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SULL'ORA DI RELIGONE...
Alle condizioni attuali, in cui si accetta una rinuncia identitaria (il tratto essenziale della cristianità cattolica negata dall'indentità di quella specie di mostro che oggi intendiamo per Europa e che in realtà è l'attuale e futura spartizione tra Eurabia e laicismi, relativismi, socialismi che poi se la vedranno da solo avendo eliminato il comune nemico, cioè appunto la cattolicità della nostra identità storica e culturale), non posso che concordare: non c'è motivo per cui il voto dell'insegnante di religione debba concorrere ai crediti formativi.
Se non c'è una volontà capace di affermarsi e di spendersi per difendere quell'identità, poi non può lamentarsi.
Abbiamo avuto preti e cattolici-adulti più impegnati a fare i socialisti, i laicisti, a spendersi per diffondere idee relativiste, a prodigarsi per diffondere altri culti come quello islamico, sacrificando il proprio.
Cristo non ha mai proposto una cosa simile (altri culti, ateismo, non sono proposte di Cristo per gli uomini a cui consegna, invece, la missione cristiana come unica via di salvezza e di bene per gli uomini), ma catto-comunisti, cattolici-adulti, catto-socialisti, catto-relativisti si son spesi per altro che una proposta cristiana e dunque, oggi non hanno alcun diritto di lamentarsi di raccogliere il frutto del loro lungo, sprovveduto operare, del loro seminare tra gli uomini. Sono in fondo il risultato, i loro "figli", i figli della loro proposta anche.
E d'altra parte, gli altri, cristiani e cattolici più lungimiranti, possono dispiacersi, ma non lamentarsi, la storia cristiana ci racconta che l'ostilità, l'essere perseguitati, l'essere anche in condizioni di minoranza, non è un limite alla nostra possibilità ed alla nostra missione. Gli uomini sbagliano, scelgono per il loro peggio ed i cristiani sanno che, pur dispiaciuti di questo, si debbono rimboccare le maniche, darsi da fare perchè la propria proposta si diffonda.
Che nel caso specifico è appunto, evitare gli errori di confondere la religione cristiano-cattolica con altri culti (socialsimo, laicismo, filo-islamismo, relativismo e così via).
Senza via impositiva: contribuisce ai crediti formativi l'insegnamento cattolico solo se è questo che la maggior parte della gente vuole, cioè se si riconosce in quell'identità. Altrimenti, no, punto.
Se non è identità comune sentita, la formazione cattolica deve proseguire altrove e lì, si scoprirà, si porta avanti la proposta catto-comunista, catto-socialista, catto-adulta, catto-relativista, filo-islamica, filo-laicista, cioè si scoprirà che siamo risaliti a monte del problema per cui l'identità cattolica è stata rifiutata, anche a costo di produrre un'artifizio, un falso storico.
Ed è lì che bisogna riprendere il lavoro: formazione cristiano cattolica proprio tra il clero. Dove da anni è in atto uno scisma di fatto, mai ufficializzato che oggi o gode di questo risultato a cui tanto si è lavorato oppure si soprende come si fosse nati ieri e si potesse mai avere percorso diverso, ma protesta ingiustamente, essendo artefice di questo risultato per cui, cristianamente, rimboccarci le maniche, imparando dai propri errori.
Per quanto mi riguarda, alle condizioni attuali, la Chiesa NON merita di contribuire ai crediti formativi, avendo tanto contribuito ed operato perchè il valore cristiano, l'identità cattolica, fosse minimizzata, marginalizzata, piegata a tutto e tutti, per accondiscendenza, per altri interessi, per altri padroni, per fede non autentica. Sicuramente non fede-fiducia autentica nella Chiesa, se non altro, avendo tanto operato "contro".
Dunque niente possibilità di voto contributivo ai crediti formativi, la gente non è interessata a questo contributo che è stato marginalizzato anche grazie a tanti cattolici e tanti preti, dunque non si lamentino, non se lo meritano nemmeno di pretenderlo adesso.
Facciano piuttosto, autocritica, una riflessione del motivo per cui siamo arrivati qui, avendo speso malissimo una possibilità di proposta possibile molto ampia costruita nel tempo, avendo dilapidato quella risorsa di secoli e secoli per giocare d'azzardo alle lotterie di altri culti ed ideologie ed oggi scoprendosi improvvisamente "impoveriti".
