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Banale riflessione, ma urge ogniqualvolta mi trovo nelle vicinanze di quelle strisce bianche che campeggiano sul manto stradale, reso incandescente in questo periodo di calura estiva:
strisce che non sono lì per caso, palesando un diritto tanto elementare quanto troppo spesso disatteso, quello che, stando agli obblighi imposti dal codice della strada, impone agli automobilisti la precedenza del passaggio di pedoni e cicli. Se fosse anche lontanamente ipotizzabile che alla base del divieto, cui si eccepisce spesso e volentieri, si celi una marcata forma di obnubilamento mentale dovuto o esacerbato in condizioni di caldo torrido, c'è da augurarsi che torni, e presto, il fresco e poi il freddo più pungente, così da rendere più facilmente percorribili i tratti a ridosso delle strisce pedonali per coloro che, a piedi o in bici, si
augurano che quei tratti bianchi, di cui è impensabile ignori il significato chi è provvisto di patente possano ritornare ad assumere il senso che sempre hanno avuto.