezione miracolosa? Il Cavaliere, gli italiani lo sanno bene, dà il meglio di sè quando deve difendersi da posizioni insostenibili per qualunque altra persona. (..) Secondo il sondaggista Nando Pagnoncelli, il 74 per cento degli italiani dice che gli eccessi di Berlusconi non hanno alcun effetto sull’opinione che hanno di lui. Anche Berlusconi ne è convinto: la maggior parte degli italiani vorrebbe essere come me. Si riconoscono in me e nel modo in cui mi comporto. Ma molti italiani che hanno passato le loro vacanze all’estero sono scioccati dal modo in cui l’immagine dell’Italia è stata danneggiata da Berlusconi
In Spagna El Pais ha parlato dei continui scontri tra il primo ministro italiano e i media:
In Italia continua a giocarsi la battaglia politica tra Silvio Berlusconi e la stampa. Il primo ministro oggi ha attaccato di nuovo i giornalisti e dopo il consiglio dei ministri ha annunciato che il suo Governo non risponderà a “domande su pettegolezzi”. (..) Le minacce più o meno velate e i messaggi intimidatori contro i media che lo criticano, invece, continuano a riempire i media affini o di proprietà di Berlusconi. Lunedì sera, il programma di Canale 5 Striscia la notizia ha trasmesso un video su Ezio Mauro, direttore de La Repubblica, con un fotomontaggio di pessimo gusto che lo mostrava nudo con due veline di fianco. Oggi, il quotidiano Libero, controllato dal primo ministro, riportava il fotomontaggio sulle sue pagine, e per giustificarlo accusava il quotidiano di centro-sinistra di essere un “superpartito”
Il Times ha commentato in questo modo la prima puntata di Annozero, coincidente con la prima apparizione in tv di Patrizia D’Addario:
E’ la prima volta che molti italiani hanno scoperto che il loro primo ministro ha – stando alle accuse – passato la notte con una prostituta. (..) Benchè la sua storia, e altre simili, fossero state ben documentate dai quotidiani nazionali e dalla stampa estera, lo scandalo riguardante il primo ministro ha avuto una scarsa copertura da parte della televisione – la principale fonte di informazioni per molti italiani. Fino al momento in cui il programma è effettivamente andato in onda, molti credevano che sarebbe stato cancellato dai palinsesti. (..) Quest’anno l’Italia è stata l’unico paese occidentale a scivolare nella categoria di paese “parzialmente libero” nell’indice globale di libertà di stampa, occupando la 73esima posizione sui 195 nazioni in tutto il mondo, tra il Benin e Tonga. L’impero mediatico di Berlusconi controlla molti canali televisivi, quotidiani e stazioni radio. (..) Secondo i commentatori il programma potrebbe essere uno spartiacque nell’incoraggiare un’ulteriore esame di Berlusconi da parte della stampa. “In un certo senso, la domanda non è tanto perché ci è voluto così tanto ad arrivare a questo punto, ma piuttosto come si è arrivati a questo punto?”, ha dichiarato il prof. John Walston, esperto di relazioni internazionali all’Università Americana di Roma. A suo avviso si tratta della prima volta che la vita privata di un primo ministro italiano è oggetto di tanta attenzione da parte dei media
Sullo svedese Dagens Nyheter, la giornalista di origine italiana Cecilia Schwartz ha dedicato un pezzo al discusso documentario del suo connazionale Eirk Gandini, Videocracy:
Nessuno diventa profeta in patria. L’italo-svedese Erik Gandini invece lo è diventato in entrambe le sue. Il pubblico invade i cinema italiani e svedesi per vedere il suo celebratissimo documentario “Videocracy”. Il film ha avuto un tempismo perfetto uscendo nelle sale proprio quando la terra sotto i piedi dell’impero di Berlusconi trema più forte che mai, dopo tutti gli scandali sessuali e i durissimi attacchi dei media. (..) E c’è qualcosa nella fascinazione degli svedesi per l’Italia che io – da mezza italiana – fatico a sopportare. La volontà di rendere esotico e perciò banalizzare. Molti di quelli che vanno a vedere “Videocracy” vogliono senz’altro capire i meccanismi dietro alla TV-spazzatura italiana, ma altrettanti lo vedono come l’ennesimo capitolo dell’eterna soap sull’Italia. Il paese dei miracoli che non è mai noioso, mai prevedibile, mai politicamente corretto. Nemmeno i suoi lati oscuri mancano di attrattiva: il fascismo, la camorra, il terrorismo, la corruzione e le giungle della prostituzione. Violenza, potere e sesso. Le cose più primordiali. In realtà però è solo triste. Soprattutto per le donne
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Il primo numero de Il Fatto Quotidiano
Cari amici, come molti di voi sanno, alle 8 di questa mattina Il Fatto Quotidiano era già esaurito in tutte le edicole. Nonostante la giusta delusione dei tanti che non hanno potuto comprare il giornale, si tratta di una buona notizia. Stiamo monitorando le centinaia di messaggi che stanno arrivando nel blog e stiamo prendendo i necessari provvedimenti per far fronte alle vostre richieste.