Se solo penso a questi cattocomunisti-relativisti-adulti, più protesi affinchè si estenda la proposta islamica che cristiana, più protesi a considerare l'anticlericale laicista più degno di affidabilità e di notorietà d'un Papa stesso,
io penso che non solo questa Chiesa è giusto sia marginalizzata, ma proprio non merita di sopravvivere.
Ma dal momento che so che non è così, che ci sono altri preti, altri credenti che anzi, ne soffrono pure di questo operare dissennato, di questo investire euforicamente nei giochi di azzardo che è l'aderenza ad ideologie anti-cristiane e culti anti-cristiani, per non parlare dell'entusiasmo per laicisti-ateisti (non laici o atei, ma lacisiti ed ateisti), allora penso che no, la speranza costoro la tengon viva, la portano avanti e purtroppo, dovendo rimboccarsi le maniche puntando alla qualità, al discrimine tra il buono ed il cattivo, togliendo le piante infestanti dalla loro terra, cioè gli errori concettuali e di proposta dal luogo culturale e spirituale dove si fa estensione della proposta cristiana.
Certo, se è vero che sia giusto, alle condizioni attuali, che la Chiesa non partecipi al credito formativo (non lo merita, non ha difeso degnamente l'identità cristiana per pretenderlo), così come mi sto facendo l'idea che nemmeno merita un'ora di religione dedicata per gli stessi motivi,
sono sconvolto dall'apprendere che il corso di ballo etnico, invece, partecipa a quei crediti.
Ma ci penseranno coloro ai quali, certi preti e credenti cristiani hanno favorito la proposta, sacrificando la propria ad eliminare il problema dei balletti nelle scuole. C'è tutto un mondo islamico pronto a risolvere il problema e lo farà perchè si è fatto di tutto perchè la loro proposta fosse salvata, difesa, estesa, imposta, curata fino al giorno in cui ha le forze per farlo in modo pacifico e democratico, con la forza dei numeri, quella demografica.
E la religione diventerà ancora importante, forse, ma non sarà la proposta di Cristo, non ci abbiamo lavorato abbastanza, non abbiamo seminato, non ci siamo sacrificati e spesi per meritare anche solo il diritto di lamentare la scarsità dei frutti che invece, raccoglieranno altri, altre proposta a cui abbiamo non spianato strada, ma creato autostrada.
E purtroppo, autostrada non solo e tanto per l'Islam moderato, qui sta il bello, ma per quello fondamentalista, radicale.
Per dire: ai funerali dopo il terremoto in Abruzzo, c'era l'Ucoii. Così come per quello dopo l'esplosione dei treni col gas: Ucoii.
Chi vogliamo prendere in giro?
Anzi, già adesso è in atto, in azione, in opera tutto un fermento perchè gli effetti manifesti ed evidenti di quello che già è e nulla cambiando, certamente sarà, siano negati dalla nostra coscienza, sia la sola questione minimizzata, distratta, delegittimata allo scopo di perpetuare la sistematica strategia: rimandare, rimandare fino al momento in cui non esiste più un punto di ritorno, che io credo ormai molto prossimo, il momento in cui la questione sarà sollevata, strategicamente in modo corretto, solo quando il risultato è vincente per quella proposta.
Sarà un momento molto tormentato per molti. E non solo cattolici, questo è certo. Certi anti-vaticanisti ed anticattolici avranno motivo di rimpiangere il "vecchio" nemico se qui si afferma un radicalismo islamico che in quel radicalismo osservabile su tutto il pianeta dove si è affermato (con le buone o con le cattive non importa), lascia poco spazio per chiunque non sia aderente, conforme. E che potranno rimproverarsi la scelleratezza di non aver operato in momenti migliori nella prevedibilità, anzi, in odio alla proposta cristiano-cattolica, perfin favorendola con gusto.
I cristiani hanno tutta una narrazione della propria storia a cui appellarsi, quando il momento è difficile, l'ambiente ostile. Gli altri, coloro che hanno operato contro i cristiani, saranno vittime del loro odio e dei loro errori di imprudenza proprio in ragione dell'odio, per loro sarà ancora più dura, ma se allora potrà qualcuno di loro rinsavire sul valore negato dell'identità cristiano-cattolica d'europa oggi, riformulare le proprie scelte ed idee, allora ne sarà valsa la pena ed avremo ancora una speranza per cui lottare. E la cristianità non sparirà, come proposta valida, condivisa, accettata, benvoluta, da qui.
