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NO DALMOLIN IERI 13 SETTEMBRE 2009 A VENEZIA: COMUNICATO STAMPA
Dal comunicato del comitato No Dal Molin: "Un centinaio di donne e uomini di Vicenza hanno contestato questa mattina il leader leghista Umberto Bossi, il cui partito rappresenta lo scarpone romano che calpesta la comunità locale berica con l'imposizione della nuova" base militare statunitense.
Alcuni striscioni con le scritte Lega serva di Roma e indipendenza dalle basi di guerra sono stati calati dal Ponte di Rialto dove in tarda mattinata è stata convocata una conferenza stampa.
da youreporter altro video
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Base di Vicenza, attivisti bloccati ai piedi del campanile di S. Marco
Alcuni giovani del Presidio No Dal Molin volevano srotolare uno striscione. Scontro con alcuni leghisti
VENEZIA - Una ventina di attivisti del Presidio No Dal Molin sono stati bloccati ai piedi del Campanile di San Marco, a Venezia. Secondo quanto riferito da fonti della Polizia, che vigilava l'area come gli altri obiettivi sensibili della città, il gruppo avrebbe avuto intenzione di introdursi dentro il campanile per srotolare dalla sua cima alcuni striscioni. Sette attivisti avevano addosso l'imbragatura per potersi calare dal campanile, numerosi fumogeni e tre striscioni, in uno dei quali la testa del leone alato, che compare nella bandiera di San Marco, era stata sostituita da quella di Marcos. I giovani sono stati accompagnati in questura per essere identificati.
SCONTRO VERBALI - I poliziotti hanno sequestrato il materiale trovato in loro possesso dei giovani. Un'altra dozzina di esponenti No Dal Molin sono stati invece identificati e rilasciati sul posto. Successivamente il gruppo - che alla fine contava oltre 100 persone - ha raggiunto il Ponte di Rialto, dove è avvenuto uno scontro - solo verbale, hanno precisato in un secondo tempo le forze dell'ordine - con alcuni simpatizzanti della Lega. I due gruppi sono stati immediatamente divisi dalla Polizia.
IL SINDACO - La protesta è avvenuta all'indomani delle dichiarazioni di Achille Variati, sindaco di Vicenza: «La base americana al Dal Molin si farà, la battaglia contro la sua realizzazione è finita, ora bisogna cominciare a pensare alle compensazioni. È stata una battaglia coraggiosa - ha aggiunto il sindaco - e non tutti hanno fatto tutto quello che si poteva fare, ma noi sì. Ora arriva il momento della responsabilità». Variati ha chiesto quindi al movimento di accettare quella che considera ormai una realtà incontrovertibile e di non proseguire con la protesta fine a se stessa. «È arrivato il momento di parlare di compensazioni e di ciò che Vicenza può ottenere in cambio del sacrificio che è chiamata a compiere».
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NO DAL MOLIN
La maggior parte dei vicentini è indifferente alla Base, anzi, diciamo pure che, con la situazione dei lavori che avanzano, è sempre più rassegnata. Quelli che ci guadagnano sugli Usa (industriali inclusi) non rappresentano assolutamente la maggioranza della città. No Dal molin!
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