In via del tutto eccezionale, e solo per oggi, mettiamo online il giornale in versione pdf, in modo che tutti coloro che non l’hanno trovato in edicola possano scaricarlo.
GIORNALE
Domani raddoppiamo la tiratura, e mandiamo in edicola 200mila copie. Insieme al secondo numero, troverete anche una tiratura limitata del giornale di oggi, ma solo in alcune edicole. Su prenotazione all’edicolante potrete prenotare il primo numero anche nei giorni successivi. Ci scusiamo con i nostri abbonati alla versione online per i disguidi dovuti all'afflusso contemporaneo di migliaia di utenti. Risponderemo a tutte le segnalazioni relative all'abbonamento postale.
Ultima notizia: è in corso in queste ore la distribuzione straordinaria nelle edicole di Milano città. Abbiamo provato a fare lo stesso a Roma, ma purtroppo non è stato possibile. Insomma, non vi lasciamo soli. Vi chiediamo solo di avere un po' di pazienza in queste ore frenetiche.
Grazie per la fiducia che continuate a rinnovarci.
fonte
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Le prime pagine dei quotidiani free gratis sul web
Vi piacerebbe leggere online e gratuitamente i quotidiani? Bene, da oggi, grazie ad un servizio online completamente gratuito è possibile leggere le prime pagine di tutti i quotidiani Italiani direttamente dal proprio computer. Il Corriere Della Sera, La Nazione, Il Sole 24 Ore, sono solo alcuni dei tanti titoli messi a disposizione dal portale che vi sto per mostrare.
Il servizio in questione si chiama Kiosko ed anche se si trova in versione Beta l’elenco delle testate giornalistiche messe a disposizione è davvero completo e non riguardano solo l’Italia, ma la maggior parte dell’Europa, tra cui risaltano titoli famosissimi anche in Italia, tra cui:
- Le Monde
- Le Figaro
- El Pais
- The Wall Street Journal
Grazie alla lente d’ingrandimento potrete leggere comodamente tutti gli articoli senza affaticare i vostri occhi più di tanto.
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Micropagamenti per i giornali ecco la soluzione di Google
Il motore di ricerca risponde a una richiesta dell’associazione dei giornali americani. E in Italia l’Antitrust ha aperto un’istruttoria sul motore di ricerca
Uno dei problemi dell’informazione online è la difficoltà di trovare un modello di business sostenibile: traformare gli accessi in guadagni attraverso la sola pubblicità si è rivelata con il tempo una soluzione insufficente. Il tentativo di Rupert Murdoch di rilanciare l’informazione a pagamento anche su internet, panacea di tutti i mali, ha trovato numerosi sostenitori nel mondo dell’editoria, e potrebbe trovare applicazione grazie a quello che per molti è il nemico numero uno: Google. Il motore di ricerca ha infatti in cantiere un sistema di micropagamento pensato appositamente per i siti di informazione.
L’associazione americana che riunisce gli editori di oltre 2 mila giornali (NAA) ha chiesto a Google, e ad altri gruppi tra cui Microsoft, Ibm e Oracle, di proporre una soluzione che permetta di monetizzare gli accessi ai siti internet, attraverso il pagamento delle notizie (pay per content) o con la raccolta di dati sui lettori, da rivendere eventualmente per scopi pubblicitari.
La risposta da Mountain View non si è fatta attendere ed è riassumibile con un unico concetto: il micropagamento. Di fronte a un contenuto interessante, il lettore dovrebbe pagare una piccola cifra per accedervi, un po’ come si fa già adesso per le singole canzoni su iTunes e gli altri store digitali.
