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Grecia, dopo tre giorni d'inferno rallenta l'avanzata del fuoco
Grecia, dopo tre giorni d'inferno rallenta l'avanzata del fuoco Il fuoco alle porte di Atene
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"La situazione è migliorata" annuncia per la prima volta il comando dei vigili del fuoco. E si allontana la minaccia dalla Capitale, dove oggi il cielo è sgombro dal fumo. Un migliaio di uomini, tra pompieri, soldati e volontari, restano sul campo assistiti da centinaia di autoveicoli e mezzi aerei, compresi 2 Canadair italiani e uno francese
Per il terzo giorno consecutivo le fiamme continuano a devastare la regione dell'Attica a Nord Est di Atene, dove hanno costretto migliaia di persone a lasciare le proprie case, ma "la situazione è migliorata" annuncia per la prima volta il comando dei vigili del fuoco. E si allontana la minaccia dalla Capitale, il cui cielo è oggi sgombro del fumo che lo aveva ricoperto nelle ultime 36 ore, grazie ad un calo dei venti che ha consentito di contenere l'avanzata del fuoco e ridurre il numero dei focolai più gravi. "La situazione è migliorata, grazie alla caduta della forza dei venti, da 8 a 6 Beaufort" ha detto all'ANSA un portavoce dei vigili del fuoco precisando che le fiamme sono sotto controllo ad Aghios Stephanos, la cittadina di 10.000 abitanti teatro ieri di un esodo di massa, e a Pallini mentre continuano a divampare nelle zone di Maratona e Dionisyos, quest'ultima sotto il monte Pendeli, da dove il fuoco era partito la notte tra venerdì e sabato scorsi. Le fiamme hanno d'altra parte raggiunto Nea Makri sulla costa. In queste località gli incendi continuano a minacciare le zone abitate. La mobilitazione dei vigili del fuoco, sui quali comincia a pesare la stanchezza, rimane totale: un migliaio di uomini, tra pompieri, soldati e volontari, restano sul campo assistiti da centinaia di autoveicoli e mezzi aerei, compresi 2 Canadair italiani e uno francese, mentre se ne attendono altri anche da Austria e Cipro. Non vi sono vittime e i danni alle abitazioni sono limitati, ma quelli ambientali e agricoli appaiano enormi nella regione, con più di 10.000 di ettari in fumo e la paralisi delle attività economiche. Non si conoscono ancora le cause degli incendi nell'Attica, ma ieri il Partito comunista (Kke) ha denunciato "un ben organizzato piano doloso" a fini speculativi sul territorio.
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