E del resto la Chiesa già vive un momento di lotta e difesa continua, attaccata ovunque, esternamente, internamente, i nemici della proposta cristiana, sono sempre stati tanti, così come coloro che incontrandola, ne comprendono la bellezza, scoprendola o riscoprendola entrando a farvi parte, portarla avanti, difenderla con più amore.
La proposta del relativismo, del nichilismo, del capitalismo feroce, del consumismo, sono già problemi attuali, reali, oggettivi con cui fare i conti, così come ieri lo furono i deliri bestiali delle ideologie.
Cioè alla fine di un percorso di riflessione, io confido, ho speranza, fiducia che la cristianità meriti di essere salvata: non è forse venuto Cristo tra uomini da salvare, cioè perduti e peccatori, malati? Non è venuto per essere crocifisso dagli uomini? Può darsi che la crocifissione della Chiesa, continua per coloro che la odiano, sia la risorsa per salvarsi, infine, nella considerazione che l'umanità una Chiesa la merita, merita anche quella croce.
Dunque coraggio, diamoci da fare, seminiamo bene, ariamo bene il terreno, togliamo le piante infestanti e gli errori passati da cui trarre il tesoro dell'esperienza: la saggezza, la lungimiranza, un miglioramento.
Bisogna assolutamente impegnarsi nel far avanzare la proposta cristiana, non quella islamica, non quella socialista, non quella new age, non quella laicista e non per tifoseria da stadio, ma nella fede, cioè la fiducia autentica, vera, che è l'unica proposta buona per l'uomo o almeno, la migliore, così Cristo ci lascia come messaggio, per avere più libertà e possibilità.
Al momento in cui mettiamo in dubbio questa fiducia-fede, autentica, cioè la proposta cristiana come la migliore per gli uomini,le altre potranno pure restarci simpatiche, ma non al punto di pensare che siano altrettanto valide e buone per l'uomo, rinneghiamo Cristo.
Cioè in quel caso, avremmo già perso.
Ed è questo il motivo di quest'arretramento attuale della fede cattolica.
E' anche per questo che io ho sospeso fino a tempo da definire, la mia adesione "cattolica", pur restando nella condizione di rispetto e stima: alle condizioni attuali, merita di essere difesa, ma non la mia fiducia-adesione, deve guadagnarsela la mia fiducia. Ma continuo a difenderla perchè non le nego davvero la fiducia (con l'odio per esempio, non ho rancori con me, né disprezzo) e non le tolgo la speranza, anzi, la difendo.
Anzi, mi vanto pure di aver spinto nuovamente nelle braccia accoglienti della Chiesa, coloro che erano stati confusi da preti e cattolici-adulti-catto-comunisti nonchè dal relativismo imperante, ma d'altra parte non è stato così difficile, visto che il desiderio di tornare in quell'abbraccio era per me visibile, bastava una piccola spinta di incoraggiamento, un'iniezione di fiducia in tempi non facili, dove i predicatori della confusione son tanti e determinati.
Una di queste è mia madre, dopo la morte di mio padre, in rapporto di "rancore" con Dio, nemmeno riusciva più a pregare, ma il desiderio di Dio, mai sparito, percepibile, bastava pazienza, tempo, dedizione, operando per riportarla alla Chiesa, tra le sue braccia ed oggi è più serena, era un suo desiderio.
Ma altre sono persone più svariate: separate, divorziate, sposate e sposati, perfino ragazzi.
E se ci riesco io, che diamine, persona mediocre, nemmeno "cattolico", è evidente che è un problema di fede e di volontà mancante che impedisce di farlo a tantissimi altri e per cui siamo oggi qui. Io non ho rinunciato alla mia missione di portare il messaggio di Cristo tra gli uomini, ogni volta che posso e capita l'occasione e sempre puntando sulla capacità persuasiva della proposta in sé, basta proporla con passione, non è che occorra forza e pace se talvolta gli uomini la rifiutano, questo ci è già stato annunciato, siamo già preparati ed istruiti in questo, non è un motivo di odio, uno solo tra tanti che incontra o re-incontra Cristo o anche il solo tentativo è un motivo di lietezza.