L’idea si è sempre scontrata con la difficoltà di trovare un sistema di transazione di denaro online che permetta il trasferimento di cifre molto piccole senza troppe spese. Proprio in questo campo arriva Google che ha annunciato entro il 2010 l’arrivo di una nuova piattaforma per i pagamenti adattata ai giornali, derivata dalla già esistente Google Checkout (prodotto concorrente del più noto PayPal).
Nel documento di risposta alla NAA, Google sottolinea l’importanza della pubblicità come prima forma di guadagno su internet, ma ammette che i contenuti premium possono costituire una fonte importante di introiti e che “aperto a tutti” non significhi necessariamente “gratis”. Dal lato puramente economico la piattaforma Checkout dovrebbe garantire una divisione degli introiti in maniera simile ad iTunes (con una percentuale trattenuta dal motore di ricerca), ma da Google ci tengono a far sapere che la decisione di applicare questo modello sarà unicamente degli editori, che rimarranno proprietari dei loro contenuti.
La proposta di Google, ancora in una fase embrionale di sviluppo, ha un’importanza anche sul lato politico: se in Italia l’Antitrust ha aperto un fascicolo per abuso di posizione dominante nel campo dell’informazione online contro Google, negli Stati Uniti la fama del colosso di Mountain View tra gli editori non è di certo migliore. Anche dall’altra parte dell’Atlantico sono molte le voci di scontento per la capacità del sito di attirare pubblicità a danno, secondo gli accusatori, dei giornali online che invece forniscono i contenuti.
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Le dichiarazioni dei protagonisti del FESTIVAL DEL CINEMA DI VENEZIA sui GIORNALI
Tutti i quotidiani in edicola parlano di Venezia, i cronisti sono al Lido per raccogliere le testimonianze di attori e registi, per seguire le conferenze stampa e raccontare i film ai propri lettori. Cerchiamo di fare un riassunto di quanto si può trovare oggi sui giornali: Erik Gandini, Todd Solondz, Luigi Lo Cascio, Giuliano Montaldo, Viggo Mortensen e Vincent Gallo.
Boris Sollazzo su 'Liberazione' ha raccolto le dichiarazioni di Erik Gandini in merito al suo documentario 'Videocracy'. "Si usa spesso l'espressione 'la banalità del male', adesso in Italia è 'la malvagità del banale' ad essere strumento di potere. (...) Questa tv, questa videocrazia, che ai miei amici scandinavi fa tanto ridere, cogliendone i lati grotteschi e comici, a me fa paura".
"Sto scoprendo che il livello di tensione in Italia è più alto di quello che io stesso pensavo mentre giravo, ormai nel nostro paese è in atto una guerra, e in ballo c'è proprio il diritto all'informazione".
Sul Corriere della Sera Giuseppina Manin racconta l'incontro con Todd Solondz, a Venezia con il crudo 'Life during wartime' (si parla di pedofilia come nel precedente 'Happiness'), da molti già suggerito come vincitore finale. "Da americano so che niente sarà più come prima (dopo l'11 settembre 2001, NdR). Da allora viviamo in uno stato di conflitto permanente quanto invisibile. La guerra, quella dove si muore, riguarda pochi: ad arruolarsi sono solo i poveri o i fanatici. Tutti gli altri sono protetti, isolati dalle atrocità del conflitto. Che tuttavia esiste. E ci riguarda".
Natalia Aspesi su La Repubblica aggiunge queste parole del regista statunitense: "Immagino che questo finale (di cui non parliamo per non 'spoilerare', NdR) susciterà scandalo: mi piacerebbe invece che la gente lo accogliesse con turbamento e il bisogno di riflettere sulla natura dei sentimenti più profondi anche dove li si vuole negare".
Su E-Polis l'incontro di Maria Di Peri con Luigi Lo Cascio, nel cast di 'Baarìa'. "Lavorare con Tornatore dà proprio la sensazione del grande cinema, quello con la cosiddetta "C" maiuscola. Ha un'attenzione ai dettagli incredibile. Sono rimasto estremamente colpito dalla scenografia".
Giuliano Montaldo parla con Beatrice Bertuccioli sulle pagine de La Nazione del suo documentario 'L'oro di Cuba', che suggerisce essere "l'amore che i cubani hanno per la loro terra. E questo in molti dovrebbero impararlo: l'amore per la propria patria, la propria terra, la propria gente".
Una cosa per Montaldo non si può negare dell'esperienza cubana degli ultimi 50 anni, a prescindere dalle proprie posizioni politiche. "La medicina, la musica, l'arte, il teatro, la televisione e il cinema hanno fatto passi in avanti incredibili".
Infine, Il Giorno con Giovanni Bogani che riporta le parole di Viggo Mortensen e di Vincent Gallo. Mortensen è il protagonista di 'The Road'. "Ho sentito vicino questo personaggio anche per la mia esperienza di padre. Ma credo che ci sia un padre in ognuno, anche senza che ci sia un figlio. (...) Ho trovato una estrema verità emotiva in questo mondo estremo".
Gallo, al Lido per il suo doppiaggio nel film svedese di animazione 'Metropia' di Tariq Saleh (più volte all'opera con Erika Gandini). "Il doppiaggio è fantastico, non devi preoccuparti del tuo aspetto fisico. Il cinema è dominato da quest'ossessione dell'aspetto fisico, che per me è insopportabile. La mia vita? Il cinema non è tutto".
C'è il progetto di un nuovo lavoro da regista, che "non assomiglierà a nessun altro. Voglio fare un film come se tutto il cinema precedente non fosse esistito. Non dico che ci riuscirò, ma almeno ci provo".
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Silvio Berlusconi denuncia Repubblica per le 10 domande su NOEMI LETIZIA
Silvio Berlusconi ha deciso di denunciare Repubblica. Il presidente del Consiglio, infatti, ha chiesto un milioni di euro al Gruppo dell’Espresso, come risarcimento danni per le famose 10 domande, che nello scorso mese di giugno il giornale si era posto in merito al caso di Noemi Letizia.
La notizia e’ stata data dagli avvocati del Cavaliere: secondo loro quelle dieci domande sono “diffamatorie”. Per questo hanno denunciato Giampiero Martinotti, che scrisse quelle dieci domande, Ezio Mauro, il direttore del giornale, e anche il gruppo L’Espresso che pubblica il quotidiano.
Quelle domande secondo i legali sono diffamatorie perche’ “il lettore è indotto a pensare che la proposizione formulata non sia interrogativa, bensì affermativa ed è spinto a recepire come circostanze vere, realtà di fatto inesistenti“. Ma le accuse non si fermano a Repubblica: Niccolo’ Ghedini ha pronte delle denunce ai media inglesi, francesi e spagnoli che hanno parlato della vita privata del premier.
Repubblica intanto si difende, con le parole di Mauro: “Non potendo rispondere, se non con la menzogna, Silvio Berlusconi ha deciso di portare in tribunale le dieci domande di Repubblica, insabbiando così la pubblica vergogna di comportamenti privati che sono al centro di uno scandalo internazionale e lo perseguitano politicamente. È la prima volta, nella memoria di un Paese libero, che un uomo politico fa causa alle domande che gli vengono rivolte“.
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TINA CIPOLLARI risponde alle accuse di Cristian Gallella e aspetta le sue scuse
Continua la battaglia a suon di lettere (pubblicate su DiPiù), tra Cristian Gallella e Tina Cipollari: l’opinionista di Uomini e Donne, dopo aver letto sul settimanale la risposta dell’ex tronista e le sue accuse, replica. Riguardo al rapporto che ha avuto con il suo attuale marito, accusato di aver preso in giro Zaida, che all’epoca corteggiava, Tina dice:
Abbiamo cominciato a frequentarci qudno piano piano l’attrazione ha preso il sopravvento senza che ce ne rendessimo conto. E il resto è avvenuto tutto insieme, spontaneamente. Quando Chicco ha capito di essere interessato a me e non a Zaida l’ha detto chiaramente in tv e si è ritirato … noi non eravamo in cattiva fede e lo abbiamo dimostrato sposandoci e mettendo al mondo tre figli.
A proposito dell’accusa di cercare di influenzare le corteggiatrici nei camerini, Tina dice:
Penso che tu debba chiedermi scusa: in un programma come Uomini e Donne, se io andassi a parlare di corteggiatrici per orientare le loro scelte, sobillandole contro un tronista, sarebbe inammissibile. E io non mi sono mai sognata di fare una cosa del genere … lontano dalle telecamere sto in camerino.