Però da uomo semplice, anche mediocre, per quanto forse di ego eccessivo e vanitoso, abbastanza umile da non negarlo, da semplice, terra terra, lo voglio dire: sono un po' stanco di "rimediare" rispedendo nelle braccia della Chiesa persone dalla Chiesa allontanate, per fare proposta farisaica e non cristiana (tipo certi preti che non vogliono celebrare sacramenti ai figli di divorziati, cioè far ricadere su di loro colpe non loro di sicuro o comunque rivelando idee e sentimenti non cristiani in quella formidabile opportunità, invece, su questi figli o tipo certi preti che fanno socialismo al posto di messe, fanno politica prendendosela con politici, facendo i sindacalisti e perfino alimentando nelle prediche, il sentimento del disprezzo e del rancore, quando ci sono fatti dolorosissimi, di lutto, dove l'uomo dal dolore può essere completamente accecato e proprio in quel momento, è importante la proposta cristiana, che non odia, non disprezza, non fa politica sindacalista invocando proteste rumorose ed anche più violente, subdolamente legittimandole). Sono stanco di sentire che certi preti e certi cattolici non parlano e non sanno più di cosa è la morte per un cristiano, non parlano e non sanno di una proposta di continuità nell'aldilà, non sentono più la forza della speranza, della salvezza della carne e dell'anima, si vergognano persino a parlarne di anima, di aldilà, di Satana, di inferno, di gioia eterna, di Dio anche e perfino con imbarazzo lo faccia qualcuno, perchè questo gli è stato proposto: la fede cristiana non è più sufficientemente valida, è superata, anacronisitica. Sono stanco di ricreare la continuità di questa proposta nei secoli, che una proposta ideologica continua ed anticristiana ha nella loro memoria interrotto e spezzato, sono stanco di bambini che vanno a fare Cresima o Comunione perchè "ci vanno tutti", preoccupandosi dei regali e nemmen sapendo, quando glielo chiedo, che cosa davvero fanno in quei sacramenti, sono stanco di sentire genitori che ne sanno meno di loro (le hanno fatte tempo fa e come certe cose a scuola, chi se le ricorda più? Ed allora si guardano i figli e si capisce, si capisce perchè non sanno, non capiscono) e che però investono TUTTO il loro impegno nella prenotazione del ristorante per festeggiare (festeggiare che, maledizione, se non sai nemmeno cosa, non ricordi più, è passato tanto tempo eh) e per far bella figura con gli ospiti, sempre tanti, troppi e poco qualificati per essere a quella che non è una festa, non può esserlo se non sai nemmeno di cosa, cosa rappresenta...
Stanco di preti che chiedono soldi per dir messa per i morti, per matrimoni, per tutto (forse agendo come con la proposta del jackpot superenalotto, pensando di avere comodo disporre di soldi non propri per fare interventi "social"), sono stanco di persone credenti, separati, divorziati che mi raccontano che questo o quello, con migliori conoscenze e soldi, è riuscito ad avere annullamento dalla Sacra Rota ed a loro, il prete, al solo proporre, ha risposto picche.
In effetti sono un po' stanco e devo riposarmi un attimo e questo accade, di solito, quando incontro qualcuno che fa le stesse cose che faccio, in quel riconoscersi, come dandoci reciprocamente il cambio.
La Chiesa può sopravvivere per me, in definitiva, ma deve rimboccarsi le maniche e meritarsela la fiducia. Al momento, non merita quella, non abbastanza per partecipare al credito formativo, anzi, nemmeno per fare religione a scuola pubblica.
Esca da lì, la Chiesa, esca dalle scuole e vada nel deserto a meditare, prima di provare a rientrarci, meditare sul patrimonio ricco dilapidato della propria identità. E possibilmente, con l'umiltà ed il rispetto per chi si è speso per difenderla, mentre loro investivano su altre lotterie, favorendo tutto ciò che oggi ci porta qui, identità poco condivisa, diciamocelo, ma non per caso e non si può sempre incolpare "il sistema", qualcuno fuori, le proprie responsabilità vanno assunte o non si merita nulla, nemmeno il diritto del
lamento.
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