Nella stessa lettera Tina rinnova le accuse a Cristian, che secondo lei era a conoscenza della serata che lei ha denunciato in televisione e che ha lasciato il programma non perché stanco delle continue accuse, ma perché scoperto a fare comparsate in discoteca.
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DI PIETRO INTERVISTATO DA LIBERO
Libero: Allora quando Berlusconi dice "In autunno tenteranno di buttarmi giu'…"
Antonio Di Pietro: «Ha ragione. Sara' un autunno parecchio caldo. Avra' due problemi, il primo atterra' alla normale dialettica politica. Il secondo alla realta' fattuale. E qui la cosa non preoccupera' solo Berlusconi, ma anche me, lei, tutti gli italiani: i nodi verranno al pettine; e finira' la stagione degli annunci. Sara' il tempo del Pil in caduta libera, delle piccole e medie imprese ridotte alla fame, dei migliaia di posti di lavoro sull'orlo del baratro, dell'Italia davvero spaccata in due»
Libero: Ommadonna, lei, così, sta descrivendo l’apocalisse.
Antonio Di Pietro: «Se non sarà l’apocalisse, ci si avvicinerà molto. E la situazione non si risolverà certo con le ronde, o le gabbie salariali che sono oggi un grosso errore di comunicazione, nel merito e nel metodo»
Libero: In che senso, scusi?
Antonio Di Pietro: «“Gabbie salariali” vuol dire trovare il modo di penalizzare il sud che già non è messo bene. Io vivo tra il nord e il sud: ovvio che il costo delle vita giù è minore, ma lo è anche il tenore di vita. Ciò che non accetto è che quest’idea salti fuori con l’intenzione di spaccare il paese»
Libero: Trovi lei la soluzione, e non la lasci alla Lega, allora.
Antonio Di Pietro: « La soluzione ai problemi economici del sud si ha solo su base negoziale: coi benefici fiscali, con gli incentivi, con la detassazione: insomma, non ci deve andare di mezzo l’operaio»
Libero: Quindi lei, teoricamente, sarebbe per il “Partito del sud”: Miccichè, Lombardo, 4 miliardi concessi oggi, 4 domani…?
Antonio Di Pietro: «Nient’affatto. É indubitabile che un tale Partito del Sud, ha l’obbiettivo di spaccare l’Italia»
Libero: Indubitabile.
Antonio Di Pietro: «Sono contrario a Lombardo, e a quelli che chiedono di avere i soldi che non vengono utilizzati allo scopo per il quale erano preposti. In sostanza: come cavolo verranno spesi ‘sti quattrini? É come il vestito nuovo che ti vuoi comprare a Natale: se non c’hai i soldi, non te lo compri. Capisce la metafora?»
Libero: Un po’ mi sfugge…
Antonio Di Pietro: « Le faccio degli esempi. Il Ponte sullo stretto (badi: non sono sfavorevole a priori): ma mo’ arriveranno circa 10mila miliardi di euro; ma non era meglio spenderli per opere più urgenti ? In Puglia c’è l’emergenza idrica che non si risolve perché le condotte perdono il 40% dell’acqua, mancano due collegamenti importanti in Campania e non si fa niente. E poi c’è la Salerno-Reggio Calabria, e il nodo ferroviario di Palermo, e la sanità in Abruzzo? Rifare la Cassa del Mezzogiorno sarebbe rifare la Repubblica delle mazzette»
Libero: Sa che mi sembra di sentire parlare Umberto Bossi?
Antonio Di Pietro: «Quando si arrabbia, la Lega prima pensi che i soldi della Sicilia li hanno spesi per ripianare il debito di Scapagnini a Catania e ora per riempire il buco nero che ha lasciato Cuffaro…»
Libero: Lei, mi perdoni, somiglia a Bossi anche sul tema Malpensa.
Antonio Di Pietro: «Ma è solo questione di buonsenso. Depotenziare Malpensa, dopo 25 miliardi spesi, è un controsenso assoluto; e lo si fa proprio mentre si finiscono i lavori del corridoio 5 Torino-Lione che è orientato su Malpensa; e la Pedemontana lo stesso; e il collegamento dell’alta velocità idem con patate»
Libero: Quindi, da sudista, lei crede che per il sud non esista speranza di redenzione?
Antonio Di Pietro: «L’Italia con il Giappone è il paese col più alto grado di corruzione, solo che in Giappone almeno lavorano. Per risanare il sud bisognerebbe risanare l’attuale classe politica. E lo si fa con tre semplici leggine che io vado predicando da tempo. Una. Divieto di partecipare a pubbliche aste per imprenditori colpevoli di reati contro la pubblica amministrazione compresi l’evasione fiscale e il falso in bilancio. Chiuda gli occhi e s’immagini un’Italia senza imprenditori che non hanno conti all’estero»
Libero: Non riesco ad immaginarmela.
Antonio Di Pietro: «Appunto. E mica dico di Berlusconi: mi riferisco a Fiat, alla Marcegaglia e a tutti quelli che sculettano – è il termine giusto- sia a destra che a sinistra. Ora riapra gli occhi immagini che i condannati non sono candidabili (seconda legge). E che tutti gli amministratori pubblici che hanno processi in corso devono rinunciare ai loro incarichi in attesa del giudizio (terza)…»
Libero:
Tutto questo vale anche per l’Idv, ovviamente? Di processati ne avete anche voi…
Antonio Di Pietro: «Ebbè, certo. Quelli che, rinviati a giudizio, non si sospendono praticamente vengono buttati fuori dal partito; e chi ha la fedina sporca manco si candida. Lo ribadiremo al congresso dell’Idv a Vasto a settembre»
Libero: Berlusconi promette una riforma del processo penale.
Antonio Di Pietro: «In un Paese normale vorrebbe dire l’abolizione del Lodo Alfano, il ripristino delle intercettazioni. Ma ne dubito»
Libero: Che le ha fatto Nichi Vendola? Lo state attaccando col kalashnikov.
Antonio Di Pietro: «Vendola si è all’improvviso ammalato di berlusconite, noi siamo la cura, gli stiamo dando ossigeno. Lui non è manco indagato, ma si rende conto che sta nella nave che sta affondando, di cui è il comandante. E invece di ringraziare i soccorritori la magistratura, s’arrabbia»
Libero: Esattamente un anno fa noi scrivemmo che Beppe Grillo avrebbe fondato un partito, e si sarebbe alleato con lei in un movimento valutato al 10%. Lei ci disse che era una pirlata. E ora?
Antonio Di Pietro: «Mo’ sono contento del suo Movimento di Liberazione Nazionale: ha fatto una scelta giusta, combattere dall’interno»
Libero: Quelli del Pd non sono contenti
Antonio Di Pietro: «Pazienza. Alle Europee ho fatto l’8%, da allora sono trattato come un appestato. Chiusura totale. Che a centrodestra lo capisco pure; ma con gli alleati è paradossale. Se ci fa caso il Pd parla sempre di fare alleanze ora l’Udc, ora con la Poli Bortone. A noi manco ci nominano: eppure senza l’Idv non avrebbero un solo consigliere comunale»
Libero: Come vede il congresso del Pd?
Antonio Di Pietro: «Io col Pd non sono in buoni o in cattivi rapporti: semplicemente non ho rapporti. E ahò- se si mettono in testa di ricandidare Bassolino o Loiero l’anno prossimo… Uomo avvisato…»
Libero: Il Giornale riguardo Luigi De Magistris intravede la possibilità che l’astro nascente dell’Italia dei Valori voglia, in fondo, far le scarpe al Fondatore, a lei…
Antonio Di Pietro: «Si, vabbè, io e De Magistris ci siamo fatti una risata. Io e lui ci sentiamo dieci volte al giorno e siccome qualcuno vuole mettere zizzania abbiamo fatto un patto di sangue: crediamo solo a quello che ci diciamo»
Libero: Però perchè De Magistris non si è dimesso da magistrato?
Antonio Di Pietro: «De Magistris non si dimette perché se lo fa l’inchiesta in corso su di lui del Csm decade senza un giudizio. E lui vuole uscirne a testa alta, senza macchia»
Libero: A settembre partirà il quotidiano Il Fatto di Padellaro e Travaglio. Già si dice che Di Pietro avrà un nuovo giornale a disposizione con cui spadroneggiare.
Antonio Di Pietro: «Figuriamoci. Lei m’offende: sono tutto tranne che fesso….» .
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La Nazione - Anniversario del quotidiano di Firenze
La Nazione, quotidiano di Firenze, ha compiuto 150 anni ed è il giornale più antico d'Italia.
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